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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Le differenze di “contesto” tra le aree del Centro/Nord e quelle del Mezzogiorno. Gli “svantaggi” competitivi I “differenziali” che emergono in ogni ambito di analisi degli scenari non solo economici e produttivi avvalorano le proposte/Svimez di impiegare i fondi delle politiche di coesione (2014/2020) per realizzare interventi strutturali di lungo periodo nel circuito delle P.A.

    La fiducia c’è. Per fortuna c’è ed è non poco utile nel tentativo di rimettere in moto la macchina produttiva anche nelle aree del Mezzogiorno. I segnali di rinnovato ottimismo (a leggere diverse indagini pubblicate molto di recente) contribuiscono a ritenere che, tra mille difficoltà, si sia aperta una nuova fase che ancora non si traduce, però, in diffuse e meno volatili ricadute sul tessuto economico e sociale. Il problema vero che emerge - ammesso che prenda forma una dinamica meno “debole” degli indicatori in campo positivo - si riallaccia al “paesaggio” meridionale (economico ed istituzionale di livello generale) che non è cambiato molto (anzi, per niente) rispetto agli anni precedenti la grande crisi. Insomma – recessione o non recessione – nulla si è fatto per superare i gap rispetto al Centro/Nord che si trascinano da decenni. [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    L’analisi effettuata da Unioncamere nell’ambito di “Eurochambres Economic Survey 2016”. Torna la fiducia, non sprechiamola Nel giudizio degli imprenditori resta “meno positivo” il fronte dell’occupazione. Il 76,7% delle imprese è certo di poter mantenere inalterata la propria forza lavoro, il 13,2% ritiene di doverla ridurre ed il 10,1% di poterla accrescere.

    Uno degli elementi centrali all’interno delle dinamiche dell’embrione di ripresa che si è manifestato negli ultimi mesi nell’eurozona e, quindi, anche in Italia è senza dubbio il clima di ritrovata fiducia. “Per una impresa su tre nel 2016 il giro d’affari aumenterà”. E’ questo il dato saliente che emerge dal’analisi effettuata da Unioncamere nell’ambito di Eurochambres Economic Survey 2016, l’indagine realizzata ogni anno dai sistemi camerali europei. La motivazione principale di questa ventata di entusiasmo risiede nello “sforzo di innovazione fatto quest’anno e programmato per il prossimo”. [continua]




    Lo Speciale

    Svimez. Lo studio “Measuring Institutional Quality in Italy” conferma il divario tra le due Italie. Qualità delle Istituzioni, Toscana al top In coda alla classifica le regioni del Sud. Si concentrano nelle ultime trenta posizioni tutte le province meridionali. Salerno passa dall’81° al 70° posto, Benevento dall’84° al 73°.

    Measuring Institutional Quality in Italy: Toscana in testa
    (Er.Pa.) – Da qualsiasi prospettiva si analizza lo scenario sociale, economico ed istituzionale (dal punto di vista dell’efficienza dei servizi offerti e della garanzia effettiva dei diritti di cittadinanza), emerge in maniera sempre più evidente la presenza di due Italie. Non si tratta semplicemente di prendere atto di un Paese a due velocità sotto il profilo della capacità produttiva e della competitività del tessuto aziendale, ma di constatare che il contesto generale – e, quindi, anche quello incentrato sulle “filiere istituzionali” – è da ritenersi, ormai, incanalato in due percorsi differenti. In altre parole: quello che lo Stato assicura ad un italiano del Centro/Nord non è in grado di assicurarlo ad un italiano del Sud. [continua]




    Il lavoro

    L’analisi degli strumenti contenuti nella riforma dei contratti di lavoro varata dal Governo Renzi. Apprendistato, più opzioni “virtuose” Aumentano le opportunità per imprese e giovani tra 15 e 29 anni: i primi possono inserire personale con costi decisamente contenuti; i secondi coniugano il percorso scolastico con esperienze dirette in azienda, conseguendo titoli di studio previsti dalla normativa.

    Apprendistato, grande opportunità per giovani tra 15 e 29 anni
    Con il D.Lgs. 81/2015 è stato introdotto un sistema duale di integrazione tra istruzione, formazione e lavoro costituito dal contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e quello di alta formazione. Si tratta di un’opportunità per i datori di lavoro ed i giovani in età compresa tra i 15 ed i 29 anni: i primi possono inserire in azienda personale caratterizzato da un costo del lavoro decisamente contenuto; i secondi possono cogliere l’opportunità di unire al percorso formativo teorico scolastico quello pratico in azienda con il risultato finale di conseguire uno dei titoli di studio previsti dalla normativa.  La grande novità sta nel fatto che il Governo, acquisita l’intesa in sede di Conferenza Stato Regioni nella seduta del 1 ottobre 2015, ha provveduto a pubblicare in G.U. lo scorso 21 dicembre il Decreto contenente sia gli standard formativi dell’apprendistato sia i criteri generali per l’attivazione di tali percorsi formativi. [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Ismea. L’analisi dei trend dei mercati a fine 2015 ha confermato lo scenario negativo. Prezzi agricoli all’origine in flessione In calo (dicembre 2015) anche i prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi (-0,4%) su base mensile, ma aumentano dell'1,1% su base annua.
     

    Si conferma anche a dicembre il trend negativo dei mercati agricoli. L’Indice Ismea relativo ai prezzi agricoli all’origine, infatti, ha evidenziato anche nell’ultimo mese del 2015 una flessione pari al 2% su novembre e del 2,5% su dicembre di un anno fa. In calo, sempre nel mese di dicembre, anche i prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, che, sulla scorta dei dati divulgati dall'Istat, risultano in flessione dello 0,4% su base mensile, ma aumentano dell'1,1% su base annua, ossia rispetto al livello di dicembre dell'anno scorso, in lieve decelerazione rispetto al più 1,6% di novembre. [continua]




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