contatore accessi free Salerno Economy - Blog di informazione economica

ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • La crisi di credibilità delle Istituzioni ha generato risposte politiche che determinano veri e propri vuoti nella catena di trasmissione del “comando”.I gravi rischi del “decisionismo” La riflessione di Giuseppe De Rita evidenzia la diffusa deresponsabilizzazione che deriva dai processi di verticalizzazione ed accentramento del potere “disintermediato”.

    In tempi di verticalismo decisionale è sempre più difficile immaginare scenari meno negativi di quelli attuali per le comunità locali. Soprattutto per quelle in ritardo di sviluppo e alle prese con un difficile percorso di ripartenza dopo gli anni più duri della crisi (peraltro non ancora del tutto alle spalle nelle regioni del Mezzogiorno). L’analisi di Giuseppe De Rita (Corsera del 22 marzo scorso - nella foto) mette in guardia dai rischi insiti nel processo di accentramento dei meccanismi di governo. De Rita giustamente invita a fare attenzione a quali possono essere le conseguenze di una scarsa condivisione delle decisioni all’interno della “filiera” delle Pubbliche Amministrazioni: il primato del comando nelle mani del vertice senza una catena di trasmissione adeguata in grado di coinvolgere le “periferie” diventa “nullo”, non capace, cioè, di produrre risultati concreti. Perché proprio in virtù di un forte accentramento – senza condivisione effettiva – si produce principalmente una diffusa “deresponsabilizzazione”. Se conta soltanto quanto decretato nelle stanze del potere romano, perché farsi carico dell’attuazione di provvedimenti che di fatto sembrano varati quasi in contrapposizione ai centri amministrativi distaccati sui territori? Se non si ritiene più sostanziale l’apporto di analisi e di elaborazione dal basso, perché assumersi la responsabilità attuativa (spesso in un clima di forte contrapposizione con le comunità locali) di quanto deciso in piena solitudine dall’alto?
    Se si svuotano i centri periferici a tutto vantaggio di poche e selezionate “autorità” riconosciute dall’Esecutivo (anche all’interno degli stessi Ministeri), è evidente che si perde per strada quella che De Rita definisce “dimensione intermedia”, che deve essere dotata di una sua dignità al fine di far funzionare bene una struttura complessa come quella statale bisognosa di “relazioni di reciprocità” senza le quali nessuna organizzazione – spiega De Rita – può vivere.
    E’ abbastanza chiaro che la “narrazione” del leader solo al comando è uno dei temi più centrali (e controversi) in questi mesi ed in questi anni. La “solitudine” del capo di Governo o del segretario di partito, come del sindaco o del presidente della Regione, appare destinata - senza un sistema efficiente e capace realmente di partecipare all’esecuzione delle decisioni - a produrre più che altro annunci (come sottolinea De Rita) che non sempre si traducono in fatti concreti.
    E, allora, sarebbe il caso di mitigare atteggiamenti che si basano sulla convinzione di potere bypassare gli “ostruzionismi” della macchina amministrativa, lavorando, invece, al recupero di una dimensione pienamente collaborativa attraverso un’impostazione non verticistica. Insomma, il primo passo da fare dovrebbe coincidere con la “ricostruzione” in profondità di meccanismi interni alla macchina amministrativa premianti sulla base del merito e della competenza. Mettendo da parte la logica della “fedeltà”, del team di persone fidate che diventa il vero vertice operativo delegato a trasmettere “impulsi” verso il basso.
    La verità è che finisce con il prevalere l’urgenza di raccogliere risultati spendibili sul piano del consenso politico nell’immediato. Manca, cioè, il tempo di allargare lo sguardo e di superare il day by day. Ed è proprio questo il passaggio cruciale: le leadership “monocratiche” non hanno la possibilità di aspettare: hanno bisogno di offrire un’immagine di pragmatismo efficientista (e decisionista) che impone come soggetto prevalente dello storytelling la velocità. Soltanto che di corsa si perdono per strada i tanti “pezzi” che consentono alla macchina dello Stato di funzionare bene e di non girare a vuoto come un motore senza benzina.
    ERNESTO PAPPALARDO
    direttore@salernoeconomy.it
    @PappalardoE


Torna indietro Stampa

La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

  • thumbnail-small-1.jpg

    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


  • Il Convertitore Valuta è offerto da Investing.com Italia.