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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • I numeri dell'economia

    I dati elaborati nell’ambito del progetto a cura di “Transparency International Italia”, Censis, ISPE-Sanità e Rissc. Sanità, episodi di corruzione in un’Asl su tre E ammontano a 1 miliardo gli sprechi nei beni e servizi non direttamente collegati alla cura dei pazienti. Il settore “fa gola” per l'ingente valore della spesa pubblica pari a 110 miliardi di euro l'anno. 

    Episodi di corruzione nel 37% delle Asl
    Lo scenario è particolarmente grave, anche se la cronaca degli ultimi mesi ha messo in risalto una sequenza di fatti che lascia spazio a pochi dubbi sulla necessità di attivare meccanismi di controllo ancora più stringenti ed efficaci. “Nel 37% delle aziende sanitarie italiane si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni, e in circa un terzo dei casi non sono stati affrontati in maniera appropriata”. Ad affermarlo “sono gli stessi dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all'indagine sulla percezione della corruzione realizzata nell'ambito del progetto «Curiamo la corruzione» da Transparency International Italia, Censis, ISPE-Sanità e Rissc”. I dati sono stati presentati oggi al Tempio di Adriano a Roma nel corso della prima Giornata Nazionale contro la corruzione in sanità. [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    L’indagine di Coldiretti si basa sulle analisi realizzate dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa, Rapporto 2015). La  mappa degli alimenti “contaminati” Gli indicatori negativi più elevati si riscontrano non solo nei cibi provenienti dal Sud Est asiatico, ma anche in quelli che entrano in Europa dall’Africa e dal Sud America.

    Presentata dalla Coldiretti nei giorni scorsi a Napoli (Palabarbuto), in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani con i trattori a difesa della dieta mediterranea, la  “Black list dei cibi più contaminati” sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa. A preoccupare maggiormente sono i broccoli provenienti dalla Cina, risultati irregolari per la presenza di residui chimici nel 92% dei casi, il prezzemolo del Vietnam, con il 78% di irregolarità, e il basilico dall’India che è fuori norma in ben 6 casi su 10. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il presidente della Svimez analizza le prospettive dell’economia meridionale dopo la firma del primo documento Governo/Regioni.  Giannola: “Patto per la Campania? Direzione giusta”  “Ma – aggiunge - è ancora presto per capire se è il frutto di una precisa strategia nazionale di rilancio del Mezzogiorno o il prosieguo di progettualità slegate e senza un orizzonte comune. Bene le Zes di Napoli e Salerno: attendiamo di conoscerne i contenuti”. 

    “L’impressione è che la direzione intrapresa sia quella giusta, ma si fa ancora fatica ad individuare una strategia precisa e coerente, che abbia come obiettivo di riposizionare la Campania e le altre regioni meridionali - che firmeranno gli accordi con il Governo - al centro di un progetto in grado di rilanciare l’economia dell’intera penisola. Continua a  prevalere il timore che  esplicitare con chiarezza che  solo se riparte il Sud si aprono per l’Italia spazi di crescita strutturale e non effimera, possa fare perdere consenso politico nelle altre aree del Paese”. Il presidente della Svimez Adriano Giannola (nella foto) in questa intervista rilasciata a www.salernoeconomy.it guarda favorevolmente al “Patto per la Campania”, ma non nasconde perplessità in merito al persistente approccio del Governo che “deve assolutamente uscire dalla logica delle percentuali minimali di crescita del Pil che in ogni caso penalizzano il Sud: nel 2016 +0,8% Italia, +0,1% Mezzogiorno; nel 2017 +1,4% Italia, +1,2% Mezzogiorno (previsioni Svimez, ndr)”. [continua]




    Il lavoro

    Il 19 aprile scorso è entrata in vigore la normativa in attuazione delle direttive dell’Unione Europea. Appalti, le novità previste dal nuovo codice  Pochi cambiamenti sostanziali in materia di diritto del lavoro. La più rilevante si configura nell’opzione preferenziale nella scelta del contraente per il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa nei settori dei servizi sociali, della ristorazione ospedaliera, scolastica ed assistenziale. 

    Nuovo Codice degli Appalti Pubblici : poche le novità sostanziali
    Il 19 aprile 2016 scorso è entrato in vigore il Nuovo Codice degli Appalti Pubblici che ha sostituito il D.Lgs. 163/2006 e reso necessario per attuare le direttive dell’Unione Europea in materia. La nuova norma si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o gli avvisi non fossero già pubblicati alla data di entrata in vigore o che alla stessa data non fossero stati ancora inviati gli inviti a presentare offerte. Le disposizioni che riguardano il diritto del lavoro attengono essenzialmente alla salvaguardia delle condizioni d’impiego del personale addetto all’esecuzione dell’appalto o del subappalto. Il D.Lgs. 50/2016, all’art. 23 comma 16 dispone che per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, il costo del lavoro sarà determinato annualmente con apposite tabelle da parte del Ministero del Lavoro sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali.  [continua]




    Lo speciale

    Dopo la firma del “Patto” con la Presidenza del Consiglio dei Ministri emerge un quadro più “chiaro” della strategia operativa fino al 2020. Le sei “sfide” della Campania Ecco in quali aree di intervento sono allocate le risorse pari a 9,5 miliardi: infrastrutture; ambiente; sviluppo economico e produttivo; scuola/Università/lavoro, turismo e cultura; sicurezza e cultura della legalità.

    Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca
    (Er. Pa.) – “Le Parti (Governo e Regione Campania, ndr) concordano sulla necessità di avviare un percorso finalizzato a sottoporre alla Commissione Europea una proposta di realizzazione di Zone Economiche Speciali (Zes), comprendenti anche l’area Portuale e Retroportuale dei Porti di Napoli e Salerno, al fine di favorire la crescita economica delle aree identificate come le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese”. La dotazione indicata per le Zes in Campania è pari a 300 milioni di euro. Il passaggio – estremamente rilevante per le comunità portuali di Napoli e Salerno – è contenuto nel testo dell’accordo che ridisegna le linee strategiche relative allo sviluppo economico e produttivo in Campania. [continua]




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