Newsletter del 17/04/2015
Il report Ismea/L’analisi delle dinamiche finanziarie all’interno del settore primario. Imprese agricole, domanda di credito ancora debole Difficoltà di accesso e mancanza di liquidità tra i principali fattori di criticità del sistema produttivo: il 59% delle imprese intervistate li indica quali cause di fuoriuscita dal mercato.
Nel 2014 il 74,7% delle aziende agricole non ha fatto alcuna richiesta di finanziamento al circuito bancario, anche se è in crescita la quota di imprese del settore primario che ha comunque interagito con gli istituti di credito, percentuale salita al 25,3% dal 18,3% del 2013. I dati emergono dall’indagine qualitativa sull’accesso al credito condotta da Ismea nel mese di dicembre 2014 che ha coinvolto 730 operatori ed i cui risultati sono stati pubblicati nei giorni scorsi all’interno del Report trimestrale sul credito delle imprese agricole curato dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Rispetto al 2013, inoltre, risulta un miglioramento del contesto delle relazioni, con l’incremento della percentuale di aziende agricole che ha dichiarato condizioni di accesso al credito più favorevoli (dall'1,5% al 10%) e con la flessione di operatori che percepiscono un peggioramento delle condizioni offerte dalle banche (dal 35% al 29%). [continua]
L’analisi tecnica delle dinamiche introdotte dal provvedimento varato dal Governo Renzi. Autonomi o subordinati al tempo del Jobs Act Con l’abrogazione delle assunzioni “precarie” si rafforza la certezza di non assistere all’applicazione (d’ufficio) di un contratto diverso da quello ipotizzato inizialmente.
Il decreto di attuazione del Jobs Act ha abrogato, all’art. 49 e 50, quelle forme contrattuali che erano ritenute “causa” della precarietà o, meglio, quei contratti che hanno, fin dall’inizio, generato “confusioni” e “fraintendimenti” nella loro applicazione: il contratto a progetto, l’associazione in partecipazione con apporto di lavoro ed il fenomeno delle “false” partita iva. Con l’introduzione dello sgravio contributivo per i nuovi assunti si è intervenuto “di fatto” rendendo il contratto a tempo indeterminato economicamente più vantaggioso. Ora, con l’abrogazione formale ed immediata delle forme contrattuali su esposte, chi assumerà con un contratto avrà un minimo di certezza di non vedersi applicato, d’ufficio o dal giudice, un contratto diverso. Personalmente ritengo che quest’abrogazione era dovuta e senza alcun rimpianto, in considerazione del fatto che l’intervento non si riduce alla sola eliminazione delle forme contrattuali ma vuole definire in maniera chiara anche gli elementi che caratterizzano la subordinazione rispetto all’autonomia.
*Studio Viviano&Partners
antonio@vivianoepartners.com [continua]
Nei giorni scorsi il presidente Mauro Maccauro ha presentato il documento alla stampa. Regionali, la piattaforma di Confindustria Salerno I cinque punti di forza: opportunità Mediterraneo; qualità, forza lavoro e capitale umano; risorsa conoscenza; patrimonio di bellezza; cultura di impresa. Le cinque priorità da affrontare: sensibilità industriale; ambiente e habitat sociale; semplificazione; fondi europei; tassazione.
Il 7 e 8 maggio prossimi attività formativa organizzata a Salerno dalla Medicert srl. Il 2015? Anno internazionale del suolo Sauli (Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica): “E’ assolutamente necessario adottare misure finalizzate al miglioramento della qualità ambientale dei territori e degli ecosistemi”.
I parametri Eurostat/Ocse confermano il divario competitivo tra le aree del Nord-Centro e del Sud. Il vero tesoro è il “capitale territoriale” L’analisi di Aldo Bonomi evidenzia la necessità di ripartire dalla visione che pone al centro le varie componenti di base in grado di determinare la ricchezza delle regioni del Mezzogiorno.