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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Tra neo/municipalismo e salti di scala per costruire percorsi di sviluppo dal basso.
     
    I territori “intelligenti” Tutto quello che “chiude” i confini e non “apre”, invece, le comunità fino a consentire la creazione di aree vaste (anche e soprattutto intelligenti, digitalizzate), diventa un “segno” di regressione politica e culturale. Ma l’invasività di quello che resta dei partiti è a sua volta il “segno” della decadenza della cultura del bene pubblico.

    In tempi di verticalismo decisionale e di ridimensionamento delle autonomie amministrative diventa più difficile riposizionare le politiche di sviluppo al servizio dei territori, dei luoghi, delle culture e dei sistemi economici locali. L’”urgenza” di “efficientare” la macchina burocratica pubblica ha – di fatto – avallato un processo di accentramento politico che spesso maschera una ferrea determinazione nel costruire e blindare catene di controllo del consenso prim’ancora che delle attività tipiche del pubblico. La mitizzazione dell’elezione diretta dei sindaci produce ancora – non solo al Sud – l’effetto/“cacicchi”: sindaci, cioè, che si percepiscono come emanazione del popolo – e non dei cittadini – e, quindi, catalizzano ogni possibile disegno di (micro) crescita. [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Il Ministro Martina: “Svolta storica per la nostra agricoltura. Parliamo di un settore che nel suo complesso vale più di 20 miliardi”. Latte e formaggi, origine in etichetta Lo schema di decreto che introduce l'indicazione obbligatoria per i prodotti lattiero/caseari in Italia è stato inviato per la prima verifica a Bruxelles, avviando così l'iter autorizzativo previsto a livello Ue.

    Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha reso noto nei giorni scorsi che lo schema di decreto che introduce l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia è stato inviato per la prima verifica a Bruxelles, avviando così l'iter autorizzativo previsto a livello europeo. Questo sistema - spiega una nota del Mipaaf - consentirà di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.  "Siamo davanti a un passo storico - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - che può aiutare tutto il sistema lattiero caseario italiano. Parliamo di un settore che nel suo complesso vale più di 20 miliardi di euro e che vogliamo dotare di ancora più strumenti per competere. Ci sono analisi che dimostrano la propensione dei consumatori anche a pagare di più per un prodotto che sia d'origine italiana tracciata”. [continua]




    Il lavoro

    Si è svolto nei giorni scorsi il primo degli incontri  nell’ambito dell’iniziativa «Un mese di sociale» dedicata quest’anno al tema: «Ritrovare la via dello sviluppo secondo il modello italiano». Più crescita? Mercato del lavoro più inclusivo Il Censis: “Il Pil per addetto non è lontano da quello tedesco. La vera differenza è nei tassi di occupazione. Buona la tenuta delle esportazioni, frustrata la risorsa giovani”.
     

    Tasso di occupazione decisivo nel gap Nord - Sud
    La logica dei numeri conferma che il dualismo italiano non accenna a mostrare segni di regressione. Basta dare uno sguardo al Pil per abitante: nel Mezzogiorno è ancora molto lontano da quello del Centro-Nord: 17.600 euro contro 31.200 euro. Dopo l'inizio della crisi, tra il 2009 e il 2014 il Pil pro-capite al Sud è diminuito del 7,6%. Il Pil per occupato, invece, nel medio periodo ha dimostrato una maggiore capacità di tenuta: -0,3% tra il 1995 e il 2014 per le regioni meridionali e -3,3% per le regioni centro-settentrionali. “È il segno - spiega il Censis - che la distanza tra Nord e Sud non sta nella produttività, ma nel diverso tasso di occupazione. Anche il confronto con la Germania, dove il reddito pro-capite è cresciuto tra il 1995 e il 2015 del 29,3% contro il 2,8% dell'Italia, dimostra che la differenza macroscopica non sta nel Pil per occupato (i due valori sono analoghi: 66.800 euro in Italia, 70.300 euro in Germania nell'ultimo anno), ma nella capacità tedesca di includere meglio nel mercato del lavoro anche addetti con un basso livello di produttività”. [continua]




    Lo speciale 2

    Facilitazioni per l’accesso al credito delle Micro, Piccole e Medie Imprese per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
     
    “Nuova Sabatini”, Pmi più competitive Emanata la circolare attuativa (23.03.2016) che fornisce le istruzioni necessarie e definisce gli schemi di domanda e di dichiarazione da presentare per beneficiare delle agevolazioni. Le domande possono essere presentate a partire dal 2 maggio 2016.

    Gaetano Longobardi (contributipmi.it)
    di Gaetano Longobardi*
    E’ in corso negli ultimi mesi un ampio ed approfondito dibattito sulle misure più adeguate per sollecitare le Pmi a migliorare qualitativamente la propria capacità produttiva. La lunga crisi – peraltro non ancora alle spalle – ha deteriorato non poco anche da questo punto di vista le potenzialità del tessuto delle imprese italiane e meridionali in particolare. Tra le “risposte” del Governo che più hanno funzionato – perché caratterizzato da un meccanismo automatico di attribuzione delle risorse – rientra senza dubbio la cosiddetta “Nuova Sabatini”. In sintesi si tratta di uno strumento agevolativo definito “Beni strumentali – Nuova Sabatini”, istituito dal decreto-legge del “Fare” (art. 2 decreto-legge n. 69/2013), che è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese ed a migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
    *Fondatore ed Amministratore del sito www.contributipmi.it
    [continua]




    Lo speciale

    Il cambiamento delle dinamiche economiche e sociali impone la rivisitazione degli “schemi” di progettazione dello sviluppo. Area Vasta e città “plurali” “Occorre lavorare per creare spazi di rottura degli  attuali confini culturali e disciplinari. E’ necessario che si affermi una nuova soggettività territoriale nell’ambito della cosiddetta seconda globalizzazione (territori resilienti con vantaggi competitivi localizzati, sia in termini di potenziale creativo, che di autonomia strategica).

    Pasquale Persico
    di Pasquale Persico*
    La domanda dalla quale partire per entrare nel cuore del cambiamento in atto a livello economico e sociale è la seguente: quali città coltivano ancora le virtù civiche intese come vantaggio competitivo dell’area vasta? Nel processo di urbanizzazione in atto si afferma, invece, la cultura della separazione: un agire che ignora o finge di ignorare che qualsiasi trasformazione incide sull’ambiente in senso lato strutturando il territorio in senso opposto a quello biologico, rompendo il nesso Architettura-Infrastruttura- Paesaggio- Ambiente – Appartenenza – Territorio (AIPAAT).
    * Economista
    [continua]




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