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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Andria/I risultati del concorso internazionale giunto alla diciannovesima edizionePremio “Biol”, vince Caserta

    L’olio biologico “Monte della Torre” conquista il podio più alto tra 425 concorrenti
    Al secondo posto il fiorentino “San Martino” e al terzo il pugliese “Tenuta Arcamone”

    Podio tutto made in Italy per il XIX Premio internazionale Biol. E’ l’extravergine “Monte della Torre” dell’omonima azienda di Caserta, infatti, a vincere la kermesse internazionale riservata ai migliori oli bio, che assegna in Puglia i più importanti riconoscimenti mondiali del settore. L’olio campano è risultato il migliore assoluto dell’ultima annata tra i 425 oli in gara – cifra record – giunti da 17 Paesi, superando al fotofinish un tipico olio del Chianti, il “San Martino” della Tenuta omonima di Bagno a Ripoli (Firenze). Terzo posto al pugliese “Tenuta Arcamone” prodotto da De Carlo a Bitritto (Bari), che porta a casa quindi il premio “BiolPuglia” e anche il riconoscimento tematico per la miglior coratina. Fra gli stranieri, miglior piazzamento – al nono posto – per lo spagnolo “Finca La Torre Selection” di Malaga.
    Ad aggiudicarsi il Premio “BiolPack” (miglior accoppiata etichetta-packaging assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e consumo) l’umbro “Viola” dell’omonima azienda di S. Eraclio Foligno (Perugia). Premio “BiolKids”, assegnato dalla giuria dei bambini, al portoghese “Carm Grande Escolana”. L’elenco completo di tutti i riconoscimenti territoriali e delle menzioni sarà presto online su www.premiobiol.it.
    La proclamazione dei vincitori è avvenuta nei giorni scorsi a Castel del Monte, con l’intervento tra gli altri dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni, del presidente della Camera di Commercio di Bari Alessandro Ambrosi, del sindaco di Andria Nicola Giorgino insieme con l’assessore comunale allo Sviluppo economico Benedetto Miscioscia, del direttore del Gal Le Città di Castel del Monte, Paolo De Leonardis, in in una spettacolare cornice – con riprese aeree filmate dal “Bioldrone” – formata dai 600 bambini del BiolKids: progetto che con percorsi formativi e laboratori d’assaggio degli oli bio ha coinvolto 26 classi di scuole primarie delle sei province pugliesi e quest’anno anche sette classi calabresi, sarde e liguri, formando un baby panel che in mattinata ha affiancato i giurati internazionali per assegnare l’olio più piacevole ai giovani palati.
    “La giuria internazionale – ha dichiarato il coordinatore di “Biol” Nino Paparella – ha rilevato come, nel costante miglioramento della qualità generale, sia stata un’ottima annata per gli oli bio italiani, nonostante caldo e siccità. Con una qualità diffusa tra le varie regioni, e non più concentrata in poche. Per l’estero, nella selezione finale ottima figura per spagnoli, portoghesi, greci e sloveni: a riprova che la qualità si ottiene a prescindere da aree geografiche e clima. Quanto agli oli di casa, ottimi, e per tutte le varietà, i pugliesi. Con coratine ormai da premio”. I vincitori e i circa 150 oli che si sono aggiudicati le medaglie “ExtraGold”, “Gold” e “Silver” saranno pubblicati nel tradizionale Catalogo del “Biol”, che sarà, poi, presentato nelle principali fiere internazionali, dal “BioFach” di Norimberga al “Sana” di Bologna.
    Per l’assessore Nardoni “La Puglia è la prima regione in tema di olio biologico, ma soffre la competizione selvaggia di Paesi spesso con pochi scrupoli in fatto di certificazione e qualità. Bisogna rendere sinergica l’azione svolta con gli aiuti a superficie, che hanno consentito la crescita di aree bio senza poi valorizzare, però, le produzioni bio sui mercati. E il Premio Biol diventa sussidiario in tal senso”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Ente Camerale Ambrosi: “La Camera di Commercio di Bari, sin dall’inizio partner del Biol, di fronte ai numeri crescenti di partecipazione e alla dimensione sempre più globale del concorso, continua a battere la strada della promozione e del sostegno a tutte le azioni per la qualità e la certificazione di prodotto”.
    Si è chiusa, quindi, con significativi risultati la kermesse organizzata dal CiBi e promossa da Regione Puglia (Area Politiche per lo Sviluppo Rurale), Camera di Commercio di Bari e Città di Andria, che tra le sessioni della giuria internazionale, il convegno (promosso da Bridgeconomies–Unioncamere Puglia) sull’olio bio tra produzione e mercato con un focus dedicato a Cina, Giappone e Usa); la  mostra sugli oli in concorso, le “Biol Officine” (con incontri aperti su birra, olio e miele bio, laboratori di video arte), BiolBar e concerti serali, per tre giorni ha reso Andria epicentro internazionale del movimento olivicolo biologico.
    (Fonte: premiobiol.it/21.03.14)


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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