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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Osservatorio Ance Salerno/L’analisi evidenzia la grave fase critica del settore edileMercato residenziale, segnali di ripresa

    Nei primi nove mesi del 2013 dinamica negativa, a fine anno trend in ripartenza
    La città di Salerno è risultata più dinamica rispetto alla media della Campania
    Lombardi: “Clima ancora recessivo, famiglie molto prudenti sugli investimenti”

    Le compravendite del settore residenziale in Campania sono diminuite nel IV trimestre del 2013 di oltre il 20% rispetto al pari periodo del 2012. Una percentuale negativa superiore di 9 punti alla media delle regioni del Mezzogiorno e di 13 punti alla media-Italia. Ma va evidenziato che negli ultimi 3 mesi del 2013 rispetto al trimestre precedente si è manifestato un trend inverso: +17,6%, superiore alla media delle regioni del Sud pari al 15,1%. Una percentuale comunque al di sotto della media-Italia che ha fatto segnare un +19,4%. Sono questi i dati salienti elaborati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base della nota trimestrale dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (Andamento del mercato immobiliare nel IV trimestre 2013 e sintesi annua, pubblicata il 10 marzo scorso). Entrando nel dettaglio delle singole città capoluogo di provincia, in riferimento alla variazione IV trimestre 2013/III trimestre 2013, l’unica percentuale in campo negativo è quella riferita alla città di Avellino (-23,2%), mentre tutte le altre città capoluogo segnalano una ripartenza delle compravendite: Benevento +23,7%; Caserta +22,9%; Napoli +24,4%; Salerno +28,9%. La media-Campania si attesta al +22,3%. Positiva la dinamica anche in relazione agli interi territori provinciali. Avellino +12,8%; Benevento +3,1%; Caserta +12,2%; Napoli +26,1%; Salerno +8,5%. Media-Campania (intere province) 17,6%. “Ma i sintomi della ripresa del mercato – segnalano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – vanno comunque inseriti in uno scenario di medio periodo che permane fortemente negativo”. Le variazioni IV trimestre 2013/IV trimestre 2012 configurano una media-Campania, sempre riferita al settore residenziale, pari al -37,06% nel territorio dei comuni capoluogo e al -20,5% nei territori provinciali, con un’unica eccezione, Caserta capoluogo con +14,6%. Entrando nel dettaglio: Avellino capoluogo -21,3%, Avellino provincia -11,8%; Benevento capoluogo -28,1%, Benevento provincia -24,7%; Caserta capoluogo +14,6%, Caserta provincia -10,6%; Napoli capoluogo -42,8%, Napoli provincia -26,5%; Salerno capoluogo -16,3%, Salerno provincia -11,8%.
    Settore non residenziale.
    Dinamiche analoghe si registrano in Campania nel settore non residenziale nei territori delle intere province dove negli ultimi tre mesi del 2013 si sono registrati significativi segnali di ripresa con un +31,3%, percentuale superiore alla media delle regioni del Mezzogiorno (+22,8%), ma sensibilmente lontano dal +42,7% della media-Italia. “Va aggiunto – sottolinea il Centro Studi Ance Salerno – che nel confronto tra il IV trimestre 2013 e il pari periodo 2012 la Campania con un -18,5%, pur attestandosi al di sotto del -19,6% della media-Sud, ha accumulato oltre 8 punti percentuali in più in campo negativo rispetto alla media-Italia pari a -10,09%”. A livello dei comuni capoluogo le variazioni annuali (IV trimestre 2013/IV trimestre 2012) per il non residenziale segnalano una contrazione a Salerno del 29,5%. In controtendenza Caserta capoluogo (+64,2%). La media-Campania si attesta al -28,4%. Se si fa riferimento ai territori provinciali Salerno registra un -17,2%. Media-Campania: -18,5%. La ripartenza delle compravendite nel non residenziale è, in ogni caso, attestata dal confronto delle percentuali riferite al IV trimestre 2013/III trimestre 2013. Tra i comuni capoluogo Salerno resta in campo negativo con -7,1%. La media-Campania è +41,1%.
    Le dichiarazioni del Presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi.
    “Il contesto generale del mercato immobiliare in Campania - evidenzia il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – riflette la crisi generale che ancora attanaglia le famiglie e le imprese. Nell’ultimo trimestre del 2013 si è registrato un cambio di clima che non va né enfatizzato, né sottovalutato. E’ fin troppo chiaro che per recuperare il terreno fin qui perduto bisogna guardare al medio/lungo periodo”. “Anche gli indicatori analizzati questa settimana dal Centro Studi Ance Salerno – continua Lombardi – aggiungono ulteriori conferme alla richiesta di accelerare il più possibile la spesa dei fondi disponibili che sono sostanzialmente quelli di matrice europea ed occorre mettere mano al più presto alla modifica del patto di stabilità interno”. “La crisi dei redditi familiari, la restrizione del credito ed il calo generalizzato di fiducia – conclude Lombardi – hanno generato in Campania e nelle altre regioni del Sud un clima di sostanziale immobilismo recessivo che si sta rivelando esiziale per la filiera dell’edilizia. E’ una corsa contro il tempo che, purtroppo, solo in pochi a livello politico ed istituzionale hanno deciso di affrontare”.
    (Fonte: costruttori.sa.it/21.03.14)


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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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