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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • L'intervista

    Il dibattito sul “teorema meridionale” e l’approccio “culturalista” ai problemi del Sud Viesti: “Il Pd? Si interessa troppo poco del Mezzogiorno” L’economista pugliese rimarca l’assenza di dialettica all’interno dei democrat e stigmatizza la “filosofia” del partito “liquido” che non prevede “il lavoro di squadra” e si affida al “sindaco d’Italia”.
    “Chi sarà chiamato a governare regioni come la Campania e la Puglia non dovrà solo rimuovere le macerie della crisi, ma vincere  la sfida delle nuove idee per fare ripartire lo sviluppo”. 

    Gianfranco Viesti
    di Ernesto Pappalardo

     

    Gianfranco Viesti, economista di primo piano e studioso “militante” delle problematiche del Mezzogiorno, liquida in poche battute la polemica sul suo “teorema meridionale” e prende spunto proprio dall’analisi delle posizioni in campo nell’arena politica per contestare l’attività del Governo-Renzi rispetto alle problematiche legate al divario Nord/Sud. “Quando parlo di teorema meridionale (e a questo proposito mi piace evidenziare che ognuno è libero di esprimere, naturalmente, la sua opinione) - spiega Viesti -  intendo sottolineare che non si possono attribuire al Sud anche colpe che non ha. Non condivido l’interpretazione “culturalista” delle responsabilità dei meridionali. Non mi sembra corretto sottovalutare il ruolo fondamentale che giocano le politiche economiche nazionali nei processi di sviluppo economico del Mezzogiorno”. [continua]




    Approfondimenti

    Le nuove tendenze emerse nel corso dell'importante appuntamento fieristico di Milano E alla Bit il turismo diventa “social” Sempre più numerosi i viaggiatori “indipendenti”. Su Facebook il 56% degli utenti incentra la propria attenzione sul tema delle vacanze e del tempo libero. Il 76% richiede notizie e “recensioni” agli amici.

    Anche quest'anno numeri record alla Bit di Milano
    Si è chiusa con oltre 60mila visitatori la 35ma edizione della Bit - Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi alla FieraMilano a Rho. L’edizione 2015 si è caratterizzata per l’introduzione di alcune importanti novità: la suddivisione nei tre segmenti Mice, Leisure e Luxury; il grande spazio dedicato alle Olta (On Line Travel Agency) attraverso Bit.Digital; una nuova area dedicata ad Arte, Cultura ed Enogastronomia; il dibattito sulle nuove opportunità all’interno dei mercati emergenti (Bit.China); il  primo Congresso Annuale sul Turismo. [continua]




    Green Style

    Lo scenario di grave criticità descritto in un dossier elaborato dalla Coldiretti Latte, senza quote settore nel baratro Dal 1° aprile stalle a rischio chiusura ed occupazione in picchiata. Il cambio di regime produttivo alimenta preoccupazioni anche sul versante della sicurezza per i consumatori.

    di Mario Gallo


    Con la chiusura di un quinto delle stalle italiane dall’inizio della crisi sono stati ben 32mila i posti di lavoro persi nel settore con conseguente incremento del rischio scomparsa per latte e formaggi in Italia. E’ questo l’allarmante dato emerso dal dossier “L’attacco alle stalle italiane” presentato dalla Coldiretti in occasione della più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale nelle stalle allestite nelle principali città italiane, per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali, con la collaborazione tecnica dell’Associazione italiana allevatori che ha seguito l’allestimento e ha curato, nel rispetto del benessere, la partecipazione degli animali all’evento. [continua]




    I numeri dell'economia

    Indagine Unioncamere-Ministero del Lavoro/Le dinamiche delle aziende innovative Start up, sorpresa: il Sud non è in ritardo Il Mezzogiorno è allo stesso livello del Centro e solo un poco indietro rispetto al Nord. In Campania ne sono state censite 184 (il 5,7% del totale nazionale), a Napoli lo stesso numero di quelle di Trento (96).

    In Campania le start up sono 184, il 5,7% del totale nazionale
    La “sorpresa” è importante, perché significa che su uno dei versanti più strategici per il rilancio dell’economia il Sud non è in ritardo. Insomma, il solito dualismo italiano in questo caso segna il passo e la notizia non può che avere riflessi positivi sui territori meridionali. L’ambito di riferimento è quello delle start up innovative. In questo caso - certificano Unioncamere e Ministero del Lavoro - il Mezzogiorno è “allo stesso livello del Centro e solo un piccolo passo dietro il Nord”. E ancora: “Su una cosa l’Italia dalle diverse velocità ritrova lo stesso passo: si chiamano startup innovative, sono ormai più di 3.200 e aumentano a una velocità esponenziale. E lo fanno non solo a Milano (dove sono 470), Roma (270) o Torino (174), ma anche nelle province più piccole, come Trento, o con maggiori problemi di sviluppo, come Napoli, dove se ne contano in entrambi i casi 96”. In Campania sono 184 ed incidono per il 5,7% sul totale nazionale. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Dopo la scomparsa (il 14 febbraio) del fondatore Michele, l’inventore della “Nutella” La lezione della Ferrero, azienda-comunità Il profilo di una delle principali multinazionali presenti in Italia conferma il carattere fondante di una straordinaria avventura imprenditoriale che non ha mai perso di vista il legame con il territorio di origine.

    Nei giorni scorsi (sabato 14 febbraio) è scomparso Michele Ferrero, proprietario dell’omonima multinazionale e mitico inventore della “Nutella”. Un uomo capace di creare dal nulla un gruppo da 8,4 miliardi di ricavi e 34mila addetti. Sta in questi due parametri di riferimento l’entità dell’impresa compiuta attraverso un percorso che è già da tempo diventato paradigma di quel capitalismo familiare in grado di trasformare un Paese contadino come l’Italia uscita malconcia dal dopoguerra in una delle principali potenze produttive mondiali (nonostante i ripetuti colpi ricevuti dalla classe politica con particolare intensità nell’ultimo trentennio). Ma la ragione per la quale è importante riprendere la notizia già ampiamente approfondita ed analizzata da tutti i quotidiani risiede in una caratteristica di grande attualità (osservata soprattutto da Sud) che valorizza ancora di più (se possibile) il percorso attivato da Michele Ferrero. In tutto l’arco della sua vita oltre a preoccuparsi di creare personalmente i prodotti destinati ad entrare nell’immaginario e nel gusto collettivo di intere generazioni (le barrette “Kinder”, per uscire un attimo dalla “retorica” della “Nutella), Michele Ferrero ha tenacemente tutelato il legame con il territorio nel quale nacque e si sviluppò originariamente l’azienda. [continua]




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