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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Dopo molte ore di digiuno e di sonno e all’inizio di una fase attiva, c’è l’assoluta necessità di assumere le giuste calorie.Prima colazione? Fondamentale "Saltarla al mattino stimola, tra l’altro, la pessima abitudine che contribuisce alla grande incidenza dell’obesità infantile : l’uso di bevande e merendine ipercaloriche”.

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo
     
    di Gioacchino  Majone*
     
    E’ ampiamente dimostrato che uno dei fattori che provoca la così alta percentuale di bambini obesi, è la mancata effettuazione di una calibrata e giusta prima colazione al mattino. Un’indagine proprio dell’Asl di Salerno di qualche anno fa ha dimostrato che meno del 50 % dei bambini in età della scuola dell’obbligo effettua una prima colazione prima di andare a scuola ed addirittura oltre il 30 % non ingerisce nulla!
    E’ fin troppo evidente e risaputo che l’organismo dopo 10 ore di digiuno e di sonno e soprattutto all’inizio di una attività lavorativa o di studio ed attenzione, ha l’assoluta necessità di assumere le giuste calorie che saranno regolarmente bruciate mentre tutto quello che si assume di sera (cena) tende ad accumularsi creando depositi di grasso e colesterolo.
    Senza arrivare agli eccessi degli americani e in genere delle culture anglosassoni, che a colazione assumono calorie in eccesso con ingestione addirittura di carne, contorni, patate etc etc è fondamentale assumere almeno le calorie che sicuramente saranno utilizzate nella mattinata sapendo bene che non contribuiranno ad alcun accumulo o deposito di  colesterolo. E’, infatti, dimostrato che proprio il digiuno prolungato favorisce l’accumulo di colesterolo endogeno (oltre l’80 % del totale) proprio perché deve rappresentare una forma di riserva di energia per tutti gli organi.
    Una buona colazione al mattino evita tutto ciò e favorisce il massimo rendimento dell’organismo proprio perché in questa fase è necessaria la massima energia per le attività intellettive o fisiche. La mancata colazione al mattino, stimola, inoltre, l’altra pessima abitudine che contribuisce alla grande incidenza di obesità infantile : l’uso di bevande e merendine ipercaloriche. Infatti, ad una certa ora o addirittura prima di iniziare le lezioni, spesso lo studente acquista ed utilizza quello che trova nei tanti distributori presenti nelle Nostre scuole, pieni non di frutta o di latte ma di bevande ipercaloriche e di merendine ricche di additivi e conservanti.
    Tutti sono bravi a calcolare e conoscere le 60 kcal di 100 gr di un bicchiere di latte fresco intero di alta qualità, ma nessuno bada alle 300 kcal di una lattina di “liquido nero” o le 400 kcal di una merendina che si conserva per tre anni! Magari viene subito consigliato di utilizzare il latte parzialmente scremato (si risparmiamo 20 kcal!) dimenticando che vengono eliminate in questo modo le principali vitamine. Infatti, le vitamine A D E e K  sono liposolubili e quindi eliminando quei 3 Gr di grasso (!!!) si eliminano pure le importanti vitamine, senza sottovalutare che il lattosio è dimostrato come sia meglio digerito in presenza della normale percentuale di grasso.
    Sarebbe assolutamente necessario un programma di informazione che favorisca  la pratica della colazione a casa prima dell’inizio delle lezioni. E’ oltretutto risaputo e dimostrato quanto siano  importanti quei momenti di incontro della famiglia all’inizio della nuova giornata lavorativa o di studio.
    Una colazione composta da almeno 200 gr di latte intero fresco di alta qualità, un buon biscotto integrale con una porzione di marmellata sicuramente contiene l’energia necessaria ad affrontare  un’intera mattinata di studio o di lavoro senza appesantire l’apparato digerente e con il giusto apporto del calcio facilmente assorbibile offerto solo dal latte fresco (grazie alla contemporanea presenza della vitamina D) .
    Altrettanto importante sarebbe eliminare  dalle scuole i distributori di quel tipo di prodotti favorendo la distribuzione di frutta, di latte e comunque di prodotti sani e naturali del territorio che sicuramente non sono ipercalorici e non sono pieni di conservanti.
     
    *Medico e Amministratore Azienda Agricola Vallepiana
     


    Gioacchino Majone
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La laurea? Non basta
22/09/2017

thumbnail-small-1.jpgQuesto articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) venerdì 15 settembre 2017.

di P. Coccorese

ed E. Pappalardo

Se tre indizi fanno una prova, allora è il caso di convincersi una volta e per tutte che la provincia di Salerno di sicuro non è “adatta” ai laureati. Per la verità, non si tratta di una constatazione particolarmente nuova, ma mettere in fila numeri e percentuali che confermano una triste verità fa sempre un po’ impressione. Primo indizio: solo l’8 per cento dei laureati è previsto in entrata nel mercato del lavoro salernitano (fonte: Sistema Informativo Excelsior/Unioncamere/Ministero del Lavoro) nell’ultimo periodo monitorato (agosto-ottobre 2017) in relazione ai contratti che le imprese del settore privato – industria e servizi – hanno dichiarato di volere attivare.  [Continua]

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    Campania. La ripresa c’è, ma ancora lontani dalla pre-crisi
    07/07/2017

    Lo scenario.

    Lo stato di salute dell’economia campana nel 2016 ha mostrato segnali di miglioramento, ma non tali da allentare le preoccupazioni - nel breve e medio periodo – dal punto di vista reddituale ed occupazionale. Secondo diversi fonti analitiche la “ripresina” si è basata su una lieve espansione della domanda interna – che ha rilanciato in maniera disomogenea i consumi – e dell’export (prioritariamente incentrato sul segmento farmaceutico ed in seconda battuta sull’agroalimentare). Il dato che, comunque, fotografa la reale dimensione della situazione si sintetizza nel ritardo ancora ben consolidato del Pil rispetto al periodo pre-crisi (2007). Nel 2016 il prodotto interno lordo campano accusa ancora un -16% in relazione al Pil registrato dieci anni fa. [Continua]


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