Green Style di Mario Gallo
Le dinamiche produttive settoriali confermano la centralità del ruolo del comparto primario.
Cia, decalogo per il Mezzogiorno
La Confederazione Italiana Agricoltori rilancia le priorità per lo sviluppo del Meridione: legalità; giovani; lavoro/impresa; infrastrutture; coscienza civile; cultura; orgoglio; identità; qualità; aggregazione.
E’ l’agricoltura del Sud la leva strategica da cui fare ripartire lo sviluppo dell’economia del Meridione e di tutto il Paese. Questo il messaggio lanciato nel corso dell’assemblea nazionale della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che si è tenuta nei giorni scorsi ad Expo. Un momento che ha inteso progettare un nuovo sviluppo del Mezzogiorno, rilanciando nell’agenda nazionale la “questione meridionale”, attraverso un decalogo scritto dall’assemblea (nella foto un momento della presentazione del decalogo). [continua]
Lo Speciale
Il report annuale conferma l’esigenza di mettere in campo interventi per lo sviluppo centrati sul Mezzogiorno.
Sud, prima la lotta alla povertà
La Svimez indica tra le priorità la necessità di introdurre misure di sostegno per le famiglie a rischio soprattutto nelle regioni più in difficoltà come la Campania e la Sicilia. Necessaria la realizzazione di una nuova politica industriale in grado di attivare percorsi di rilancio dell’economia meridionale.
Aumentano nel Mezzogiorno le famiglie indigenti
(Er.Pa.) – Le “macerie” dei lunghi anni di crisi caratterizzano significativamente anche il nuovo paesaggio sociale. Al punto che la Svimez - nel consueto rapporto annuale dedicato alla situazione del Mezzogiorno - inserisce le misure di contrasto alla povertà tra le priorità da mettere in campo per provare a fare ripartire la macchina della crescita. [continua]
Glocal di Ernesto Pappalardo
I dati della Svimez evidenziano nelle regioni meridionali la prima timida uscita dal campo negativo.
Ma il Nord è davvero lontano
Le previsioni di un ritorno del Pil al segno più (la prima variazione positiva di prodotto del Sud da sette anni a questa parte) non cancellano le distanze in termini di ricchezza pro capite e di standard di qualità della vita.
In queste ultime settimane si sono succedute varie interpretazioni/predizioni sull’economia del Sud. E’ bastato che la Svimez diffondesse le previsioni sul Pil nel 2015 e nel 2016 per accendere facili ottimismi che – con tutta la buona volontà di non essere catalogati alla voce “gufi” – è davvero difficile condividere. Partiamo come sempre dai numeri. Secondo la Svimez nel 2015 il Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,8%, percentuale che deriva dal +1% del Centro-Nord e dal +0,1% del Sud. Va detto che si tratterebbe - in caso questo scenario si verifichi al termine di quest’anno - della prima variazione positiva di prodotto dopo ben sette anni. Questo trend di crescita si rafforzerebbe - sempre secondo le previsioni della Svimez - nel 2016 : il Pil a livello nazionale aumenterebbe del +1,3%: +1,5% nel Centro-Nord e +0,7% al Sud. Bene anche gli investimenti fissi lordi: +2% il dato nazionale (+2,5% al Centro-Nord e +0,5% al Sud). Buone notizie pure sul versante occupazionale: +0,8% Italia; +0,9% al Centro-Nord e +0,6% al Sud. [continua]
Il lavoro
I cambiamenti introdotti dal Jobs Act impongono una forte accelerazione dei percorsi di accompagnamento dei lavoratori fuoriusciti dal circuito occupazionale.
La sfida della “ricollocazione”
Diventa fondamentale il ruolo dei Centri per l’Impiego e delle Agenzie Private. Necessario immaginare partenariati “produttivi” e funzionali alla domanda proveniente dal mercato.
Necessaria una partnership pubblico-privato
La scorsa settimana abbiamo visto che l’introduzione del contratto a Tutele Crescenti si pone l’obiettivo - arduo - di rilanciare il contratto a tempo indeterminato assicurando alle imprese certezze in caso di licenziamento. Questa nuova formulazione della disciplina delle sanzioni in caso di licenziamento illegittimo si integra con l’idea di tutelare il lavoratore nel mercato del lavoro e non dal mercato del lavoro. Ma in pratica, cosa significa tutelare un lavoratore nel mercato del lavoro? [continua]
L'acquario di Luca Iovine
Le applicazioni della norma ISO 9000 edizione 2015 ridisegnano l’approccio complessivo agli assetti operativi ed organizzativi.
La qualità? Prima il desk ordinato
Il nuovo documento riserva grande attenzione alla gestione delle criticità secondo un’ottica di Risk Based Thinking, prendendo maggiormente in considerazione le problematiche ambientali e quelle relative alla sicurezza, ma anche quelle inerenti la reputazione aziendale o la continuità del business.
Le infrastrutture digitali fattore di crescita aziendale
La qualità delle aziende dipende dalla qualità degli uomini e dei processi aziendali che possono essere ottimizzati grazie alle tecnologie digitali ma che richiedono a volte un’opera di ingegnerizzazione non banale e non scontata. Le PMI oltre il commercialista, il consulente del lavoro e l’avvocato dovrebbero avere un organizer. Il ritardo delle piccole e medie imprese italiane in termini di organizzazione è infatti abissale rispetto a quelle di altri Paesi industrializzati e questo costituisce una zavorra in un periodo come quello attuale di gestione della crisi o di aggancio alle prime micro/onde della ripartenza. [continua]