Newsletter del 22/05/2015
Lo studio della Svimez prende in esame le modifiche dell’Irap nel periodo 2001-2014 Sorpresa, il lavoro costa di più al Sud E la minore efficacia delle misure fiscali si aggrava anche nel 2015. Più avvantaggiate le imprese del Centro-Nord con una riduzione di 8.362 euro rispetto a 8.144 nelle regioni del Mezzogiorno (“che viene privato di 3,5 miliardi di euro prelevati dal Piano di Azione e Coesione”).
L’analisi tecnica delle dinamiche introdotte dal “Jobs Act” varato dal Governo Renzi Costo del lavoro, edilizia troppo penalizzata Diventa indispensabile la semplificazione dei processi gestionali del personale. Risulta difficile immaginare di essere competitivi con oneri superiori al 150% del netto percepito dai dipendenti.
Il successo del Jobs Act è legato ad alcuni aspetti fondamentali: da un lato la certezza della sanzione in caso di licenziamento illegittimo e dall’altro l’introduzione dello sgravio contributivo L. 190/2014 con il conseguente abbattimento del costo del lavoro. Si inserisce in quest’ottica anche la riduzione contributiva Inps per le imprese edili. Parliamoci chiaro, non si tratta di una nuova agevolazione ma di una opportunità data alle aziende che operano nel più costoso settore produttivo: l’edilizia. Il costo sostenuto dal datore di lavoro edile supera anche del 150% il netto incassato dal lavoratore. Tralasciando le analisi sul perché gli edili sono colpiti da un costo così alto rispetto agli altri settori produttivi, c’è da porre l’attenzione sulle possibili strade che il datore di lavoro può intraprendere per contenere tale spesa.
*Studio Viviano&Partners
antonio@vivianoepartners.com [continua]
I dati della rilevazione trimestrale Confesercenti/Swg sulla solidità economica (Sef). La maggioranza delle famiglie in difficoltà finanziaria E per il 14 per cento del campione il reddito non basta nemmeno per l’indispensabile. Rimane alta la preoccupazione lavoro: sei nuclei su dieci temono che un loro componente possa perdere il posto.
Migliora, nel mese di maggio, la percezione rispetto alla propria condizione economica, ma ancora oltre la metà delle famiglie non sente la ripresa: il 56% dichiara di avere una situazione finanziaria insoddisfacente, mentre per il 14% il reddito mensile non basta nemmeno per coprire le spese indispensabili. E’ questo lo scenario che emerge dall’ultima rilevazione trimestrale dell’indice Sef (Solidità Economica Famiglie) di Confesercenti e Swg. In una scala da 1 a 100 che misura la Solidità Economica percepita dalle famiglie il valore segnato nel mese di maggio è pari a 55, lo stesso misurato nel mese di febbraio e maggiore di 2 punti su dicembre 2014. [continua]
I dati dell’analisi Coldiretti/Censis evidenziano un nuovo trend davanti ai fornelli. Lo “show cooking” casalingo parla giovane Uno su quattro (tra 18 e 34 anni) si cimenta in cucina per relax o affermazione personale. La passione enogastronomica risulta diffusa in misura simile tra uomini e donne.
La campagna elettorale si svolge in un clima surreale. E’ scontro di slogan e nessuno si assume alcuna responsabilità. La politica? Non c’è, “liquefatta” Viesti: “Nel Mezzogiorno alcuni pensano a se stessi (sembra crescere il voto di scambio e clientelare); altri gettano la spugna (cresce la disaffezione di tanti cittadini per la cosa pubblica), e le forze e gli interessi legati ad un rilancio del suo sviluppo – che pure certamente non mancano - non hanno rappresentanza”.