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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Lo Speciale

    I dati elaborati da Unioncamere sulla nati/mortalità nel primo trimestre dell’anno in corso. Aumentano le imprese “giovani” al Sud Sicilia, Calabria e Campania sono le regioni che fanno registrare la più alta percentuale di nuove iscrizioni di imprese “under 35” (rispettivamente 38,9, 38,5 e 37,1%). Salerno (12,8%) all’undicesimo posto della graduatoria nazionale.

    Il 31% delle nuove imprese è guidata da under 35
    di Mario Gallo
    Delle oltre 115mila imprese nate in Italia nel primo trimestre 2015, più di 35mila (il 31%) hanno alla guida uno o più giovani con meno di 35 anni di età . Di queste ben il 36% (poco più di 13mila imprese) ha sede nel Mezzogiorno. Questi alcuni dati  evidenziati dalla foto sull’imprenditoria giovanile presentata da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere (Registro delle Imprese delle Camere di Commercio).
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    Approfondimenti

    Il Mi.Se nella sua funzione di garante permette all’imprenditore o al professionista di avere accesso alle somme senza garanzie reali. Microcredito, finanziamenti fino a 35mila euro Ma “scarseggiano” banche ed intermediari disposti ad erogare i prestiti perché il decreto prevede per il  beneficiario almeno due servizi ausiliari: assistenza e monitoraggio.

    Mi.Se. garante per l'accesso ai fondi del microcredito
    di Antonio Viviano*
    Tra le azioni di politica attiva volte a sostenere l’imprenditorialità come forma di impiego rientra il decreto del M.E.F. n. 176/2014, con il quale è stato disciplinato il fondo Microcredito attraverso uno stanziamento annuale di 30Milioni di Euro, comprensivi anche dei versamenti di altri soggetti pubblici, enti o cittadini. Considerati gli ostacoli che imprenditori e professionisti incontrano nell’accesso al credito, con questa operazione lo Stato funge da garante nei confronti del soggetto finanziatore consentendo l’erogazione del finanziamento, che resta a titolo oneroso. Il Mi.Se, gestore del microcredito, nella sua funzione di garante permette all’imprenditore o al professionista di accedere al finanziamento senza dover presentare garanzie reali e senza la valutazione economico finanziaria da parte del gestore del fondo.

    *Studio Viviano&Partners
    antonio@vivianoepartners.com [continua]




    I numeri dell'economia

    I dati evidenziati dal monitoraggio di “AgrOsserva” relativo ai primi tre mesi del 2015. Agroalimentare, partenza “a razzo” Vendite all'estero in crescita del 6,2% su base annua. Ma il tessuto imprenditoriale agricolo si riduce di -9.034 unità (rispetto ai tre mesi precedenti). Il calo più significativo nel Mezzogiorno: -4.097 aziende. 

    Imprese in contrazione nel settore agricolo
    E’ stata una partenza a razzo quella del comparto agroalimentare nel primo trimestre del 2015, sebbene il quadro complessivo “macro” non manchi di evidenziare ancora elementi di incertezza. Lo scenario messo a fuoco da Ismea ed Unioncamere - nel consueto appuntamento con AgrOsserva, l'Osservatorio sull'Agroalimentare - si rivela, quindi, confortante, anche se le dinamiche imprenditoriali al Sud permangono difficili, in campo negativo. Il tessuto imprenditoriale agricolo nel primo trimestre del 2015 si riduce di -9.034 imprese rispetto ai tre mesi precedenti portando a 744.906 le aziende del settore iscritte nel Registro delle imprese. Ma “il calo più significativo - è scritto nel report - si registra nel Mezzogiorno dove la base imprenditoriale si assottiglia di -4.097 unità”. [continua]




    Green Style

    I dati presentati nel corso della manifestazione svoltasi nei giorni scorsi a Milano. “Più tutela per il latte di qualità” La Cia:“Accanto alle aziende giganti sono moltissime le microimprese che custodiscono e perpetuano produzioni ad altissimo valore aggiunto sia materiale che immateriale”. La filiera vale in Italia circa 15 miliardi di euro.

    La filiera lattierocasearia in Italia vale circa 15 miliardi, “ma accanto ai giganti produttivi sono moltissime le microimprese che custodiscono e perpetuano produzioni ad altissimo valore aggiunto sia materiale che immateriale. E la biodiversità è il  pre-requisito perché tutto questo si mantenga e si sviluppi”. I numeri - forniti dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) nel corso della “Giornata del Latte” svoltasi nei giorni scorsi nell’ambito di “Expo 2015” - confermano la rilevanza strategica delle piccole aziende all’interno di un comparto che sta scontando le conseguenze negative dell’abolizione del sistema delle quote. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Dopo il voto di domenica scorsa restano sul tappeto i veri problemi legati soprattutto al mercato del lavoro. Tra vecchia politica e piagnistei auto/flagellanti La deriva dei partiti e delle coalizioni impone uno scatto di responsabilità collettivo per evitare il riprodursi di antichi luoghi comuni che allontanano la Campania dall’Italia e dall’Europa.

    Cosa resta nella testa dei cittadini campani più o meno una settimana dopo le elezioni regionali? Una sensazione di stordimento e confusione. Si fa francamente fatica a comprendere bene in quale direzione stiamo andando. Non sono soltanto i problemi legati alla legge Severino - rispetto ai quali il segretario nazionale del Pd/presidente del Consiglio non sta dimostrando affatto quel decisionismo che pure in altri ambiti di azione ostenta a più riprese - (e agli scenari istituzionali) a generare perplessità in merito ad un veloce cambio di marcia. No, è principalmente un altro fattore. E’ la constatazione che queste elezioni hanno contribuito sensibilmente ad aumentare la sfiducia verso la classe politica in maniera trasversale. Perché? Perché lo spettacolo - specie quello “offerto” dal Pd nel suo livello più alto - è stato a tratti veramente inquietante. Da un lato il vertice romano dei democrat che solo negli ultimi giorni di campagna elettorale – e per meri calcoli di convenienza in considerazione della “contabilità” generale delle Regioni che si potevano perdere o conquistare – ha virato su Vincenzo De Luca; dall’altro una vera e propria “Arca di Noè” che ha avuto, però, il merito (per De Luca, s’intende) di relegare nell’angolo della sconfitta Stefano Caldoro. A conti fatti, l’unico, “eterno” vincitore della disfida per la Regione è stato ancora lui: Ciriaco De Mita (nella foto in alto). Altro che rottamazione, altro che rinnovamento, altro che nuova stagione alle porte. Questa è la verità dei numeri, non delle opinioni e dei “ragionamenti” sempre condivisibili o meno. [continua]




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