Glocal di Ernesto Pappalardo
I dati dell'indagine annuale del Sole 24 Ore confermano il grave ritardo della Campania e del Mezzogiorno rispetto all’Italia che “funziona” (Centro/Nord).
La sindrome del cane (e della coda)
Al di la delle classifiche (molto negative) la provincia di Salerno appare cristallizzata in una dinamica ben nota: poca occupazione e scarso reddito. Né all’orizzonte si delinea un efficientamento della macchina amministrativa in grado di fare ripartire strutturalmente l'economia.
I numeri sono senza dubbio utili per ristabilire qualche certezza importante rispetto alla grande marea di “racconti” che ci parlano in continuazione di una crisi che è “senz’altro” alle spalle. Ma non bastano a spiegare fino in fondo le motivazioni di una situazione che ben prima della grande recessione non si caratterizzava certo per una “consistente” capacità di generare ricchezza o per “brillantezza” delle classi dirigenti e della rappresentanza politica ed istituzionale. Il bilancio a fine 2015 – a rileggere in sequenza i dati messi in fila dal Sole 24 Ore – è più scuro che chiaro. [continua]
L'intervista
L’analisi di questa particolare tipologia di dinamiche imprenditoriali negli studi dell’Osservatorio promosso dall’Università di Salerno.
Family Business? Un “Tesoretto”
Carmen Gallucci: “Scontiamo un grave ritardo di attenzione nei confronti dell’esperienza di centinaia di aziende che costituiscono una grande risorsa anche dal punto di vista del valore sociale in contesti in ritardo di sviluppo”.
La Professoressa C. Gallucci
(Er.Pa.) – Nel racconto dei territori ci si imbatte con grande frequenza in imprese che Aldo Bonomi ha definito (in una ricerca realizzata in collaborazione con la Fondazione Symbola) “coesive”, soggetti fondanti di quell’economia dei “luoghi” che ha rappresentato una risorsa particolarmente importante negli anni della crisi e che – certamente – si configura come un “pilastro”sul quale poggiare le politiche di rilancio nel breve e nel medio periodo. In questa “categoria” di aziende “coesive” rientrano – proprio per loro genesi e “Dna” – le imprese familiari. Quando è possibile utilizzare l’aggettivo “familiare”? [continua]
Green Style di Mario Gallo
L’importante provvedimento è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni insieme con altri strumenti operativi riservati al comparto primario.
Ok al piano assicurativo
Previsto il contributo finanziario per il pagamento dei premi inerenti il raccolto, gli animali e le piante a fronte del rischio di perdite economiche causate da avversità atmosferiche, fitopatie, da infestazioni parassitarie o dal verificarsi di un'emergenza ambientale.
Sono state approvate all’unanimità dalla Conferenza Stato-Regioni alcuni importanti provvedimenti relativi al settore agricolo quali il Piano Assicurativo 2016, l'istituzione del Sistema di consulenza aziendale in agricoltura, la rideterminazione dei consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati nei lavori agricoli e l'aggiornamento delle norme sulla condizionalità. Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina (nella foto), ha sottolineato, in particolare, l’importanza dell’approvazione del Piano assicurativo 2016 che, ha dichiarato, “rappresenta un concreto strumento di tutela del reddito delle imprese”. [continua]
L'acquario di Luca Iovine
Il periodo delle feste di fine anno coincide con un rinnovato fervore di iniziative che creano un’atmosfera dinamica e generano entusiasmo.
Tra “Luci” e impegno per il lavoro
Il 2016 ripropone le difficili problematiche legate alla difficoltà di riavviare percorsi di crescita produttiva ed occupazionale. E’ indispensabile recuperare uno spirito collaborativo più forte, al di la degli stessi schieramenti politici.
Da bambino il periodo natalizio era uno dei più belli dell’anno: le vacanze, i giochi, i regali. Da bambino tante cose non le capisci: personalmente ad esempio non capivo perché certe cose erano di destra ed altre erano di sinistra. La “polarizzazione” della politica mi faceva andare in crisi d’identità perché, poi, anche il “centro” rappresentava un’altra posizione e non potevo – contemporaneamente – scegliere ciascuna di esse. Avrei dovuto scegliere, ma sceglievo di non interessarmene. Anche da adulto me ne sono interessato poco, soprattutto per avere scelto di conservare l’indipendenza di pensiero che mi contraddistingueva da bambino: ho scelto di fare altro. [continua]
Il lavoro
Lo strumento introdotto nel 2008 è al centro di forti critiche legate ai “rischi” di una “regolarizzazione” di forme di lavoro nero.
Voucher Inps, nuova precarietà?
Il Jobs Act ne ha ampliato il perimetro applicativo a tutti i settori, con un tetto massimo di settemila euro netti annui per il prestatore. Ma il problema di fondo risiede nella necessità di un’adeguata vigilanza sulla sua reale utilizzazione.
Sono stati oltre 7 milioni i Voucher erogati nel 2015
Lo strumento introdotto nel 2008 è stato fortemente criticato in una recente indagine televisiva: è stato considerato il nuovo meccanismo per mascherare il “lavoro nero”. La prestazione occasionale di tipo accessoria è stata introdotta nel nostro ordinamento nel 2003 dalla Riforma Biagi ed è diventata operativa nel 2008. Dopo il ritocco dovuto alla Riforma Fornero, anche il Jobs Act mette le mani nella normativa del lavoro accessorio e lo fa in maniera chiara e profonda. [continua]