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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Anche le importazioni sono in espansione (+6,1%).Istat. Commercio extra Ue, surplus di 2,5 miliardi Su base annua ad agosto 2017, le esportazioni sono in forte aumento (+8,2%).

    “Ad agosto 2017, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali sono in espansione, con un incremento più marcato per le esportazioni (+4,0%) che per le importazioni (+2,5%). L'incremento congiunturale delle vendite verso i Paesi extra Ue è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie. L'energia (+16,4%) e i beni intermedi (+7,1%) registrano un aumento particolarmente intenso”. La nota analitica dell’Istat sottolinea che “il surplus commerciale (+2.530 milioni) è in aumento rispetto a quello dello stesso mese del 2016 (+2.127 milioni). Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+5.138 milioni) è in forte incremento rispetto ad agosto 2016 (+4.194 milioni)”. Ad agosto 2017, “rispetto allo stesso mese del 2016, l'export verso Cina (+26,6%), Russia (+20,9%), Paesi MERCOSUR (+16,7%), Turchia (+14,5%) e Svizzera (+11,5%) aumenta in misura superiore rispetto a quello medio delle esportazioni. In flessione le vendite di beni verso i paesi OPEC (-5,9%), paesi ASEAN (-1,2%) e Stati Uniti (-1,1%)”.
    Se si scende nel dettaglio, “gli acquisti da Russia (+54,7%), India (+14,8%) e Paesi OPEC (+6,4%) registrano aumenti superiori a quello medio delle importazioni. Con riguardo ai Paesi ASEAN (-11,2%) e Svizzera (-8,6%), si segnala invece un forte calo”.
    Sempre dal lato dell’import “l'incremento congiunturale è più ampio per l'energia (+11,1%) e i beni di consumo durevoli (+5,3%), di intensità minore per i beni intermedi (+2,8%)”. Su base congiunturale nell'ultimo trimestre, “la dinamica dell'export verso i Paesi extra Ue risulta negativa (-1,6%) per la marcata flessione dei beni strumentali (-4,8%). Solo le vendite dei beni di consumo durevoli registrano un incremento significativo (+3,7%). Nello stesso periodo, anche le importazioni sono in calo (-2,9%), particolarmente ampio per i beni strumentali (-8,7%) e l'energia (-5,9%); in misura minore per i beni di consumo non durevoli (-2,5%)”.
    Su base annua “ad agosto 2017, le esportazioni sono in forte aumento (+8,2%). La crescita è marcata per l'energia (+31,0%) e per i beni di consumo durevoli (+19,9%); di intensità minore per i beni intermedi (+8,0%) e i beni di consumo non durevoli (+7,5%). Anche le importazioni sono in espansione (+6,1%) coinvolgendo tutti i comparti, a eccezione dei beni strumentali (-8,0%) e dei beni di consumo non durevoli (-7,9%)”.
    (Fonte: istat.it/26.09.2017)
     


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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