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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Come provare ad affrontare il problema della ripartenza dell’economia dei territori campani.
     
    Se mancano il metodo e la “visione” Non è solo questione di deleghe o di quote rosa ed “azzurre”. Occorre mettere a fuoco un modello di sviluppo condiviso in base al quale articolare l’impegno delle risorse (Ue) e la strutturazione della macchina istituzionale ed amministrativa.
     

    Il momento della sfida politica ed elettorale in Campania fatica ad essere archiviato. Gli strascichi della legge Severino (ancora pendenti) non contribuiscono di certo al recupero di un clima appena appena civile tra maggioranza ed opposizione per provare a prendere in considerazione quelli che sono i problemi reali ai quali dare urgentemente una risposta. Si avverte ben distintamente - ad oltre un mese dal voto - il rumore delle armi, mentre famiglie ed imprese attendono provvedimenti concreti per tentare di superare la più lunga e grave crisi dal dopoguerra in poi. [continua]




    Lo Speciale

    L’indagine congiunturale realizzata da Centro Studi di Unioncamere e Istituto Tagliacarne. Industria, Sud più “sprint” del Nord “E’ il Mezzogiorno che dà slancio alla ripartenza del manifatturiero, chiudendo il secondo trimestre con un ampio +26% in termini di produzione che diventa addirittura +29% sul fronte fatturato. E’ comunque ancora una volta la domanda estera a esercitare i maggiori effetti espansivi sulle traiettorie di crescita nel corso degli ultimi mesi.”.

    Manifatturiero: fermenti positivi al Sud
    (Er.Pa.) – Sorpresa, il manifatturiero potrebbe essere davvero sul punto della ripartenza. E – sorpresa nella sorpresa – questo tipo di dinamica è evidente soprattutto al Sud. Basta dare un’occhiata agli indicatori individuati dalla consueta indagine congiunturale sulle imprese del settore realizzata dal Centro Studi di Unioncamere e dall'Area Studi e Ricerche dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne. [continua]




    Approfondimenti

    Dal 1° luglio è possibile richiedere e ricevere in tempo reale il documento unico di regolarità contributiva. Durc On Line, ora è realtà Grande passo in avanti considerato che fino al 30 giugno la procedura in vigore prevedeva 30 giorni dalla domanda nei casi in cui l’azienda risultava conforme, altrimenti si poteva arrivare fino a 45 giorni.

    Dal 1° luglio il DURC si può ottenere via internet
    di Antonio Viviano*
    Dal 1° luglio è possibile richiedere e ricevere in tempo reale il DURC, il documento unico di regolarità contributiva, necessario per il corretto svolgimento di tutti i lavori in appalto. Ma partiamo dall’inizio: il DURC, gioia e dolori degli imprenditori, è il documento rilasciato dall’Inail, dall’Inps e dalle Casse Edili che accerta il regolare versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali da parte del datore di lavoro. Nei contratti di appalto, sia pubblici che privati, il committente ha l’obbligo di chiedere all’appaltatore il DURC prima di procedere al pagamento del corrispettivo tra privati o all’aggiudicazione dei lavori negli appalti pubblici.
    *
    Studio Viviano&Partners
    antonio@vivianoepartners.com [continua]




    I numeri dell'economia

    Ufficio Studi Tecnocasa/L’analisi dei trend nelle località turistiche della provincia di Salerno. Case al mare, Cilento meno caro Dinamiche in calo nell’area a Sud del capoluogo ed in particolare nella zona di Palinuro.
    Sempre alta l’attenzione degli stranieri nel bacino immobiliare della Costa d’Amalfi.

    Una veduta di Santa Maria di Castellabate (Foto M. Gallo)
    Calano le quotazioni delle case nelle località turistiche della provincia di Salerno. La dinamica negativa influisce sul trend regionale al punto che il -1 per cento che si registra in Campania è da attribuire prevalentemente alla contrazione dei prezzi che si è verificata nel Salernitano. Nella zona di Amalfi è sempre molto significativa la domanda di immobili da parte degli stranieri, fattore che mantiene più o meno stabili le quotazioni, mentre nel Cilento è più diffusa una dinamica tendente al ribasso. [continua]




    Green Style

    I risultati della ricerca del Censis presentata nei giorni scorsi nell’ambito di Expo 2015. E la crisi “gela” la tavola 2,4 milioni di famiglie italiane (il 9,2% del totale) nell'ultimo anno non hanno avuto i soldi sufficienti per comprare il cibo necessario. Un milione in più rispetto al 2007: aumento dell'84,8%. Puglia (16,1%), Campania (14,2%) e Sicilia (13,3%) le tre regioni con la quota percentuale più alta di nuclei in condizione di disagio alimentare.

    La crisi ha colpito duro soprattutto al Sud. Tanto duro che “sono 2,4 milioni le famiglie italiane (il 9,2% del totale) che nell'ultimo anno non hanno avuto i soldi sufficienti per comprare il cibo necessario. Sono un milione in più rispetto al 2007, c'è stato cioè un aumento dell'84,8%”. E al Sud le cose sono andate anche peggio. Non a caso “Puglia (16,1%), Campania (14,2%) e Sicilia (13,3%) sono le tre regioni con la quota percentuale più alta di famiglie che vivono in condizione di disagio alimentare”.  [continua]




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