Glocal di Ernesto Pappalardo
Lo scenario analizzato da Unioncamere e Coldiretti evidenzia dinamiche estremamente positive nei comparti del commercio e dell’agricoltura.
Occasioni perdute?
I dati confermano che i giovani del Sud non hanno paura di metterci la faccia e di creare nuove imprese per vincere la partita dell’occupazione, ma manca drammaticamente un piano di sostegno di breve e medio periodo per supportare l’approccio al mercato delle nuove micro/aziende.
Il panorama che si delinea dopo la pausa estiva resta abbastanza complicato e, per molti versi, difficile da decifrare. Il contesto nazionale è di per sé gravato da una serie di variabili internazionali che, oggettivamente, non aiutano a mettere in campo una politica economica espansiva in grado di cogliere sostanziali successi. C’è troppa preoccupazione da parte di famiglie ed imprese: la cautela (prima il risparmio, poi la spesa) e l’attesa prevalgono, non favorendo gli investimenti privati. Né per quanto concerne gli investimenti pubblici si può sperare in una tempistica accettabile: appare ancora prevalente la “tecnica” dell’annuncio rispetto alla realizzazione effettiva degli interventi (di qualsiasi genere che coinvolgono la Pubblica Amministrazione). [continua]
I numeri dell'economia
I dati aggiornati del sistema camerale relativi al primo trimestre dell’anno in corso.
Salerno nella top ten delle imprese “under 35”
La nostra provincia si colloca al 10° posto della graduatoria (al 30 giugno 2016) con 15.390 imprese che determinano un tasso di incidenza sul totale degli iscritti pari al 12,9 per cento (media Italia: 9,6%).
In forte crescita le imprese giovanili al Sud
(Er.Pa.) - Under 35 sempre più motivati a scendere in campo nel mondo del lavoro attraverso la creazione di nuove imprese. Questo lo scenario che emerge dall’indagine condotta da Movimprese (sistema Unioncamere/Infocamere) aggiornata al secondo trimestre 2016 sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. La provincia di Salerno si conferma nella top ten dei territori con i più alti tasso di incidenza delle imprese giovanili sul totale delle imprese iscritte ai registri camerali. Nello specifico, si colloca al 10° posto della graduatoria di Unioncamere (al 30 giugno 2016) con 15.390 imprese che determinano un tasso di incidenza sul totale degli iscritti pari al 12,9 per cento (media Italia: 9,6%). [continua]
Lo speciale
Tra le “new entry” nelle campagne la metà è laureata ed il 57 per cento ha scelto di fare innovazione.
Agricoltura sempre più giovane
Analisi della Coldiretti. Circa il 10% delle nuove imprese guidate da un “under 35” - nate nel secondo trimestre del 2016 - opera nel settore primario che risulta il più “gettonato” alle spalle del commercio.
Giovani imprenditori agricoli in netto aumento
Se si scende nel dettaglio delle dinamiche di crescita delle imprese giovanili rilevate nel secondo trimestre dell’anno in corso, si evince che circa il 10% delle nuove iniziative nate su impulso degli under 35 “opera in agricoltura”, settore che “si classifica come il più gettonato dai giovani dopo il commercio”. E’questo il quadro che emerge dall’analisi della Coldiretti - su dati Unioncamere - che “evidenzia la rivoluzione in atto nelle scelte giovanili con la nascita nelle campagne italiane di ben 3051 imprese nel secondo trimestre del 2016”. [continua]
Lo speciale 2
Lo scorso 2 agosto il Senato ha approvato definitivamente la normativa per la limitazione delle cosiddette “eccedenze”.
La sfida contro gli sprechi alimentari
Donare diventa più semplice grazie alle disposizioni di carattere tributario e finanziario della legge. Vengono previsti tagli degli adempimenti burocratici, e introdotte modalità e requisiti semplificati di comunicazioni telematiche all'amministrazione finanziaria.
Sancita per legge la lotta agli sprechi
Il Senato ha approvato definitivamente (lo scorso 2 agosto) la legge per la limitazione degli sprechi alimentari. La nuova normativa si pone prioritariamente l’obiettivo di incrementare il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, destinandole all’assistenza degli indigenti. Il provvedimento favorisce, nello stesso tempo, il recupero di prodotti farmaceutici “a fini di solidarietà sociale”. E, inoltre, intende contribuire alla limitazione “degli impatti negativi sull'ambiente e all'educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari”. [continua]
Green Style di Mario Gallo
L’analisi relativa alle dinamiche di mercato di questi due specifici segmenti produttivi.
Gelato e birra artigianale? Valgono 3,1 miliardi
Secondo una rilevazione di Confartigianato, in media ciascun nucleo familiare spende ogni anno 71,5 euro per coni e coppette e 70,7 euro per “bionde”, “scure” e “rosse”.
I dati di Confartigianato disegnano uno scenario dinamico e molto consistente in termini di valore della produzione e trend dei consumi. Secondo una recente rilevazione, in Italia i mercati dei gelati e della birra artigianale valgono complessivamente 3,1 miliardi euro l’anno. In media “ciascun nucleo familiare spende ogni anno 71,5 euro per i gelati e 70,7 euro per le birre. [continua]