Lo Speciale
La Giornata dell’Economia/Le dinamiche del reddito e dei consumi in Campania
Asset patrimoniali familiari, immobili prima di tutto
Oltre il 70% della ricchezza in provincia di Salerno risulta concentrato nel “mattone”
La provincia di Avellino si segnala al primo posto nella specifica graduatoria regionale
di Mario Gallo
Nel 2012 lo stock patrimoniale medio delle famiglie salernitane è risultato pari a 286.578 euro, dato che colloca la provincia salernitana al secondo posto tra le province campane ed al 72mo posto nella graduatoria delle 107 province italiane. Questo uno dei dati resi noti dal “GE-book” provinciale elaborato, in occasione della XII edizione della Giornata dell’Economia, da Unioncamere con il supporto tecnico di Si.Camera – Società del Sistema delle Camere di commercio.
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I numeri dell'economia
L’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio conferma il netto divario tra Nord e Sud
La recessione? Ha “disegnato” due Italie
La Campania impiegherà quindici anni per ritornare ai livelli di Pil pro capite ante/crisi
Il calo medio dell’occupazione tra il 1995 ed il 2013 nel Sud è risultato superiore al 5%
Non accenna ad arrestarsi il divario tra il Nord ed il Sud del Paese, anzi continua ad aumentare. Questo il principale risultato dell’indagine intitolata “Il divario Nord-Sud”, un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentata a Bari durante la due giorni dei Giovani Imprenditori (“L’Italia che verrà”) tenutasi nei giorni scorsi. Sempre più ridotto il ruolo del Mezzogiorno, a cui occorreranno oltre 14 anni per tornare agli stessi livelli di consumi pro capite del 2007. Ma allarmanti risultano anche le riduzioni registrate per quanto riguarda il Pil pro capite, la dotazione di capitale produttivo e l’occupazione. Poco valorizzato l’export ed il turismo. Per la Campania previsti 15 anni per ritornare ai livelli di Pil pro capite pre-crisi.
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Approfondimenti
Centro Studi Ance Salerno/Le dinamiche dei finanziamenti al sistema produttivo
In Campania imprese ancora nella stretta creditizia
A livello regionale gli impieghi bancari nel periodo 2013/2012 calano del 4,4%
Nel territorio della provincia di Salerno si è registrata una contrazione del 2,8%
Lombardi: “Assurdo escludere i mutui casa dai finanziamenti Bce a lungo termine”
Antonio Lombardi
In Campania gli impieghi bancari verso le imprese sono diminuiti nel periodo 2013/2012 del 4,4% (media Mezzogiorno -3,8%: media Italia -5,5%) ed il valore medio per ogni singola impresa affidata in sofferenza si è attestato a circa 234mila euro (media Mezzogiorno 193.828€, media Italia 303.473€) con una variazione percentuale del +7,1% (media Mezzogiorno +8,5%; media Italia +15,9%). A livello di province gli impieghi bancari verso le imprese sono diminuiti maggiormente nei territori di Napoli (-5,5%) e Benevento (-6,6%); mentre in provincia di Salerno e di Avellino hanno fatto registrare una contrazione del 2,8%. In provincia di Caserta il calo è stato dell’1,9%. Sotto il profilo dei valori medi per affidato in sofferenza, la crescita in termini percentuali è stata particolarmente rilevante nelle province di Avellino (+12,8%) e di Salerno (+11,2%); a seguire quella di Caserta (+9,6%), Benevento (+3,4%) e Napoli (+1,2%). La media di questo indicatore riferita alla Campania è stata del +7,1% a fronte di quella del Mezzogiorno pari all’8,5% (media Italia +15,9%). I dati - evidenziati dal Centro Studi Ance Salerno - emergono dal rapporto presentato dalla Camera di Commercio di Salerno in occasione della “Giornata dell’Economia” lo scorso 10 giugno.
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Green Style
Dopo l’elezione al vertice di Guidi è stato completato l’organigramma dell’associazione
Confagricoltura, il salernitano Consalvo vicepresidente con delega al Sud
“Non siamo più i parenti poveri dei sistemi di sviluppo, strategico spendere i fondi Ue”
Nominati nel team di presidenza Veggia e Giansanti, entrano anche Mansuino e Caprai
di Ernesto Pappalardo
Il Comitato Direttivo di Confagricoltura, riunito a Roma nei giorni scorsi, ha completato la squadra che lavorerà con il presidente Mario Guidi nei prossimi tre anni. Tra i nove componenti di giunta sono stati nominati i tre vicepresidenti, Ezio Veggia, astigiano, già vicepresidente, imprenditore cerealicolo-zootecnico, impegnato nel settore delle energie rinnovabili; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura Roma, che conduce insieme alla famiglia aziende agricole - ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, con produzione diretta di Parmigiano Reggiano - nel Lazio e a Parma; Giandomenico Consalvo (nella foto a sinistra), di Salerno, titolare di un’impresa ortofloricola a Pontecagnano inserita anche nella filiera della quarta gamma. Lascia la vicepresidenza Antonio Piva, chiamato ad assumere l’incarico di presidente dell’Enpaia, l’Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura.
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Glocal di Ernesto Pappalardo
L’analisi della Confcommercio conferma l’aumento del divario tra Nord/Centro e Sud
L’export? “Vendiamo” bene l’offerta turistica
La tesi è molto lucida e fondata. In tempi di Sud che non riesce proprio a ripartire – e i dati di tutte le fonti possibili ed immaginabili lo confermano in maniera devastante – vuoi vedere che la cosiddetta internazionalizzazione delle produzioni si deve trasformare prima di tutto nel rafforzamento della capacità di attrarre turisti? Vuoi vedere, cioè, che occorre andare a “vendere” meglio all’estero i nostri giacimenti ambientali, paesaggistici e culturali? Insomma, mentre il manifatturiero, l’industria in senso stretto, fa fatica a trovare il passo giusto per riposizionarsi, è davvero giunto il momento – come sempre nel Mezzogiorno per necessità, più che per virtù – di provare a fare in concreto tutto quello che fino ad oggi si è solo, purtroppo, declamato in fiumi di parole quasi sempre inutili. Se si leggono i numeri dell’analisi dell’Ufficio Studi della Confcommercio (“Il divario Nord-Sud”, presentata a Bari lo scorso 13 giugno) appare ben chiaro il quadro della situazione.
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