L'intervista
L’intervista/Il documento analitico elaborato dal Dipartimento Economia dei democrat
Il Pd: “Le nostre dieci priorità per uscire dalla crisi”
Roberto De Luca: “Pronti ad una campagna di ascolto di tutti gli attori dello sviluppo”
“E’ indispensabile definire un percorso condiviso per individuare le priorità progettuali”
Roberto De Luca
di Ernesto Pappalardo
“Dieci priorità per provare a dare una scossa, per tentare di aggregare intorno ad una piattaforma programmatica il massimo del consenso di istituzioni, forze sociali, rappresentanze categoriali, parti politiche”. L’obiettivo? “Mettere in campo una visione concreta, anche dal punto di vista operativo, delle progettualità indispensabili per attuare una vera e propria exit strategy dalla crisi economica e produttiva che attanaglia da troppo tempo il territorio salernitano”. Roberto De Luca, responsabile del Dipartimento Economia del Pd di Salerno, sintetizza così il significato del documento che è stato elaborato dai democrat e che è stato presentato anche ai vertici romani del partito nei giorni scorsi.
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Approfondimenti
Osservatorio Ance Salerno/Il riparto dei fondi reperiti dal Governo per il Mezzogiorno
In Campania 183 milioni per il piano scuola
Complessivamente su tutto il territorio regionale potranno essere attivati 3.683 progetti
Ma resta molto alto il numero degli edifici considerati a rischio sismico o idrogeologico
Lombardi: “Segnale importante, ma ancora non sufficiente per gli interventi necessari”
La sede di Ance Salerno
In Campania arrivano 183 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione degli edifici scolastici previsti dal Governo su tutto il territorio nazionale. Il riparto prevede 171,3 milioni di euro (3.669 progetti) per la piccola manutenzione (decoro e ripristino funzionale); 3 milioni e 304mila euro (7 progetti) per la messa in sicurezza delle scuole con particolare attenzione alla rimozione dell’amianto e all’eliminazione delle barriere architettoniche; 8,3 milioni di euro (7 progetti) per la realizzazione di nuove scuole. I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base del focus analitico realizzato da Ance nazionale sul piano di edilizia scolastica del Governo Renzi.
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I numeri dell'economia
Check Up Mezzogiorno/L’analisi dei dati conferma la situazione di grave emergenza
La crisi “mangia” 10,5 miliardi di Pil alla Campania
Nel periodo 2007/2013, in valori assoluti, è la regione meridionale più “colpita” (-11%)
Complessivamente nelle aree del Sud il prodotto interno lordo si è ridotto di 47,7 mld
di Mario Gallo
I duri effetti della crisi sull’economia del Meridione sono stati oggetto dell’analisi del Check Up Mezzogiorno elaborato da Confindustria e SRM e pubblicato nei giorni scorsi. Particolarmente pesanti risultano i dati riguardanti gli investimenti pubblici e privati, diminuiti di quasi 28 miliardi tra il 2007 ed il 2013 (calo di oltre il 34%). Unica nota positiva l’export, che tra il 2007 ed il 2013 risulta in crescita del 2,4%, anche se la tendenza, nella prima parte del 2014, sembra essersi interrotta.
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Green Style
Dati Ismea/L’analisi dei trend nel settore primario evidenzia indicatori negativi
Agricoltura, prezzi all’origine in picchiata
Continua la doccia fredda per i listini: -4 per cento in un mese; -8,7% su base annua
A segnare particolarmente il passo ancora il comparto frutticolo (-18,7% in media)
Consalvo (Confagricoltura): “Situazione allarmante, occorrono interventi immediati”
Continua la contrazione dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli. Un trend che si sta rilevando particolarmente negativo in questo scorcio di anno e che allarma gravemente gli operatori del settore primario. L'indice Ismea si è attestato a giugno a 110,3 (base 2010=100), facendo segnare una contrazione del 4% rispetto a maggio e dell'8,7% su base annua. A segnare particolarmente il passo tra le coltivazioni – che sul piano più generale nel complesso hanno ceduto in un mese l'8,1% - è il comparto frutticolo (-18,7% in media), “in un mercato - spiega l’Ismea - caratterizzato da un surplus di offerta per le produzioni estive rispetto alle capacità di assorbimento della domanda”. In forte calo anche “gli ortaggi, che hanno perso mediamente il 16% su base mensile, mentre emergono flessioni più contenute, ma comunque significative, per cereali (-4,8%), semi oleosi (-5,7%) e vini (-2,3%)”. In controtendenza risultano soltanto i listini degli oli di oliva, rincarati del 3% rispetto a maggio (Nella foto a sinistra Giandomenico Consalvo, vicepresidente nazionale di Confagricoltura).
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Glocal di Ernesto Pappalardo
Le dinamiche economiche continuano a penalizzare pesantemente le regioni meridionali
Oltre i numeri, la grave crisi della classe dirigente
A leggere il consueto rapporto che Confindustria e Srm dedicano periodicamente all’economia del Mezzogiorno c’è da stare davvero poco allegri. Lo stato di salute del sistema produttivo delle regioni del Sud – ed in particolare della Campania – è molto preoccupante. Si potrebbero citare montagne di dati che convergono su un punto ben chiaro: la crisi ha picchiato molto duro sulle imprese, al punto che oggi siamo di fronte ad un paesaggio industriale profondamente mutato a causa di una serie di fattori ormai preminenti: “ridimensionamento della struttura imprenditoriale, perdita di occupati, ridotta capacità di produrre, ripresa dell’emigrazione con conseguente invecchiamento della popolazione, peggioramento della qualità della vita nel suo complesso”.
E’ evidente, però, che bisogna soprattutto uscire dall’ottica di “cavalcare” la crisi per costruire “consenso” a tutti i livelli: da quello eminentemente locale a quello apicale (centrale ed europeo). La vera emergenza rimane (non solo al Sud, per la verità) la qualità media delle classi dirigenti: una dimensione di mediocrità e di inadeguatezza che travalica la politica ed accomuna - con le dovute, ma, di fatto, poche e depotenziate eccezioni - larga parte di tutte le forme di rappresentanza.
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