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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Iscrizioni aperte fino al 31 agosto prossimo al concorso: “Il più bel lavoro del mondo”.Imprese sociali, “Make a Change” In occasione di Expo 2015, nel corso della la quinta edizione della manifestazione “Coltiva l’idea giusta”, competeranno start up dell’agroalimentare. In palio un finanziamento fino a 50mila euro a tasso zero e un periodo di 6 mesi di incubazione in Make a Cube a titolo gratuito.

    di Mario Gallo
    Il più bel lavoro del mondo” è il concorso che il movimento per la promozione del business italiano Make a Change organizza dal 2011 per start-up a scopo sociale o ambientale. Quest'anno, in occasione di Expo 2015, la V Edizione della manifestazione, “Coltiva l’idea giusta”, vedrà competere le start-up dell’agroalimentare: in palio un finanziamento fino a 50mila euro a tasso zero e un periodo di 6 mesi di incubazione in Make a Cube a titolo gratuito. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 agosto 2015.
    Le partnership.
    Con “Coltiva l’idea giusta” l’associazione Make a Change ha avviato una partnership con Ubi Banca. Questa edizione, inoltre, si avvarrà del patrocinio del Mipaaf, di Federsolidarietà e Acli Terra.
    Le idee “giuste”.
    Ad essere ricercate sono quelle idee imprenditoriali che, attraverso la produzione e/o trasformazione e/o commercio di prodotti agricoli, contribuiscono al miglioramento della società da un punto di vista sociale e ambientale. In particolare si attendono progetti che: promuovono una filiera corta (da produttore a consumatore) come valorizzazione del Made in Italy; utilizzano metodologie di produzione pro-ambiente (ripopolazione/cicli virtuosi, prodotti biologici, …); producono Biomasse e/o riutilizzano scarti a fini energetici; promuovono bonifiche e riqualificazione di aree depresse o non utilizzate (anche terreni confiscati alla criminalità); promuovono l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati; prevedono tematiche educative/formative/culturali; promuovono terapie riabilitative (es. Pet Therapy); promuovono, attraverso l’agroalimentare, una valorizzazione turistico/culturale del territorio; prevedono l’accoglienza e soggiorno di bambini in età pre-scolare (agri-nido, agri-asilo); prevedono accoglienza e soggiorno di persone in difficoltà sociali psichica e fisica; promuovono l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.
    Il programma del concorso.
    Chiunque abbia un progetto innovativo nel campo dell’agroalimentare può iscriversi al concorso (fino al 31 agosto p.v.) attraverso il sito www.ideagiusta.makeachange.it. 
    L’idea imprenditoriale verrà valutata da un comitato composto da esperti di business sociale che selezionerà i progetti più promettenti sulla base dei seguenti criteri: Impatto Sociale; Impatto ambientale; Sostenibilità economica; Competenze dei componenti del team; Scalabilità dell’iniziativa; Innovazione.
    Il processo di selezione prevede una fase di pre screening volta a individuare i 10 progetti più promettenti, a cui saranno richiesti degli approfondimenti di dettaglio ed un video di presentazione di 1 minuto (1/20 settembre). 
    Successivamente una seconda selezione individuerà i 5 progetti finalisti, 4 nominati da un Comitato di Valutazione Make a Change e 1 progetto selezionato attraverso i voti della comunità online (3/15 ottobre).
    A questo punto esperti di business sociale e pianificazione finanziaria affiancheranno i team finalisti per realizzare un vero e proprio business plan (16 ottobre/23 novembre). 
    Una Giuria esterna, composta dal management di Ubi Banca, Make a Change, imprenditori ed esperti del settore agroalimentare decreterà il vincitore tra i 5 progetti finalisti nel corso di una giornata evento.
    Il premio.
    Al vincitore della V Edizione di “Coltiva l’idea giusta” andranno: Incubazione, arco 6 mesi, presso Make a Cube a titolo gratuito (valore 20.000 euro); Finanziamento a tasso 0% della linea Farm & Food per imprese profit oppure di UBI Comunità per soggetti non profit (fino a 50.000 Euro, durata massima 60 mesi con preammortamento facoltativo fino a 36 mesi); Conti corrente Click & Go oppure Non profit Online con 36 mesi di canone gratuito; Servizio “UBI World” a supporto del processo di internazionalizzazione; Servizio di Corporate Advisory a supporto della realizzazione del business plan prospettico e per la realizzazione di benchmarking settoriale; Servizio a supporto della misurazione dell’ impatto sociale del progetto vincitore tramite lo strumento SROI (Social Return of Investment).
    (Fonte: ideagiusta.makeachange.it)


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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