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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Lo speciale

    L’analisi di scenario elaborata per Unioncamere al 31 dicembre 2015.
     
    E-commerce, Salerno quinta in Italia Per numero di imprese impegnate nel circuito delle vendite al dettaglio (366) è preceduta solo da Roma, Milano, Napoli e Torino con una crescita rispetto al 2009 del 169%. A livello regionale, Campania tra le prime.

    Imprese e-commerce: Salerno nella top five nazionale
    (Er.Pa.) - La provincia di Salerno si colloca al quinto posto in Italia - graduatoria Unioncamere - per numero di imprese impegnate nel commercio al dettaglio via internet (qualsiasi tipologia di prodotto). Si tratta di un significativo riscontro statistico che pone il territorio salernitano subito dietro aree metropolitane di dimensioni molto più ampie come Roma, Milano, Napoli e Torino. Nel Salernitano operano nell’e-commerce 366 aziende e si è verificato un incremento (in sei anni) del 169,1% a fronte di una media-Italia del 151,6%). Prima della provincia di Salerno si colloca in Campania il Napoletano (al terzo posto nella graduatoria nazionale) con 897 imprese ed una crescita del 222,7%. Le altre province della Campania seguono a debita distanza; Caserta (21° posto, 182 imprese, 184,4%); Avellino (41° posto, 107 imprese, 234,4%); Benevento (84° posto, 46 imprese, 142,1%). [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’analisi delle dinamiche delle iscrizioni ai registri del sistema camerale conferma la propensione degli under 35 a mettersi in proprio. L’auto/impresa è digitale, ma troppo sola Risulta ancora carente una vera e propria programmazione della costruzione di “legami” non effimeri e momentanei con il contesto territoriale all’interno del quale le singole micro/aziende si collocano.

    Non c’è dubbio che il problema principale nel Mezzogiorno – e, quindi, in Campania ed in provincia di Salerno – si configuri nell’inserimento dei giovani (under 35 in particolare) nel circuito occupazionale. L’emergenza più avvertita resta questa in un contesto alle prese con dinamiche economiche e produttive complesse anche in una fase che appare connotata da “germogli” di ripartenza (“ripresa” è ancora una parola troppo forte per definire quello che sta accadendo). E fin qui siamo alla “fotografia” statistica, al racconto dei numeri che acuisce – al Sud – l’evidenza del blocco dell’ascensore sociale. Anzi, è diventata più evidente la polarizzazione delle parabole inerenti le carriere lavorative e professionali: quanti hanno alle spalle famiglie benestanti riescono a raggiungere con una certa tranquillità i traguardi più o meno programmati, con la differenza non da poco che aumenta il numero di tutti gli altri non in grado di confermare gli standard di reddito (e di qualità della vita) dei genitori. E che in molti casi addirittura regrediscono. [continua]




    Lo speciale 2

    Il racconto per immagini e musica dell’altro Sud, quello quasi invisibile che riesce a raggiungere traguardi inimmaginabili. “Terra scommessa”? L’Italia che funziona Il docufilm in programmazione a “Salerno Letteratura” fotografa lo spaccato della situazione attuale del Paese e descrive le difficoltà di giovani, famiglie ed imprenditori impegnati a conseguire standard di vivibilità più o meno simili al resto dell’Italia e dell’Europa.

    In “Terra Scommessa” il Sud che funziona in primo piano
    di Luca Iovine*
    Dopo essere stato presentato all’”EXPO 2015” dove fu proiettato il trailer, “Terra Scommessa”, il docufilm che racconta dell’Italia onesta, dell’Italia che ce la fa, è in programmazione a “Salerno Letteratura”, manifestazione culturale ormai di portata nazionale. Il docufilm costituisce uno spaccato della situazione attuale del Paese e descrive le difficoltà che giovani, famiglie, lavoratori ed imprenditori incontrano in particolare al Sud nel costruirsi una vita professionale e personale appagante. Non rappresenta una denuncia ma un ritratto di una fetta di Paese in cui spesso manca l’autoconsapevolezza dello straordinario potenziale che a dire il vero non sempre è evidente, e che talvolta appare invisibile.
    * Marketing Manager del Gruppo Iovine Salerno
    @LucaIovine6
    Company Trainer

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    Il lavoro

    Lo scenario emerso dal convegno nazionale organizzato nei giorni scorsi a Napoli da Cna/Costruzioni. Edilizia, puntare sulle piccole imprese Lombardi: “Indispensabile un programma straordinario di opere pubbliche e interventi infrastrutturali per rilanciare l’economia, invertendo una rotta che si muove invece nella direzione diametralmente opposta: gli investimenti dal 2008 ad oggi sono calati da 35 a meno di 18-20 miliardi”.

    Antonio Lombardi, Cna Costruzioni Na-Bn-Ce
    “Il settore delle costruzioni in Italia vale 165 miliardi, per ogni miliardo investito se ne generano 3,5 nei settori collegati creando 15.500 nuovi posti di lavori. Ecco perché l’Italia dovrebbe avviare un programma straordinario di opere pubbliche e interventi infrastrutturali per rilanciare l’economia, invertendo una rotta che si muove invece nella direzione diametralmente opposta: gli investimenti in infrastrutture, dal 2008 ad oggi sono calati da 35 a meno di 18-20 miliardi. È importante, inoltre, completare il processo di qualificazione e razionalizzazione del settore, già previsto dal nuovo Codice, riducendo le stazioni appaltanti, che oggi sono 32.000 e che non riescono a garantire sempre efficienza e professionalità”. Il coordinatore interprovinciale di Napoli, Benevento e Caserta di Cna Costruzioni, Antonio Lombardi ha sottolineato le criticità che permangono nella filiera dell’edilizia intervenendo nei giorni scorsi al convegno nazionale che ha avuto luogo a Napoli - Mostra d’Oltremare - sul tema: “Appalti pubblici. Dall’emanazione del Nuovo Codice all’attuazione delle sue norme”. [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere marzo 2016 evidenziano incrementi in tutte le regioni. Street food, business in crescita Nettamente preferito (81%) il cibo della tradizione locale: piadina, arrosticini arancini etc. Il 13% sceglie quello internazionale (hot dog) e solo il 6% i cibi etnici come il kebab, che risulta in calo rispetto al passato.
     

    E’ pari al 13% l’incremento di imprese dedite alla ristorazione ambulante in Italia nel 2016. Al 30 marzo scorso, infatti, il numero delle aziende impegnate nella preparazione di cibo per il consumo immediato presso banchi del mercato o con furgoni attrezzati è salito a 2.271 rispetto alle 2.017 registrate un anno prima. Il dato emerge dallo studio sul “Cibo di strada tra rischi ed opportunità”, divulgato in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori nella Capitale per difendere l’identità alimentare nazionale nei centri storici. Le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere evidenziano incrementi in tutte le regioni italiane. [continua]




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