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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Green Style di Mario Gallo

    In via di pubblicazione l’edizione 2016 della “mappa” delle migliori produzioni Made in Italy segnalate da Gambero Rosso. Vini salernitani al top Quattro le etichette premiate: tre della Costa d’Amalfi ed una del Cilento. Con 50 bottiglie in finale e 21 "Tre Bicchieri" la Campania ha migliorato la propria offerta di eccellenza rispetto allo scorso anno.

    E’ in uscita l’edizione 2016 (la 29esima) della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. Tradotta e pubblicata anche in inglese, tedesco, cinese e giapponese, in oltre 500mila copie, la pubblicazione fotografa l'Italia del vino di oggi. Recensiti 2400 produttori e 22.000 vini, segnalati 421 Tre Bicchieri, 80 Tre Bicchieri Verdi, 111 Tre Bicchieri sotto i 15 euro. Buon momento per la produzione meridionale e campana: “Rosso dell’anno” è il siciliano “Etna Rosso V. Barbagalli 2012-Pietradolce”. La “Falanghina del Sannio Svelato 2014-Terre Stregate” costituisce il vino con il “Miglior rapporto qualità prezzo”. Ben 21 i Tre Bicchieri segnalati in Campania tra cui 4 in provincia di Salerno. [continua]




    I numeri dell'economia

    I dati riferiti al terzo trimestre 2015 elaborati da Movimprese sulla base delle iscrizioni/cessazioni registrate nel sistema camerale.  Imprese, il saldo è positivo La provincia di Salerno risulta all’undicesimo posto nella graduatoria nazionale per tasso di crescita. Il territorio napoletano guida la classifica con +1.875 aziende. La Campania è la regione del Mezzogiorno con la dinamica in aumento più consistente.

    Nati-mortalità imprese: in Campania maggior saldo attivo del Sud
    (Er.Pa.) - La provincia di Salerno si colloca all’undicesimo posto nella graduatoria Unioncamere (terzo trimestre 2015) per tasso di crescita delle imprese. Con un saldo positivo di 590 nuove aziende - derivante da 1.705 iscrizioni e 1.115 cessazioni – l’indicatore si attesta al +0,50%, sensibilmente superiore alla media/Italia che è pari al +0,33%. A precedere la provincia di Salerno in Campania è quella di Napoli che (con 4.765 iscrizioni e 2.890 cessazioni) ha fatto registrare un saldo di +1.875 imprese, con il tasso di crescita più alto d’Italia: +0,67%. Dopo la provincia di Salerno si collocano quelle di Caserta (+0,45%); Benevento (+0,26%) ed Avellino (+0,20%). I dati sono stati elaborati da Movimprese - nella consueta rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese - e diffusi da Unioncamere. [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    Il disegno di Legge di Stabilità ha introdotto uno specifico regime opzionale di tassazione agevolata. Più R&S? Ecco il patent box Una nuova opportunità non solo in termini di potenziale sgravio fiscale, ma anche sotto il profilo della crescita della cultura d’impresa. Quante aziende sono realmente in grado di coglierla?

    Al via il regime fiscale del Patent Box
    Abbiamo parlato già altre volte di R&S e di come sia necessario che Università ed imprese dialoghino di più; tuttavia, per farlo, occorrerebbe utilizzare lo stesso linguaggio, il che non avviene molto frequentemente e la responsabilità di superare le barriere linguistiche non può che essere attribuita proprio al mondo dell’istruzione e in generale della Pubblica Amministrazione. Il riferimento in questo caso è al Patent Box* che rappresenta una grande opportunità non solo in termini di potenziale sgravio fiscale ma anche in termini di crescita culturale per un consistente numero di aziende. Quante saranno in grado di coglierla? [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Resta il solito “dilemma”: autentica spinta all’operatività in forma autonoma o uscita di emergenza dalle sacche dell’inattività? “Vocazioni” (auto) imprenditoriali Nel Mezzogiorno ed in Campania si rintracciano trend molto positivi nell’ambito della nati/mortalità di nuove iniziative aziendali. Segnale indubbiamente importante, ma, forse, da solo non basta.
     

    Il tasso di crescita delle imprese registrato periodicamente dal sistema camerale pone Salerno (nel terzo trimestre di quest’anno) all’undicesimo posto nella graduatoria delle province italiane (vedi altro servizio all’interno della newsletter di salernoeconomy di questa settimana). La prima area territoriale in questa speciale “classifica” è quella di Napoli e la Campania è la regione del Mezzogiorno con il saldo attivo più consistente. Insomma, tutti segnali molto importanti che stanno, in ogni caso, a rimarcare che il dinamismo imprenditoriale di certo non manca in un momento alquanto complesso per il sistema economico e produttivo meridionale. [continua]




    Il lavoro

    Il nuovo scenario ridisegna il confine delle relazioni industriali, ritagliando ruoli innovativi tra le parti in campo. Jobs Act, ora il “salto” culturale “Il completamento dell’iter legislativo e tecnico/operativo del percorso di riforma dei contratti di lavoro impone un profondo ripensamento dell’approccio strategico alla materia: il passaggio dal regime basato sulla reintegrazione a quello sull’indennizzo apre la strada ad un cambio epocale”.

    Con il Jobs Act cambiano gli scenari contrattuali
    La legge delega 183/201, meglio nota come Jobs Act, è stata portata a termine con la pubblicazione degli 8 decreti attuativi. Il Parlamento ha delegato l’esecutivo a compiere uno degli atti più importanti e più sentiti degli ultimi 45 anni: la riforma della legislazione del lavoro. Gli obiettivi fondamentali del legislatore sono stati quelli di passare da un regime considerato produttore di precariato e basato sulla c.d. property rule (la reintegrazione) ad un regime fondato sulla c.d. liability rule (indennizzo), cioè passare da un regime “immobile” che difende il posto di lavoro ad un regime di tutela del lavoratore con la previsione di rendere più flessibile ed accessibile il contratto a tempo indeterminato immaginando anche una tutela del lavoratore nel mercato e non dal mercato. La riforma si basa su tre pilastri: una nuova disciplina in materia di licenziamenti e mansioni, una disciplina moderna in materia di ammortizzatori sociali e un nuovo sistema dei servizi per l’impiego che mette al centro del la ricollocazione del lavoratore e si basa sulla cooperazione tra servizio pubblico ed agenzie private. [continua]




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