Glocal di Ernesto Pappalardo
I dati di Unioncamere invitano a riflettere sulle condizioni di contesto che generano le dinamiche di crescita delle aziende “under 35”.
Tra “vocazioni” e ricerca del lavoro
La spinta all’imprenditorialità? Non è soltanto una questione di benemerito spirito di iniziativa – che in ogni caso andrebbe incoraggiato e supportato meglio – ma (soprattutto) di urgenza di uscire dal limbo della non occupazione, anche a costo di addossarsi rischi eccessivi.
Ormai non fa più notizia, ma la notizia – senza dubbio – c’è. L’area salernitana (vedi anche “Lo speciale” contenuto in questa newsletter di www.salernoeconomy,it) si colloca al decimo posto nella graduatoria delle province (stilata da Unioncamere) per tasso di incidenza delle imprese giovanili (guidate cioè da under 35) sul totale di quelle iscritte alla Camera di Commercio. Se si approfondiscono i dati, ci si accorge che la Campania è una vera e propria “fabbrica” di imprenditori in erba: la provincia di Caserta è al quarto posto in questa speciale “classifica”; quella di Napoli all’ottavo. Giusto per rendersi conto della situazione, il primato è appannaggio della provincia di Crotone. Per trovare una provincia del Centro/Italia bisogna arrivare alla 16ma posizione con Frosinone. Mentre per imbattersi in una provincia del Nord occorre arrivare al 32° posto dove si piazza Novara. [continua]
Green Style di Mario Gallo
Mipaaf. Un piano da 160 milioni di euro basato su risorse interne e fondi Ismea-Bei.
Al via “Generazione Campolibero”
Mutui a tasso zero per favorire l'imprenditoria giovanile; finanziamenti per le start up agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari.
Sono operative le misure del pacchetto “Generazione Campolibero”, piano da 160 milioni, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l'obiettivo di sostenere il comparto agroalimentare creando nuovi sbocchi occupazionali e favorendo il ricambio generazionale. A comunicarlo è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel pacchetto: mutui a tasso zero, credito per favorire l'imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. [continua]
L'acquario di Luca Iovine
E’ sempre più avvertita l’esigenza di attivare percorsi di formazione orientati alle soft skills.
Le aziende? Comunicano poco e male
Ciclo di incontri a Baronissi per aspiranti imprenditori con l’obiettivo di illustrare le tecniche più avanzate che “miscelano” marketing e brand management per creare reti di relazioni e vincere la sfida dei mercati.
Nascono - ma in numero e velocità inferiore ad altri Paesi Europei - ma non durano più di 3 anni, in alcuni casi finiscono anche prima, non appena si esauriscono i fondi pubblici a disposizione. Sono le start up italiane le cui idee d’impresa non sempre sono supportate da adeguata cultura aziendale sebbene animate dall’entusiasmo dei fondatori. Non è solo una questione di competenze tecniche: amministrazione e finanza, pianificazione, budget e controllo, organizzazione ma di altro: le cosiddette soft skills. La capacità di comunicare con il mercato, la capacità di comunicare all’interno ed all’esterno della propria organizzazione oltre che con se stessi è indispensabile per creare valore, è indispensabile per fare sopravvivere e crescere un’azienda. [continua]
Il lavoro
Nonostante il Jobs Act, il vero nodo ancora da sciogliere restano i costi a carico delle imprese.
Cuneo fiscale, “questione” irrisolta
L’Italia si colloca tra i Paesi con la più alta percentuale di tasse sul lavoro, il 43,4%, che rappresenta la differenza tra il netto percepito dal dipendente ed il lordo pagato dall’azienda.
Sempre molto alta in Italia la percentuale di tasse sul lavoro
La gestione del rapporto di lavoro subordinato implica l’applicazione di una serie di istituti normativi, leggi e usi che spesso incidono fortemente nel bilancio dell’impresa. Il “Paying Taxes 2016” vede l’Italia come il Paese – su 189 analizzati – con la più alta percentuale di tasse sul lavoro, il 43,4%. Questa percentuale rappresenta la differenza tra il netto percepito dal lavoratore ed il lordo pagato dal datore di lavoro. L’abbattimento del cuneo fiscale deve essere il primo obiettivo del datore di lavoro che vuole avere una struttura del personale dipendente che sia in grado di realizzare gli obiettivi aziendali, contenere i costi per essere competitivi, incentivare i lavoratori attraverso premi legati alla produttività ed, infine ma non per importanza, ridurre il rischio di controversie. [continua]
Lo Speciale
L’analisi di Unioncamere sulla base delle dinamiche emerse dai flussi “fotografati” nei registri delle Cciaa.
Imprese “under 35”, Salerno al decimo posto
Le nuove aziende guidate da giovani che hanno aperto i battenti lo scorso anno ammontano a 120mila, 46mila delle quali nel Mezzogiorno (il 37% del totale). Le chiusure, invece, sono state 53mila con un saldo positivo per 66mila unità.
In Campania dinamica imprenditoriale giovanile tra le più elevate
(Er.Pa.) - La provincia di Salerno si colloca al 10° posto nella graduatoria delle province per tasso di incidenza delle imprese giovanili (guidate, cioè, da un under 35) sul totale di quelle iscritte al registro camerale: ammontano a 16.438 e “pesano” per il 13,8% (media nazionale: 10,3%). Ma, più in generale, è l’intera Campania ad evidenziare una dinamica imprenditoriale giovanile particolarmente espansiva. La provincia di Caserta - risulta sempre dall’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio - è inserita al 4° posto in questa speciale “classifica” (con un tasso di incidenza del 15,3%); quella di Napoli in ottava posizione (14,1%); Avellino al 19° posto (12,5%) e Benevento al 24° posto (12%). [continua]