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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Le dinamiche del comparto al centro dell’iniziativa svoltasi nei giorni scorsi a RomaOlio Made in Italy, Confagricoltura si mobilita Rossi (Fed. Olivicola): “Annata molto difficile, scarsa produzione, ma ottima qualità”; “Occorre un piano strategico per sostenere le nuove sfide della competizione internazionale”.


    Un'iniziativa dedicata all’olio extra vergine d’oliva per raccontare ciò che esso rappresenta all’interno del “Made in Italy” ed esaltarne le sue preziose proprietà che ne fanno un elemento fondamentale per una alimentazione sana ed equilibrata. Questo l’intento dell’evento “Gli oli ‘nuovi’ nella cucina di Heinz Beck: qualità, benessere, piacere”, organizzato da Confagricoltura e tenutosi nei giorni scorsi nella sede romana di Palazzo della Valle. Ma l’evento è stato anche occasione per sottolineare la grave problematica di un’annata condizionata da maltempo e fitopatie che richiede un piano urgente a sostegno del settore.
    La serata organizzata da Confagricoltura, presentata dal giornalista enogastronomico Luigi Cremona, si è incentrata su una degustazione di oli della nuova produzione delle diverse regioni d’Italia, che ha permesso ai presenti di capire le differenze tra le varie cultivar, assaporandone gusti e profumi, attraverso la grande cucina di Heinz Beck.
    “Tre facce di un prodotto - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi aprendo la serata - che è vanto del nostro Made Italy. Prodotto profondamente radicato nella nostra terra e ingrediente tradizionale della cucina mediterranea. Quelli che presentiamo sono gli oli “nuovi”, non solo perché sono usciti da poco dal frantoio, ma anche perché sono il frutto della capacità delle nostre aziende di innovarsi, di stare sul mercato, senza per questo abbandonare la storia, la tradizione, il legame con il territorio che ognuno di essi porta con sé. E’ la stessa capacità di guardare avanti che hanno i ricercatori, i medici, i nutrizionisti, che lavorano per scoprire nuove qualità organolettiche di questo prodotto e cambiare abitudini alimentari sbagliate. Ed è anche la stessa capacità che hanno i grandi chef che sperimentano ogni giorni piatti e abbinamenti diversi per dare ai clienti nuove sensazioni”.
    Il presidente della Federazione nazionale olivicola di Confagricoltura, Donato Rossi, oltre a porre in evidenza come il settore dell’olio sia una delle più alte espressioni del “Made in Italy”, ha anche sottolineato le difficoltà che il settore sta incontrando nell’attuale campagna produttiva. “Il nostro olio – ha detto Donato Rossi – vale 3 miliardi di euro ed occupa una superficie di 1,1 milioni di ettari. È molto importante anche sotto il profilo occupazionale, rappresentando 50 milioni di giornate di lavoro all’anno. Quello olivicolo è un settore dell’agricoltura italiana di primaria importanza che però – ha aggiunto Rossi - combatte da sempre contro grandi criticità strutturali, come il costo elevato di produzione, l’assenza di innovazione, le difficoltà di aggregazione. A ciò si aggiunga la grave problematica di un’annata condizionata dal maltempo e dalle fitopatie, con una produzione di circa 300 mila tonnellate. È una delle annate di maggiore scarica dell’ultimo decennio ma – ha messo in guardia – non è un olio di bassa qualità, anzi è un prodotto eccellente. Insomma si è prodotto poco olio, ma ottimo”.
    Il presidente degli olivicoltori di Confagricoltura ha quindi chiesto un piano urgente a sostegno del settore, per fronteggiare le criticità e raccogliere le nuove sfide; quindi ha sottolineato: “Le aziende olivicole hanno bisogno di strumenti adeguati per sostenere gli sforzi commerciali, per alimentare le attività di marketing, per allargare i programmi di internazionalizzazione, soprattutto in connessione con le opportunità di Expo 2015”.
    Valutata con soddisfazione anche l’entrata in vigore delle disposizioni che impongono nei ristoranti il tappo anti rabbocco. “Anche se la norma presenta alcune ombre – ha affermato in conclusione Rossi - è sicuramente un risultato positivo per la qualificazione del consumo e per dare all’olio di oliva un posto d’onore sulle nostre tavole”.
    (Fonte: confagricoltura.it/04.12.14)


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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