L'intervista
Le prospettive di crescita di questo particolare segmento del comparto primario continuano ad essere molto positive.
Agricoltura bio, occasione per il territorio
D’Antonio (Icea Campania): “Gli operatori che hanno coraggiosamente scelto questo metodo di coltivazione hanno bisogno di maggiore sostegno nei processi aggregativi di filiera e di una strategia più sistemica per competere sui mercati internazionali”.
Giuliano D'Antonio (Icea Campania)
(Er.Pa.) - “Il vero problema - dice Giuliano D’Antonio (nella foto), agronomo ed esperto di produzioni biologiche, responsabile di Icea Campania (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) a www.salernoeconomy.it - è che occorre ancora fare il cosiddetto salto strutturale. Passare, cioè, dalla fase legata principalmente ai percorsi di imprenditorialità delle singole aziende a quella più organizzata e sostenuta da una politica industriale del comparto. I numeri parlano da soli: siamo in presenza di un fenomeno destinato a conquistare sempre più spazio in termini di aree di coltura e di consumi finali. E’ indispensabile, quindi, intervenire per supportare adeguatamente le imprese”. [continua]
Green Style di Mario Gallo
Presentato il quarto Rapporto elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul sistema Agroalimentare.
Agromafie, Campania a rischio
In tutte le province della nostra regione l’Indice di Organizzazione Criminale (Ioc) si attesta su livelli nettamente superiori alla media nazionale. Il business illecito nel 2015 in Italia ha superato la cifra di 16 miliardi di euro.
E’ stato presentato il quarto rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul sistema Agroalimentare. L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita con un pericoloso impatto non solo sul tessuto economico ma anche sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sull’intero territorio nazionale, come dimostrato dall’analisi sul grado di penetrazione per singola regione, da Nord a Sud. [continua]
Il lavoro
La Circolare Ministeriale 4/2016 ha analizzato il requisito di anzianità per il diritto di accesso a questo specifico ammortizzatore.
Cig in deroga, ecco le nuove regole
“L’inversione di marcia relativa all’approccio del legislatore nei confronti degli strumenti di sostegno al reddito non può che spingere le parti in campo ad assumere atteggiamenti positivi, orientati alla produttività e alla concretezza dei piani industriali soprattutto nei casi crisi aziendale”.
A Gennaio 2016 in Campania CIGD pari a 169.884 ore
La Cassa Integrazione in Deroga è stata oggetto di un’accurata ricognizione da parte della Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali che ha confermato la coesistenza della stessa con gli istituti previsti dal D.Lgs. 148/2015 (Cig Ordinaria, Straordinaria e Fondi di Solidarietà Bilaterali). La Cig in Deroga spetta alla aziende che non rientrano nel campo degli strumenti di sostegno al reddito ordinari e straordinari, quindi ai lavoratori che non versano lo 0,30% in più sui contributi dovuti. [continua]
L'acquario di Luca Iovine
Il tredicesimo rapporto “Ismea-Qualivita” sulle produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole Dop, Igp e Stg.
Food & Wine valgono 13,4 miliardi
La crescita si attesta al +4% su base annua. Il peso sul fatturato totale dell’industria agroalimentare è pari al 10%. Il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro con un incremento di oltre il +8% su base annua.
Italia sempre leader mondiale delle certificazioni agroalimentari
Presentato nei giorni scorsi a Roma il tredicesimo rapporto “Ismea-Qualivita” sulle produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole Dop, Igp e Stg. La presentazione del rapporto è stata quest’anno l’occasione per organizzare una giornata nazionale della Qualità Agroalimentare, iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholders sui fattori strategici di sviluppo, attraverso l’organizzazione di sette tavoli di lavoro tematici. [continua]
Glocal di Ernesto Pappalardo
Diventa sempre più evidente la necessità di elaborare modelli innovativi per aumentare la capacità di attrazione degli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno.
Un’Agenzia per lo sviluppo locale
I dati analitici più recenti (Confcommercio/Cer) confermano l’esigenza di mettere in campo provvedimenti di “riequilibrio” del rapporto tra spesa pubblica e pressione fiscale. Ma, soprattutto, occorre individuare un unico organismo di coordinamento delle varie attività indispensabili per un efficace marketing del territorio.
Il tema, per la verità, è, ormai, già consumato. Ma resta, in ogni caso, fondamentale per provare a ragionare in maniera concreta intorno ad un problema ancora largamente irrisolto. Che cosa fare per attrarre investimenti in aree scarsamente dotate di “appeal” nei confronti di capitali in cerca di remunerative occasioni di investimento? In presenza di una serie di svantaggi di non poco conto - mediocre se non bassa qualità delle attività erogate dalle filiere delle Pubbliche Amministrazioni; pressoché totale (o quasi) inesistenza di sistemi di logistica integrata; pericolosi tassi di “invasività” della criminalità organizzata (e non) nell’economia; gravi inefficienze delle reti di servizi alle imprese; più elevato costo del denaro eccetera eccetera - appare chiaro che la leva fiscale potrebbe “recitare” un ruolo di primo piano. [continua]