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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Il giro di affari della manifestazione salernitana segnala numeri importanti che potrebbero ancora crescere con l’ampliamento del cartellone ed il sostegno dei privati.Luci d’artista, occasione da non sprecare Se si tirano le somme, nell’area comunale è presumibile pensare che si arrivi a sforare una ricaduta di circa 10 milioni di euro. Ampliando il raggio di azione alle zone limitrofe della provincia, il movimento complessivo si attesterebbe intorno ai 15 milioni di euro. 

    E’ sempre difficile provare a calcolare le ricadute economiche di una manifestazione messa in campo da un’Amministrazione pubblica. Non si opera in una logica d’impresa ed i ricavi non sono solo di natura economica. Tuttavia, nel caso di “Luci d’Artista” è possibile immaginare alcuni flussi in entrata nel territorio salernitano partendo da numeri certi e ponendo in evidenza un aspetto prioritario: siamo di fronte ad un’importante operazione di marketing della città capoluogo e dell’intera provincia. Considerazione condivisa da addetti ai lavori e da manager di manifestazioni che hanno raggiunto nel tempo numeri/record. Come per esempio “Eurochocolate” che ogni anno a Perugia convoglia qualcosa come novecentomila visitatori in dieci giorni attivando cinquanta euro di spesa media pro capite per un giro di affari complessivo di circa 45 milioni di euro.
    Dal punto di vista dei costi il riferimento principale è il bando del Comune di Salerno che stabilisce l’importo di 2 milioni e 300 mila euro per la realizzazione e l’installazione delle “luci”. Un importo interamente coperto (ed anche superato) dal finanziamento della Regione Campania pari a 3 milioni di euro. In ogni caso, nelle pieghe del bilancio comunale, è ipotizzabile rintracciare un’ulteriore spesa - più che altro relativa ad interventi straordinari di manutenzione del parco/luci allestito, viabilità, pulizia della città etc etc - di circa 500 mila euro.
    Se intendiamo considerare i ricavi, si può partire dai dati della partecipata comunale “Salerno Mobilità”. Dati che – sebbene non ufficiali –  configurano una dinamica in entrata di pullman e camper nei parcheggi cittadini molto consistente. A novembre dello scorso anno sono stati censiti 779 automezzi per un introito totale di circa 124 mila euro; a dicembre 2015 è stato raggiunto il picco con 1.912 automezzi ed un introito di 133 mila euro. Più bassa la redditività a gennaio 2016 con 541 automezzi ed un incasso di oltre 65 mila euro. A conti fatti la mobilità in entrata ha fruttato qualcosa come 322 mila euro. Per non parlare dei parcheggi per auto sempre totalmente pieni quanto meno nei fine settimana. Insomma, una redditività notevole che è andata ad abbattere i costi aggiuntivi del Comune. Costi ai quali va sommato quello certamente non minimale dell’erogazione dell’elettricità per tutto il periodo della manifestazione.
    Il calcolo delle ricadute economiche è particolarmente complesso, ma si possono estrarre numeri attendibili attraverso l’analisi di due directory principali: le presenze alberghiere ed extra/alberghiere ed il censimento dei visitatori in entrata attraverso pullman e camper: due target che consentono di ipotizzare budget medi di spesa. Target ai quali va aggiunto quello dimensionalmente importante: i residenti a Salerno, in provincia e nelle zone limitrofe. Insomma quel flusso “mordi e fuggi” che, pure, però posa sul territorio comunale una discreta cifra finale.
    I numeri ufficiali (fonte Comune/Ept) parlano nel perimetro del capoluogo di circa 1.200 camere disponibili. Se prendiamo come riferimento prioritario gli undici fine settimana durante i quali si svolge la manifestazione (pernottamento per due notti) nel periodo delle “Luci”, avremo - in caso di tutto esaurito (come hanno dichiarato molti albergatori da noi interpellati) – 52.800 ospiti totali (due per camera). Ipotizzando il costo medio di una camera pari ad 80 euro (approssimazione per difetto), si immetteranno nel circuito dell’ospitalità oltre due milioni di euro. A cui bisogna aggiungere le altre voci di spesa legate alla permanenza. Se a questi due milioni e rotti aggiungiamo altri 400 mila euro in media per le restanti notti di ogni settimana, abbiamo altri 4 milioni e 400 mila euro, sforando i 6,5 milioni di euro totali per la filiera dell’accoglienza solo a Salerno città.
    Se calcoliamo 50 passeggeri per ogni pullman in entrata (3.232 automezzi tra novembre 2015 e gennaio 2016),  arriviamo a 161.600 visitatori. Ipotizzando una spesa media di 7 euro (caffè, bibita, pizzetta, panino etc etc) , si giunge alla cifra di 1 milione e 132 mila euro circa. A questi visitatori “esterni”, vanno sommati quelli “endogeni” che certamente  sono in quantità superiore e, quindi, apportano entrate molto più consistenti nelle casse di bar, rosticcerie, pub e simili: forfettariamente più del doppio, considerando la facilità di afflusso a Salerno anche più volte nel periodo della manifestazione.
    Se si tirano le somme, nell’area comunale è presumibile pensare che si arrivi a sforare i 10 milioni di euro (comprendendo anche altri generi di acquisti). Ampliando il raggio di azione alle zone limitrofe della provincia, il movimento complessivo si attesterebbe – dimezzando gli importi – intorno ai 3-4  milioni di euro. Il giro di affari, quindi, si può aggirare intorno ai 15 milioni di euro. Ma si tratta, è bene spiegarlo, di cifre desunte e non statisticamente accertate.
    Ernesto Pappalardo
    direttore@salernoeconomy.it
    @PappalardoE


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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