Lo Speciale
L’analisi dei flussi finanziari in Campania elaborata dalla Banca d’Italia (Economie regionali).
Credito e Imprese, -1,8% nel 2014
I finanziamenti erogati al sistema produttivo ancora in riduzione, sebbene in misura inferiore rispetto al 2013 (-3,7). Ma crescono i prestiti all’industria alimentare e tessile. In flessione quelli al comparto metallurgico, ai trasporti, al gomma-plastica ed alle costruzioni (-2,8 per cento rispetto al -3,6 di fine 2013).
In attenuazione il calo dei finanziamenti bancari in Campania
(Er. Pa.) - L’analisi elaborata dalla Banca d’Italia descrive – in Campania – un quadro dei rapporti tra banche ed imprese improntato ancora alla massima prudenza da parte del sistema creditizio, con dinamiche non omogenee rispetto ai vari comparti produttivi, segnalando l’attenuazione dei fenomeni restrittivi. Va evidenziato - sebbene sia un fenomeno non affatto nuovo – l’atteggiamento differente delle banche rispetto alle imprese di maggiori o minori dimensioni: più accomodante verso le aziende più grandi, di meno verso le medie e le piccole. [continua]
Lo speciale 2
L’analisi Prometeia/Banca d’Italia evidenzia il permanere di gravi criticità nel comparto.
Costruzioni, ancora buio fitto
Valore aggiunto ridotto del 5,3% nel 2014. Nel periodo 2008/2013 calo del 7,8% in media d’anno. L’intera filiera paga le conseguenze della diminuzione degli investimenti.
Si riduce ancora il valore aggiunto del comparto edile campano
(Er.Pa.) – Il comparto edile continua a vivere in uno scenario di grave contrazione delle dinamiche produttive, risentendo di due fattori che combinati insieme condizionano le possibilità di invertire la tendenza in atto ormai da troppo tempo: da un lato il brusco calo degli investimenti; dall’altro la persistenza dell’atteggiamento restrittivo nell’erogazione del credito da parte delle banche soprattutto verso le piccole imprese (che rappresentano di fatto la parte prevalente del tessuto imprenditoriale del comparto). L’ennesima conferma arriva dallo studio della Banca d’Italia dedicato alle economie regionali diffuso nei giorni scorsi. [continua]
Green Style
Symbola e Crea in collaborazione con Coldiretti in campo per difendere le produzioni Made in Italy.
Il “Piq” per l’olio di qualità
L’iniziativa nasce per contrastare la polarizzazione del mercato interno: la quota delle aziende con alti standard di riferimento si attesta al 39,2%, mentre il restante 60,5% punta ai ricavi dalla quantità dei volumi venduti.
(Ma.Ga) - Il primo PIQ – Prodotto Interno Qualità dell’olio è stato presentato da Symbola (Fondazione per le Qualità Italiane) e CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), con la collaborazione di Coldiretti e Unaprol, nel padiglione Coldiretti all’Expo di Milano, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina. La presentazione del rapporto è avvenuta nel corso del convegno dal titolo “L’olio italiano e la sfida della qualità – Il PIQ della filiera oleica: per identificare, misurare, difendere”, con l’intento di descrivere la produzione di olio in Italia, divisa tra eccellenze e grandi problematiche. [continua]
Approfondimenti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 11 giugno gli ultimi decreti attuativi del Jobs Act.
La riforma degli ammortizzatori
“Ora i provvedimenti passano alla prova dei fatti: sarà centrato l’obiettivo di tutelare il lavoro piuttosto che puntare a percorsi di salvataggio di attività produttive non più competitive sul mercato?”.
Cigo e Cigs: con la riforma riduzione a 24 mesi
di Antonio Viviano*
Il Consiglio dei Ministri dell’11 giugno scorso ha approvato in via preliminare il decreto attuativo del Jobs Act riguardante la riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro: Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) e straordinaria (CIGS). Il decreto contiene disposizioni comuni ai due strumenti di integrazione salariale con l’estensione della platea dei beneficiari anche agli apprendisti, nonché la revisione della durata massima del trattamento che viene ridotta a 24 mesi, rispetto ai 36 attuali, nel quinquennio mobile.
*Studio Viviano&Partners
antonio@vivianoepartners.com [continua]
Glocal di Ernesto Pappalardo
L’analisi della Banca d’Italia conferma lievi segnali di miglioramento, ma occorrerà ancora molto tempo per ritornare ai livelli del 2007.
La crisi? Dopo i giochi della politica
I numeri e le statistiche confermano le differenze: solo le aziende medio/grandi riescono a cogliere i vantaggi derivanti da alcune variabili “macro”. Per la maggioranza delle Pmi la situazione resta difficile.
L’attenzione è ancora tutta incentrata sulla situazione politico/istituzionale, ma il quadro che emerge dall’analisi della Banca d’Italia diffusa nei giorni scorsi resta complesso e difficile soprattutto per le piccole e piccolissime imprese (che sono, poi, la stragrande maggioranza di quelle operanti in Campania ed in provincia di Salerno). La sensazione è che sia in atto un cambio di sentiment soprattutto tra le grandi aziende, quelle posizionate meglio rispetto ai mercati esteri e che riescono ad ottenere maggiore attenzione dal circuito bancario nei momenti più critici. [continua]