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    Confartigianato/L’analisi delle dinamiche del comparto turistico alla vigilia dell’esodo estivo. Vacanze con la spending review Il 24% dichiara che la crisi non influisce sui programmi inerenti le prossime settimane. Il 28% si concederà un periodo di riposo, ma con un budget ridotto; il 13% non andrà in ferie; il 12% accorcerà la durata e l’8% cambierà settimana per risparmiare.

    La crisi “pesa” ancora in maniera consistente sulle ferie delle famiglie. Secondo una rilevazione di Confartigianato, le prossime vacanze degli italiani risentiranno delle incertezze della fase economica e della carenza di occupazione. Tanto che soltanto il 24% dei nostri connazionali dichiara che la crisi non influisce sui programmi inerenti le prossime settimane. Nel dettaglio, il 28% degli italiani andrà in vacanza ma spenderà meno, il 13% non andrà in vacanza, il 12% cambierà la durata delle ferie e l’8% sceglierà un periodo diverso da quello consueto. [continua]




    I numeri dell'economia

    I dati contenuti nel “Rapporto Immobiliare 2015 - Settore Residenziale” dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate pubblicato il 2 luglio scorso. “Prezzi bassi, più compravendite” Il comune capoluogo con la percentuale più alta di transazioni rispetto al 2013 è stato Benevento (+51,2%), seguito da: Salerno (+34,9%); Avellino (+26,6%); Napoli (+22,4%) e Caserta (+18%). Lombardi: “Urgente sostenere anche le imprese, subito un piano di investimenti pubblici”

    Il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi
    Nel 2014 il numero di transazioni immobiliari in Campania ha registrato un netto aumento. Nei territori provinciali è cresciuto del 20,8%; nel perimetro dei comuni capoluogo del 24,8% e nelle aree ricadenti nei comuni non capoluogo del 19,2%. Il comune capoluogo nel quale è aumentata maggiormente la percentuale di transazioni rispetto al 2013 è stato Benevento(+51,2%), seguito da: Salerno (+34,9%); Avellino (+26,6%); Napoli (+22,4%) e Caserta (+18%). [continua]




    Approfondimenti

    Segnali che vanno nella direzione giusta, ma restano da sciogliere nodi estremamente rilevanti. Apprendistato, ancora non basta Si attiva il sistema duale: il conseguimento del titolo di studio può avvenire anche attraverso l’apprendimento in azienda. Si tenta in questo modo di ampliare gli strumenti disponibili per contrastare la disoccupazione giovanile e la dispersione scolastica e formativa.

    Possibile il contratto di apprendistato anche senza il limite d'età
    di Antonio Viviano*
    Il Governo in virtù della delega ricevuta interviene anche sul contratto di apprendistato, una tipologia contrattuale molto importante in un Paese come l’Italia caratterizzato da eccellenze produttive di tipo artigianale ma che non è mai decollato. Il prof. Biagi nel 2003 intervenne sul contratto di apprendistato individuandone 3 tipologie: due caratterizzate dalla possibilità offerta al lavoratore di conseguire un titolo di studio (diritto dovere di istruzione e formazione ed alta formazione), l’altra per l’acquisizione di una qualifica attraverso la formazione diretta sul posto di lavoro. La particolarità del contratto si rinviene nella doppia obbligazione posta in capo al datore di lavoro, il quale oltre al pagamento della retribuzione deve garantire la formazione del lavoratore, pena la perdita degli incentivi legati alla tipologia contrattuale.
    *
    Studio Viviano&Partners
    antonio@vivianoepartners.com
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    Lo Speciale

    Istat/Anche la mappa dei consumi conferma il divario tra Mezzogiorno e Centro-Nord In Campania spesa più “leggera” La media mensile per famiglie si attesta a circa 2.027 euro rispetto alla media nazionale di 2.488. Costi più elevati per le abitazioni nelle aree metropolitane rispetto ai piccoli Comuni. Coppie giovani in difficoltà.
     

    In Campania il 35,3% della spesa familiare è destinato alla casa
    (Er.Pa.) - Nel 2014 in Campania la spesa media mensile per famiglie è stata di 2.027,96 euro. Un valore sensibilmente più basso rispetto alla media-Italia (2.488,50 euro). A spendere meno delle famiglie campane sono state solo le famiglie residenti in Basilicata (1.879,43 euro); Sicilia (1.778,86 euro) e Calabria (1.757,82 euro). [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    I dati di Unioncamere riferiti al 2014 confermano uno scenario di grave sofferenza per le famiglie e le imprese. I numeri veri e la politica Torna ad allargarsi il differenziale di benessere economico tra la Campania ed il resto d’Italia, con un valore aggiunto per abitante pari ad appena il 62,5% di quello medio nazionale.

    Il discorso rischia di essere ripetitivo ed anche noioso. Ma il vero problema è che di fronte ad uno scenario che si perpetua non si riescono a rintracciare elementi di reale discontinuità nello scenario economico e produttivo a livello regionale e delle singole province. Alla fine i dati che contano di più per famiglie ed imprese sono sempre gli stessi. E generano sfiducia, disincanto. Il contrario di quello che occorrerebbe in un momento così delicato che segna, in ogni caso, l’inizio di un cambiamento (almeno nelle regioni del Nord e del Centro). [continua]




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