Lo Speciale
L’iniziativa/“Incrociare” meglio i fabbisogni occupazionali e l’offerta professionale
Petrosino: “Maggiore dialogo tra scuola e imprese”
La presidente dei Giovani Industriali della Campania: "Accordo importante con il Miur”
Tremila studenti delle secondarie superiori parteciperanno a percorsi formativi nelle aziende
Nunzia Petrosino, presidente Giovani Industriali Campania
Il problema è, ormai, “antico”. Stabilire un dialogo proficuo tra scuola e imprese è una delle criticità più persistenti soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. I ritardi accumulati nell’attivazione di un sistema di interscambio delle informazioni e della conseguente realizzazione di un vero e proprio “ponte” interattivo tra percorsi formativi e sistema economico e produttivo, sono all’origine delle percentuali estremamente negative inerenti il tasso di disoccupazione giovanile. Tra le iniziative che puntano ad innescare dinamiche positive in tale ambito di riferimento rientra quella messa in campo dal Gruppo Giovani Industriali della Campania, presieduto da Nunzia Petrosino, in collaborazione con il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). “Il nostro obiettivo - dice a salernoeconomy.it la presidente Petrosino – è contribuire a creare tra gli studenti profili professionali ricercati dalle aziende, nello stesso tempo provando a ridurre il trend negativo relativo alla disoccupazione giovanile. Questo processo si può promuovere solo instaurando un legame stabile tra scuola e mondo del lavoro”.
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I numeri dell'economia
Osservatorio Confcommercio/La stretta delle banche “morde” soprattutto i più piccoli
Nel terziario aumentano le imprese in “sofferenza”
In crescita del 22% le aziende non in grado di fare fronte ai propri impegni
Al Sud la percentuale delle richieste di finanziamento respinte è pari all’81%
Gli ultimi dati disponibili confermano il trend che ha caratterizzato lo scenario degli ultimi anni: la stretta creditizia non è un’invenzione delle imprese, ma una dinamica reale che soprattutto nelle regioni del Sud si fa sentire in maniera insostenibile per la stragrande maggioranza delle aziende. Situazione particolarmente difficile nel commercio e nei servizi, come evidenzia il report dell’Osservatorio Credito Confcommercio: nel quarto trimestre 2013 è cresciuto del 22% il numero delle imprese non in grado di far fronte ai propri impegni finanziari. Giù il numero di imprese finanziate dalle banche, sceso ad appena il 2,6% del totale, il livello più basso dal 2009.
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Approfondimenti
Scenari per la ripresa/L’analisi dei dati elaborati dal Centro Studi di Ance Salerno
Nuovi fondi Ue, 21 miliardi per la Campania
Nel biennio 2014-2015 risultano a rischio oltre tre miliardi del vecchio programma
Il patto di stabilità interno condiziona l’utilizzo della liquidità degli Enti virtuosi
Il presidente dei costruttori Lombardi: “Ora evitare altre beffe, strategie unitarie”
La Campania, nel periodo 2014-2020, avrà in dotazione complessivamente 21,1 miliardi di euro ripartiti in 12,7 miliardi di Fondi Strutturali (Fesr-Fse di competenza per il 50% dell’Unione Europea, per il 35% dello Stato e per il 15% della Regione) e 8,4 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione. “A conti fatti - evidenziano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno sulla base di uno studio elaborato da Ance nazionale - si rendono disponibili per la Campania, sommando i fondi strutturali Ue e quelli Fsc (ex Fas), circa 5 miliardi in più rispetto alla programmazione 2007-2013”. Le risorse assegnate dall'Unione Europea (fondi strutturali Ue) nel periodo 2014-2020 alle Regioni Obiettivo Convergenza - comprensive del cofinanziamento statale del 50% - ammontano a 44 miliardi e 418 milioni di euro (71,3% del totale Italia, pari a 62 miliardi e 258 milioni di euro).
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Green Style
Vinitaly/In aumento il fatturato del comparto, ma i volumi risultano in lieve contrazione
Enoturismo e “bio” valore aggiunto per il Sud
Alla maxi/esposizione hanno preso parte oltre trenta aziende della provincia di Salerno
Cresce il flusso di visitatori stranieri nei territori ad alto tasso di vocazione vitivinicola
Sono state 117 le aziende vitivinicole campane presenti all'interno del Padiglione Campania nel corso della quarantottesima edizione di Vinitaly, svoltasi dal 6 al 9 aprile scorsi a Veronafiere, il più importante salone mondiale dedicato al vino e ai distillati. Tra le aziende campane sono state oltre trenta quelle provenienti dalla provincia di Salerno che, grazie alla sinergia tra Assessorato Regionale all’Agricoltura ed Unioncamere Campania, hanno potuto promuovere e valorizzare i propri prodotti durante l’importante appuntamento internazionale. Tra queste 26 etichette salernitane hanno partecipato alla manifestazione attraverso la collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno e l’Enoteca Provinciale di Salerno.
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Glocal di Ernesto Pappalardo
Territorio/L’asset vincente dell’economia campana è ancora troppo sottovalutato
Agroalimentare? La festa dura il tempo delle fiere
Ogni anno di questi tempi se ne celebrano demagogicamente le grandi potenzialità
Ma subito dopo imprese e lavoratori si ritrovano alle prese con gli antichi problemi
Ogni anno di questi tempi è consuetudine mediatica celebrare i fasti e le virtù taumaturgiche – per l’economia del Mezzogiorno e della Campania – del comparto agroalimentare. In coincidenza con gli eventi fieristici (si parte con il Vinitaly a Verona) inizia lo stucchevole percorso narrativo multicanale che conduce alla solita tesi “accademica”: ma perché il nostro vero tesoro, l’oro di famiglia più caro e prezioso che ci è così invidiato in tutto il mondo non viene valorizzato e promosso al meglio? Ma perché, invece di inseguire fantasiosi modelli di crescita in grado di ridare ossigeno all’economia e posti di lavoro ai giovani, non ci fermiamo un attimo a ragionare su tutte le cose che si potrebbero fare senza scomodare professori e scienziati in cerca di ricette miracolose?
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