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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Green Style di Mario Gallo

    Presentata nei giorni scorsi la nuova iniziativa dedicata all’analisi delle dinamiche di un comparto strategico per il Made in Italy. Nasce l’"Osservatorio del Vino" I primi dati: il 64% del consumo è “domestico”, soprattutto durante i pasti (72%). Le vendite nel canale del “fuori-casa” risultano in crescita nel terzo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: +3,1% nei volumi e + 2,3% nei valori. 

    E’ stato presentato nei giorni scorsi, presso la sede del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’Osservatorio del Vino italiano, nato per iniziativa dell’Unione Italiana Vini in collaborazione con Ismea e Sda Bocconi, partners del progetto,  e con la partecipazione tecnica di Wine Monitor-Nomisma. Il progetto dell'Osservatorio nasce sulla scia di una collaborazione quasi ventennale tra Uiv ed Ismea nel rilevamento di alcuni dati del settore con l'obiettivo di allargare la base di monitoraggio del mercato e integrarla, grazie al supporto di Sda Bocconi-Wine Management Lab, con analisi di marketing ed indicazioni strategiche utili per le imprese.
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    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Tutte le analisi più recenti confermano il consolidamento strutturale del divario crescente tra le aree meridionali ed il resto del Paese.
     
    Al Sud dialogo tra sordi La Svimez: “Resta da verificare se le Regioni sono davvero disponibili a individuare alcuni temi su cui lavorare insieme condividendo, come già accade al Centro-Nord, obiettivi e interessi comuni”.
     

    E’ sempre più evidente – a leggere dati e statistiche recentissime elaborate dalle più autorevoli fonti specializzate in questa tipologia di analisi – che la crisi ha pesantemente finito di “zavorrare” l’economia meridionale, lasciando sul campo capacità produttiva, posti di lavoro e reddito pro capite in maniera a dir poco preoccupante. L’embrione di ripresa che si percepisce al Centro Nord in considerazione soprattutto della ripartenza della domanda interna, è evidente che non può materializzarsi nel Mezzogiorno proprio perché il tessuto delle imprese è ancora impelagato nelle difficoltà semplicemente aggravate dalla crisi perché, in ogni caso, ad essa antecedenti. [continua]




    Lo Speciale

    La questione dell’accorpamento dei porti di Napoli e Salerno continua a suscitare dubbi e perplessità nella comunità degli operatori locali. Il Pd boccia l’Autorità unica Roberto De Luca: “Non assisteremo impassibili all’adozione di due pesi e due misure. Non si può restare indifferenti quando ci sono in ballo centinaia di posti di lavoro ed il futuro di aziende che ci invidiano. Si corre il rischio di mettere a repentaglio l’efficienza di interi comparti produttivi di eccellenza, primo fra tutti l’agroindustria”.

    Roberto De Luca, responsabile provinciale Dip. Economia Pd
    I dubbi e le perplessità della comunità degli operatori del porto di Salerno continuano a tenere banco nelle more del percorso - che, ormai, sembra in fase attuativa - di accorpamento delle Autorità Portuali di Napoli e Salerno. Mentre prosegue la mobilitazione delle imprese, prende posizione il Partito Democratico attraverso il responsabile provinciale del Dipartimento Economia Roberto De Luca che ha incontrato nei giorni scorsi una delegazione composta dai principali rappresentanti delle aziende attive all’interno dello scalo. Presente anche il presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania Luca Cascone. [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    Il problema della gestione del “peso” finanziario derivante dall’approvvigionamento energetico diventa sempre più pressante per le imprese.
     
    Caro-bolletta? Un’opportunità L’efficientamento è un obbligo di legge (Dlgs 102/14) e non riguarda solo le grandi aziende, ma anche le Pmi. Entro la fine di quest’anno (con aggiornamento quadriennale) si dovrà produrre una “fotografia” dei consumi. Le sanzioni pecuniarie superano i costi di adeguamento.

    Efficientamento energetico: non solo costi per le Pmi
    In Italia le Pmi pagano l’energia elettrica quasi il 70% in più della media europea ed il costo dell’energia aumenterà per il sempre maggior peso sui mercati mondiali dei grandi Paesi energivori (India e Cina). La bolletta energetica è una delle voci più importanti del conto economico delle aziende industriali ed alcuni ritengono a giusta ragione che nel contesto economico attuale il risparmio energetico costituisca il margine aziendale. Una vera e propria zavorra che viene qualche volta affrontata in modo sbagliato (anche lasciando al buio i dipendenti!) e più spesso subita in maniera inerme come se non ci fosse nulla da fare. [continua]




    Il lavoro

    In attesa di verificare in maniera più strutturale gli effetti della nuova normativa contenuta nel “Jobs Act”.
     
    Subito le “nuove” pensioni “L’obiettivo? Garantire un trattamento base uguale per tutti abbinando il gettito di due quote: una derivante dalla fiscalità generale e una dai contributi effettivamente versati”.

    Cresce l’attesa di un “Jobs Act” delle pensioni
    Il Governo ha messo in campo il Jobs Act per cominciare a cambiare le regole del mondo del lavoro; ma ora cresce l’attesa di un “Jobs Act” (se così si può dire) delle pensioni in quanto, anche nell’ultima proposta firmata Boeri,  a nostro avviso, si palesa una visione non di ampio respiro, perché si continua a considerare solo il lavoro dipendente e a caricare sulle spalle dei giovani un peso insostenibile. Il documento presentato dal presidente dell’Inps prevede un percorso di transizione flessibile verso un sistema contributivo sostenibile. [continua]




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