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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Le proiezioni confermano la crescita del comparto rispetto al 2015 con incrementi consistenti di flussi di persone e di ricavi.Turismo, giro d’affari a 21,5 miliardi Da giugno a settembre oltre 33 milioni in vacanza. Il presidente di Federalberghi Bocca: “Ad agosto un ottimo andamento”.

    (Er.Pa.) - “Il mese di agosto sarà caratterizzato da un ottimo andamento di turisti italiani”. E’ il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in base all’indagine last minute “sui consumi turistici estivi degli italiani che riguarda tutti i tipi di soggiorno, non solo quello in albergo”. Più di 22 milioni di italiani si sono messi in movimento nel solo mese di agosto per raggiungere le località turistiche sul territorio nazionale. “I numeri che vanno consolidandosi per il periodo giugno-settembre - evidenzia il presidente degli albergatori italiani - parlano di un’estate di vacanze per 33,3 milioni di persone tra maggiorenni e minorenni, pari al 55% dei connazionali, che costituisce un +9,5 rispetto al 2015. Questo incremento si rifletterà anche sul giro d’affari che chiuderà con un +17,2% passando dai 18,3 miliardi di euro del 2015 ai 21,5 miliardi di euro di quest’anno”.
    Tre priorità per il turismo.
    “Numeri di tutto rispetto - spiega Bocca- che non ci devono però indurre a crogiolarci sugli allori. Al Governo, che si accinge a varare il Piano Strategico Nazionale del turismo, chiediamo di sganciare le zavorre che limitano la competitività delle nostre imprese ed indichiamo tre priorità: ridurre la pressione fiscale per consentire investimenti nella riqualificazione delle strutture; contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di esercizio abusivo delle attività turistiche; promuovere la presenza dell’Italia sui mercati internazionali e la destagionalizzazione della domanda turistica”.
    L’indagine.
    L’indagine è stata realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions ed effettuata dal 25 al 29 luglio con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) ad un campione di 1.200 italiani maggiorenni rappresentativo degli oltre 60 milioni di connazionali maggiorenni e minorenni.
    I numeri delle vacanze.
    Crescono nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) gli italiani “che hanno trascorso o trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno 1 notte fuori casa”. Rappresentano circa il 55%, pari a 33,3 milioni le persone “tra maggiorenni e minorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze (+9,5% su 2015)”. La durata media quest’anno “è di 11 notti rispetto alle 8 notti del 2015 e nel 74,5% dei casi (quasi 25 milioni) gli italiani rimarranno in Italia, mentre nel 25,5% dei casi (quasi 8,5 milioni) andranno all’estero”. Il giro d’affari si attesta sui 21,5 miliardi di Euro rispetto ai 18,3 miliardi di Euro del 2015 (+17,2%).
    La vacanza in Italia.
    “Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani è consumata in località marine”.I nostri lidi - è scritto in una nota di Federalberghi - stanno accogliendo infatti oltre il 70% del popolo dei vacanzieri. Di questa percentuale quasi il 62% preferisce il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre quasi l’11% si riversa nelle suggestive e numerose isole minori”.
    Seguono in classifica generale le località d’arte maggiori e minori con il 7,7% (rispetto al 4,2% del 2015); la montagna con il 6,7% delle preferenze (rispetto al 7,8% del 2015);  le località lacuali dove si attesta il 5,1% della domanda complessiva italiana (rispetto al 2% del 2015) e le località termali e del benessere con il 2,7% della domanda (come nel 2015).
    La vacanza all’estero.
    Per chi sceglie di andare all’estero - quest’anno sono circa 8,5 milioni i connazionali che si sposteranno oltre confine – “la scelta ricade essenzialmente sulle grandi capitali europee e sui mari tropicali. Le grandi capitali europee raccolgono infatti il 38,8% della domanda (rispetto al 43,3% nel 2015), seguite dai mari tropicali/località esotiche col 14,2% rispetto al 17,7% del 2015”.
    La spesa media.
    La spesa stimata per le vacanze estive (comprensive di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) è di 869 Euro (rispetto ai 786 Euro del 2015). Il giro d’affari complessivamente prodotto è di 21,5 miliardi di Euro, in aumento del 17,2% rispetto all’estate 2015.
    Le opzioni di soggiorno.
    Tra le tipologie di soggiorno, scelte per trascorrere le vacanze estive, “l’albergo rimane il leader incontrastato. Il 27% lo sceglie rispetto al 24,5% del 2015. Seguono, nell’ordine, la casa di parenti o amici con il 22,9% rispetto al 21,7% del 2015, la casa di proprietà con il 13,5% rispetto al 10,6% del 2015, il villaggio turistico col 12,1% (7,6% nel 2015) e l’appartamento in affitto con l’11,3% (12,1% nel 2015)”. Crescono i residence col’8,7% (7,1% nel 2015) ed i campeggi con il 5,3% (4,3% nel 2015).
    I mesi più “gettonati”.
    Dall’indagine risulta che “è agosto, anche quest’anno, il mese più gettonato in assoluto, in ulteriore consolidamento. Il 67,7% (rispetto al 60,9% del 2015) di chi è in vacanza lo ha scelto per il proprio periodo di ferie estive. Segue luglio col 14,4% (rispetto al 13,6% del 2015). Settembre vedrà il 9,2% della domanda (rispetto al 10,8% del 2015). Giugno ha raccolto il 6,4% della domanda (rispetto al 12,3% del 2015), con una flessione in gran parte determinata dalle condizioni meteorologiche”.
    (Fonte: Com. Stampa Federalberghi/06.08.2016)


    Più di 22 milioni di italiani in movimento nel solo mese di agosto
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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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