Lo Speciale
L’assemblea dei soci ha approvato la piattaforma strategica per il 2014/2015
Banca di Salerno allunga l’ammortamento dei mutui
Il presidente D’Amato: “Condizioni preferenziali per sostenere l’acquisto della prima casa”
Il direttore Canoro: “Rafforzati i fondi rischi per rilanciare l’offerta per giovani ed imprese”
Il presidente della Banca di Salerno Angelo D'Amato
Azioni di sostegno per le famiglie e per i giovani. Questi i punti cardine della piattaforma strategica per i prossimi dodici mesi che la Banca di Salerno ha presentato ai soci nel corso dell’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi. “Siamo fortemente intenzionati – spiega a salernoeconomy.it il presidente Angelo D’Amato – a rafforzare il legame con i nostri soci attraverso due tipologie di intervento. La prima prevede piani di ammortamento più dilatati nel tempo per i mutui destinati all’acquisto o alla ristrutturazione della prima casa anche per i figli dei nostri associati che decidono di mettere su famiglia. La seconda, invece, raccoglie l’esigenza concreta di agevolare i percorsi di imprenditorialità o auto/imprenditorialità giovanile. In questo caso – continua D’Amato – valuteremo con attenzione i business plan delle start up studiando linee di credito a medio termine con tassi preferenziali. E’ evidente la nostra volontà di dare segnali forti e concreti di vicinanza attiva alla nostra base di clienti che si è dimostrata particolarmente legata alla Banca di Salerno in termini di rapporto fiduciario. La raccolta complessiva è continuata a crescere, sfondando il tetto dei 221 milioni di euro, un dato estremamente significativo”.
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I numeri dell'economia
Confcommercio/Le dinamiche degli acquisti confermano il clima di attesa
Consumi, famiglie ancora “incerte”
Nel mese di marzo permangono le difficoltà, gli effetti della crisi “pesano” sui budget
Il rafforzamento della fiducia ancora non sostenuto da segnali concreti di miglioramento
La domanda di beni e servizi rimane ancora incerta e pare rinviare la ripresa alla fine della primavera o all'inizio dell'estate, quando potrebbero avvertirsi i primi effetti sui redditi della riduzione del carico fiscale su parte dei contribuenti. Questo quanto emerge dai dati, relativi al mese di marzo, dell'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che mostra un calo del 2,1% in termini tendenziali e dello 0,1% rispetto al precedente mese di febbraio. In particolare la dinamica tendenziale riflette una diminuzione del 2,3% della domanda relativa ai servizi e dell1,6% della spesa per i beni.
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Approfondimenti
Il monitoraggio delle dinamiche dell’impiego dei finanziamenti strutturali
Fondi Ue, la spesa (in ritardo) accelera
In Campania per i programmi Fesr e Fse erogati 273 milioni negli ultimi mesi del 2013
La percentuale complessiva al livello regionale resta sempre molto bassa (13 per cento)
Il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi
In Campania è stato speso (al 31.12.2013) il 33,5% dei fondi Fesr disponibili per un importo pari ad oltre 1 miliardo e 532 milioni ed il 51% dei fondi Fse attivabili, oltre 442 milioni di euro sugli 868 del contributo totale. “Il monitoraggio effettuato dalla Ragioneria Generale dello Stato/Mef (attuazione finanziaria, programmazione 2007/2013, Obiettivo Convergenza) - evidenzia il Centro Studi Ance Salerno - mette un punto fermo sullo stato reale delle dinamiche della spesa dei fondi Ue rispetto ai programmi operativi regionali e conferma sia l’accelerazione impressa negli ultimi quattro mesi del 2013, che il notevole importo del contributo totale non erogato”. Il Centro Studi Ance Salerno ha, poi, ristretto l’ambito analitico ai progetti infrastrutturali - utilizzando i dati www.opencoesione.gov.it (Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica/Mise, 31.12.2013) – registrando un’accelerazione della spesa pari a circa 273 milioni di euro nel periodo agosto/dicembre 2013.
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Green Style
VIII congresso dell’associazione alla quale aderiscono 100mila soci in 150 Paesi
Il beneventano Pascale al vertice di Slow Food Italia
Agronomo, originario di Guardia Sanframondi, è attivo nell’associazione fin dal 1997
Per la prima volta il presidente di Slow Food Italia è un campano. Ad essere prescelto per l’incarico attraverso le elezioni nel corso dell’ottavo congresso dell’associazione è stato, infatti, il beneventano Gaetano Pascale che succede a Roberto Burdese. Guiderà l’associazione per i prossimi quattro anni. Pascale ha superato Cinzia Scaffidi con il 61 % dei consensi tra il 771 delegati (votanti 98%). Daniele Buttignol è stato riconfermato segretario nazionale, mentre sono entrati a far parte della “squadra” dirigente Lorenzo Berlendis, lombardo e consigliere nazionale di Slow Food, Sonia Chellini, ex presidente di Slow Food Umbria, e Francesca Rocchi, ex presidente di Slow Food Lazio. [continua]
Glocal di Ernesto Pappalardo
Desertificazione industriale e processi di esclusione dal circuito produttivo
La fabbrica in crisi? La “comprano” i lavoratori
Il workers buy out avanza in Emilia Romagna, Toscana e Veneto
Il problema è sul tappeto da tempo, ma – come sempre accade soprattutto al Sud – si preferisce girarci intorno e per paura di intaccare equilibri “concertativi” non si prendono iniziative concrete. Come provare a tamponare il deserto industriale che avanza e, nello stesso tempo, arginare il salasso occupazionale in atto? In altre parole: come tentare di “affiancare” dinamicamente il meccanismo degli ammortizzatori sociali che - di fatto - assicurano una temporanea assistenza reddituale a chi resta senza lavoro, ma non una prospettiva di medio/lungo periodo in grado di non estrometterli dal circuito produttivo? Naturalmente, il tema è “complesso”. Sfiora tabù profondamente radicati nel lessico sentimentale ed emozionale della sinistra e dei sindacati. Ma proprio nelle regioni per così dire “rosse” - come Emilia Romagna e Toscana (oltre che nel Veneto, un tempo “bianco”) - e proprio dal mondo delle cooperative sono partite idee e proposte che di fatto puntano (e gli esperimenti riusciti non sono pochi) a trasformare i dipendenti in imprenditori. Si tratta del meccanismo che tecnicamente si definisce “workers buy out”, un’operazione che prevede l’acquisto da parte dei lavoratori della società nella quale operano.
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