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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Green Style di Mario Gallo

    Rapporto Ismea/Percentuali a doppia cifra anche quest’anno, soprattutto nelle grandi superfici. Il food “bio” vale 2 miliardi Gli alimentari continuano ad esprimere tassi di crescita molto sostenuti. Nella GdO dopo il +11% del 2014, nel primo semestre del 2015 si è sfiorato il +20% rispetto al +0,1% dei consumi agroalimentari totali. Ma al Sud solo l’8,7% delle vendite complessive.

    Ammonta ad oltre 2,1 miliardi di euro il giro d’affari in Italia riferito al biologico (alimentare e non) nel solo canale domestico. A rilevarlo il Rapporto Ismea Bio - Retail sul mercato al consumo dei prodotti biologici nel 2014, presentato nel corso del Sana di Bologna nell'ambito del convegno "Tutti i numeri del biologico italiano" a cura di Sana, Ismea, Sinab e Nomisma. Crescita record per i consumi di alimenti biologici nella Gdo che, dopo il +11% del 2014, nei primi sei mesi del 2015 hanno fatto registrare un +20%, ma solo l’8,7% delle vendite complessive avviene al Sud. [continua]




    Lo Speciale

    Censis/Presentato nei giorni scorsi ad Expo 2015 il nuovo manifesto per lo sviluppo locale. Il Sud? Fanalino d’Europa Come provare a ripartire? Più turismo e più agroalimentare. E’ questo il binomio vincente - hanno spiegato Giuseppe De Rita e Aldo Bonomi - per creare occupazione e favorire la ripresa dello sviluppo nel Mezzogiorno.

    Turismo ed agroalimentare fondamentali per il Sud
    (Er.Pa.) – I dati confermano. Stiamo assistendo ad un mini/boom di nuovi occupati nei servizi di alloggio e ristorazione: +5,4% nel primo semestre 2015 rispetto al 2013 (+7,4% al Sud). Molto bene anche il turismo: oltre 2 milioni di visitatori in più nei primi cinque mesi dell'anno rispetto al 2013. La sintesi è del Censis che ha presentato nei giorni scorsi a Milano - nell’ambito di Expo 2015 - i risultati della ricerca “Il futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale”. [continua]




    Il lavoro

    La riformulazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori liberalizza di fatto il controllo sugli strumenti di lavoro (e non sugli impianti).   Jobs act, privacy a rischio “E’ necessario che il legislatore completi l’intervento riequilibrando le esigenze in campo. Molto probabile una risoluzione del Garante della Privacy con l’emanazione di linee guide adeguate alla tutela dei diritti delle parti”.

    Pronta la riformulazione dell'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori
    Con la legge 183/2014 (Jobs Act) il Parlamento ha conferito al Governo la delega a riformulare le norme che disciplinano il rapporto di lavoro subordinato con la finalità di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro, al comma 7 lettera f) è prevista la revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore. Si tratta in sostanza in un intervento radicale di riformulazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori. La nuova impostazione dell’articolo in questione distingue tra controllo sugli impianti e controllo sugli strumenti di lavoro, liberalizzando i secondi e continuando a vietare i primi. [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    Pubblicata sulla G.U. la disciplina riformata che punta ad una maggiore selezione. Auto/imprenditori, le nuove regole Agevolazioni per programmi di investimento non superiori a 1.500.000,00 euro in ambito industriale e artigianale, nei servizi e nel commercio. Finanziabili anche attività riconducibili a più settori di particolare rilevanza come per esempio le filiere turistico-culturali o i progetti di innovazione sociale.

    Dal 20 settembre nuove regole per l'auto/imprenditorialità
    Non solo Net Economy nella nuova normativa sull’auto/imprenditorialità di recente pubblicata sulla G.U. che disciplina la concessione di agevolazioni per giovani aspiranti imprenditori e imprenditrici (di qualsiasi età) attraverso migliori condizioni di accesso al credito. Il regolamento di attuazione è ufficialmente in vigore a partire dal 20 settembre. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’analisi comparativa degli indicatori in ambito europeo evidenzia la gravità dei ritardi del Mezzogiorno. Oltre le “ricette”? I soliti “problemi” Anche i numeri elaborati dal Censis confermano la situazione estremamente difficile delle aree meridionali e della Campania in particolare sotto il profilo del Pil pro capite e dell’occupazione.

    Si potrà anche obiettare che la musica è sempre la stessa e che riascoltarla in continuazione non giova in termini di immagine e di marketing politico. Da questo punto di vista l’attenzione sempre più maniacale alla comunicazione da parte della politica e delle istituzioni - a tutti i livelli - ha le sue buon ragioni. Ma è indiscutibile che il continuo martellare sul bicchiere mezzo pieno non cancella affatto le problematiche strutturali del Mezzogiorno. Insomma, va bene non fare i gufi e non iscriversi al partito degli anti/Renzi per partito preso, ma non è nemmeno possibile chiudere gli occhi di fronte alla triste realtà di un’intera area del Paese – il Sud – e di una regione – la Campania – che da troppo tempo mettono in mostra numeri davvero “difficili”, che da soli disegnano lo scenario di una situazione che non si può “riparare” a colpi di slogan. [continua]




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