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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • La nota politica

    Gli scenari nazionali fanno presagire riflessi a cascata anche sulle dinamiche locali Effetto-Mattarella, Pd più “centrista” in Campania Al di la della telenovela delle primarie, i democrat a livello regionale potrebbero (dovrebbero) maggiormente orientarsi verso l’arcipelago centrista anche in funzione della presumibile erosione del voto naturalmente indirizzato al governatore uscente Caldoro.

    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
    di Ernesto Pappalardo

    Il quadro politico a tutti i livelli risulta ulteriormente – se possibile – confuso dopo l’elezione del Capo dello Stato. La “liquidità” delle alleanze che il presidente del Consiglio è in grado di mettere in campo (variabili e, soprattutto, sempre funzionali ai suoi obiettivi strategici) è molto probabile che generi effetti a cascata molto variegati in base ai diversi scenari locali sui quali impatterà. Insomma, il Pd alla fiorentina si sta dimostrando capace di superare la teoria andreottiana dei due forni: nel caso di specie un forno al giorno toglie il medico di torno e placa, a quanto pare, anche la minoranza interna che si accontenta (dopo mesi di quaresima) di rivendicare un qualche risultato (anche se sa bene che sul piano dei rapporti di forza dentro al partito non è cambiato alcunché). Che cosa potrebbe accadere in Campania dopo l’elezione di Mattarella alla presidenza della Repubblica? La sensazione è che l’area di centro moderata – tra vari mal di pancia – ben oltre le indicazioni che arriveranno da partiti e partitini, in termini di elettorato ha molte buone ragioni per guardare più a sinistra che a destra.

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    Green Style

    Coldiretti/L’iniziativa per sollecitare l’inserimento nella lista dei beni da tutelare Più di 200mila firme per la pizza nel patrimonio Unesco La petizione, partita nel mese di settembre 2014, mira a sbloccare il complesso iter per il riconoscimento (fermo dal 2011) in modo da ottenerlo in tempo utile per Expo 2015.

    Sono già più di 200mila le firme a favore della petizione per chiedere l'inserimento dell'Arte della Pizza nella "Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità" e consegnate al Presidente della Commissione Italiana Unesco, Prof. Giovanni Puglisi, presso la sede di Roma. A renderlo noto è la Coldiretti, che ha aderito alla campagna lanciata sulla piattaforma Change.org, che ha partecipato con il proprio presidente, Roberto Moncalvo, alla consegna delle adesioni insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani, alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, Franco Manna, al Presidente di Rossopomodoro, Jimmy Ghione, a Giuseppe Castiglione, Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed a Elio Lannutti, Presidente dell'Adusbef. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Nei territori ad alto tasso di sviluppo proliferano le buone pratiche a sostegno delle Pmi Per aiutare le imprese? Angeli anti-burocrazia L’iniziativa della Camera di Commercio di Monza/Brianza e Regione Lombardia per supportare operativamente le aziende del distretto Green High Tech e per semplificare le procedure in materia ambientale.

    Tra le principali problematiche che gravano sulle spalle delle imprese (soprattutto quelle di piccole dimensioni) rientra il “contrastato” rapporto con le Pubbliche Amministrazioni. Un rapporto che incide negativamente sia dal punto di vista dell’accelerazione dei processi di miglioramento delle condizioni di contesto, sia sotto il profilo della tempistica relativa alle procedure inerenti i progetti di crescita delle aziende. Non è azzardato parlare in maniera, purtroppo, estesa di fenomeni di vero e proprio “ostruzionismo burocratico” che finiscono con il generare atteggiamenti fortemente rinunciatari fino alle estreme conseguenze di abbandonare (o, peggio ancora, non scegliere) determinati territori a vantaggio di altri ritenuti più operativi ed efficienti in termini di capacità di azione delle P.A. di riferimento. Come spesso accade, è proprio nelle regioni dove le cose funzionano meglio che si sperimentano modelli e soluzioni che, invece, dovrebbero essere al centro dell’attenzione in primo luogo in quelle aree del Mezzogiorno (e, quindi, della Campania e della provincia di Salerno) dove si assiste con “naturale” frequenza ad esempi anche clamorosi di distanza siderale tra aspettative delle imprese e risposte del circuito amministrativo/istituzionale. [continua]




    Lo Speciale

    Il dato emerge da uno studio elaborato dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza Salerno, tra le province più “food” d’Italia Con un numero complessivo di 7.000 attività nel segmento della ristorazione (dato aggiornato a settembre 2014) si colloca al sesto posto della graduatoria nazionale per numero di imprese.

    In provincia di Salerno attive circa 7mila aziende nella ristorazione
    di Mario Gallo

    E’ in forte crescita l’attività della ristorazione in Italia: al mese di settembre 2014 le attività commerciali, tra ristoranti, locali d’asporto, ambulanti, gelaterie, pasticcerie e bar, sono oltre 312mila (+12,7% dal 2009). Questo quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese che, per quanto riguarda la provincia di Salerno, evidenzia un incremento delle attività di ristorazione, dal 2009, pari al 18,4%, quasi sei punti percentuali al di sopra della media nazionale.
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    I numeri dell'economia

    Istat/La nota analitica sull’andamento dell’economia nei primi mesi dell’anno in corso Famiglie più fiduciose, ma aumenta il risparmio La spesa per consumi finali, risultata invariata su base congiunturale, ha registrato un lieve aumento (+0,4%). In presenza di un livello dell’inflazione vicino allo zero, il reddito disponibile reale ha mostrato un incremento. 

    Con l’aumento del reddito disponibile cresce anche il risparmio
    Segnali di fiducia, aumento del reddito reale disponibile, ma ancora grande preoccupazione per il futuro e, quindi, notevole attenzione ad incrementare  il risparmio. Così le famiglie reagiscono ai primi riscontri positivi provenienti dalle dinamiche economiche in atto. La nota analitica mensile dell’Istat (gennaio 2015) fotografa una situazione con luci ed ombre e conferma, in ogni caso, i timidi cambiamenti nel quadro complessivo. “In gennaio, l’economia italiana - scrive l’Istat - ha mostrato segnali di un possibile recupero della domanda interna. Indicazioni favorevoli provengono dalla produzione e dagli ordinativi esteri di alcune componenti rilevanti del comparto dei beni strumentali. Con riferimento alle famiglie, il rialzo del clima di fiducia è stato sostenuto dal significativo miglioramento delle aspettative. L’aumento del reddito disponibile reale si è riflesso in un aumento del tasso di risparmio. Le condizioni del mercato del lavoro, tuttavia, rimangono difficili, con un elevato tasso di disoccupazione. L’indice anticipatore dell’economia italiana è tornato positivo a novembre, delineando una ripresa dell’attività economica nei primi mesi dell’anno”.  [continua]




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