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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • L'acquario di Luca Iovine

    Nelle regioni del Mezzogiorno risulta ancora molto difficile attivare meccanismi virtuosi di collaborazione tra i diversi soggetti dello sviluppo locale. "R&S", la buona pratica Imc  L’azienda salernitana ha stipulato un accordo operativo con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno, finanziando di fatto l’attività di un ricercatore che potrà lavorare al servizio del territorio senza spostarsi in altri Atenei. 

    Aldo Cigolari (Imc)
    Sono ormai alcuni anni che i diversi Governi succedutisi alla guida del Paese, da Monti in poi, provano a stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) che costituiscono uno dei driver principali per il successo competitivo di lungo periodo delle economie industrializzate. Sta di fatto che il peso di R&S sul PIL in Italia si attesta all’1% (in altri Paesi è al 3%) mentre l’Università italiana ha meno della metà dei ricercatori di Germania e Francia e nel tempo potrebbe essere costretta a ridurre ancora di più il numero; anche se i fondi ci sono, quelli europei, ma non vengono utilizzati. Nella programmazione 2007-2013 l’Italia non ha impiegato due miliardi di euro e purtroppo rischia di fare altrettanto, se non di più, con la programmazione 2014-2020 (Horizon 2020) se non riuscirà ad attivare un circuito virtuoso tra ricerca ed aziende. [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    I dati resi noti a Rimini da Agrinsieme nel corso della manifestazione “Macfrut 2015”. Sos ortofrutta, consumi a picco In quindici anni il calo ammonta a 1,7 milioni di tonnellate. Informazione ed educazione alimentare per cambiare rotta e combattere principalmente la dilagante piaga dell’obesità infantile. Tania Cagnotto testimonial della nuova campagna di sensibilizzazione.

    E’ allarme rosso per il calo dei consumi di frutta e verdura e, conseguentemente, per la salute degli italiani: a lanciarlo è stato  Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative agroalimentari e Copagri) che, nel corso di una conferenza stampa all'interno del "Macfrut 2015" conclusosi nei giorni scorsi  a Rimini, ha sottolineato come in 15 anni i consumi di ortofrutta siano calati di 1,7 milioni di tonnellate. Informazione ed educazione le parole chiave per cambiare rotta e combattere, tra l’altro, la dilagante piaga dell’obesità infantile. [continua]




    I numeri dell'economia

    I dati del report Unioncamere/Infocamere segnalano una netta riduzione, ma le dimensioni del fenomeno sono di notevoli proporzioni. Protesti, Salerno quarta in Italia Dal punto di vista del numero complessivo di effetti non pagati alla scadenza (in maggioranza cambiali) il territorio provinciale si colloca subito dopo le aree metropolitane di Roma, Milano e Napoli. Per importo medio, invece, è al 39° posto.
     

    In Campania solo Napoli precede Salerno per numero di protesti
    (Er.Pa.) - La provincia di Salerno per numero totale di protesti (14.211) è la quarta in Italia dopo quelle di Roma (42.267); Milano (32.910) e Napoli (26.894). Il territorio salernitano precede altre realtà demograficamente molto importanti come Bari (13.193) e Palermo (10.438). In termini assoluti, quindi, nell’area salernitana continua a segnalarsi il fenomeno della mancata copertura dei titoli con una netta prevalenza delle cambiali sugli assegni (trend, peraltro, consolidato anche nel resto del Paese): 12.494 (su 14.211effetti privi di copertura) con un importo medio di 1.434 euro, mentre per gli assegni tale importo ammonta a 1.819 euro. I dati sono stati censiti ed elaborati da Infocamere per Unioncamere e si riferiscono al primo semestre del 2015. [continua]




    Il lavoro

    In vigore il decreto attuativo del Jobs Act relativo al riordino della disciplina in materia di politiche attive.  Nasce un altro carrozzone? “Inserire in un’unica Rete un insieme eterogeneo di soggetti pubblici e privati attiva il rischio di fare arenare le procedure fondamentali per cambiare i processi di inserimento e reinserimento nel mercato dell’occupazione”.

    Jobs Act: nel decreto attuativo nasce una nuova struttura
    Con la pubblicazione in G.U. del 24/09/2015 è entrato in vigore il decreto attuativo del Jobs Act relativo al riordino della disciplina in materia di servizi per il lavoro e politiche attive. Diciamo subito che questo decreto rappresenta il nodo cruciale della riforma del lavoro: trasformare gli strumenti passivi in strumenti attivi. Significa mettere al centro la persona ed accompagnarla per tutto l’arco di vita lavorativa: dalla ricerca della prima occupazione alle politiche di ricollocamento e formazione professionale in caso di perdita del posto di lavoro. questo è il principale gap che ci separa dagli altri Paesi europei collocandoci al 24° posto. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’intervento del direttore della Svimez Riccardo Padovani nel corso di un convegno nei giorni scorsi a Rende. Fiscalità “compensativa” per il Sud Lo strumento operativo? Le Zone Economiche Speciali (Zes), che, come ha dimostrato il caso della Polonia, offrono molte potenzialità in termini di attrazione degli investimenti esteri.

    Nelle ultime settimane si è intensificata – sebbene fosse davvero difficile riuscirci – la confusione che ormai regna sovrana in materia di politiche di rilancio dell’economia meridionale. Le analisi e le interpretazioni si sprecano. I numeri e le statistiche pure. La polemica partitica non ammette tregue e le campagne elettorali anche quando sembrano lontane, in realtà finiscono per generare un permanente approccio propagandistico che non consente (se non raramente) di guardare allo stato delle cose con quello sguardo lungo ed ampio che, invece, è l’unico in grado di immaginare soluzioni non effimere, ma strutturali. Perché bisogna rendersi conto che le problematiche da affrontare si sono tramutate – nei lunghi anni della crisi – in criticità strutturali, avendo generato un mutamento sostanziale delle condizioni di contesto del sistema produttivo del Sud. [continua]




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