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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • L'intervista

    L’intervista/”Terra dei fuochi”. Crescla preoccupaziondellimprese Consalvo: “Risposte rapide, misurstraordinarie Confagricoltura: “Duro colpo allaziendvirtuose, danni incalcolabili”

    “Tracciabilità totalper allontanarogni dubbio, ma occorrfarpresto”

    Giandomenico Consalvo
    “Nella cosiddetta terra dei fuochi stiamo scherzando veramentcon il fuoco. Rischiamo di distruggercredibilità e reputaziondi centinaia e centinaia di impreschhanno impiegato anni per conquistari mercati interni ed internazionali. Bisogna intervenirsubito con un intervento straordinario per fornirdati e perimetri di quei siti effettivamentinadeguati allproduzioni chfanno riferimento alla filiera agroindustriale”. Giandomenico Consalvo, componentdella giunta nazionaldi Confagricoltura (delega all’internazionalizzazione), preannuncia a salernoeconomy.ituna seridi iniziativsia sul piano della sensibilizzaziondellistituzioni chsul versantdel tessuto produttivo con l’obiettivo di risponderin maniera adeguata a quella ch“appara tutti gli effetti – sottolinea – una strumentalizzazionin termini commerciali di un problema chcertamentesiste, ma chnon può coinvolgergenericamentun’intera regioncomla Campania”. [continua]




    I numeri dell'economia

    Indagine Acri-Ipsos/Si attenua il calo della propensione al risparmio Il “mattone”? Non attira più

    Soprattutto al Sud si registra un netto calo dell’interesse ad investire 
    in proprietà immobiliari: si è passati dal 37% (2012) al 28% (2013)

    E’ in caduta libera la preferenza degli italiani nell’investire nel “mattone”: se nel 2006 la percentuale che vedeva nel mattone l’investimento ideale era il 70% e nel 2010 il 54%, nel 2011 è scesa al 43%, nel 2012 al 35% ed attualmente tale percentuale è precipitata al 29%, dato di gran lunga più basso dal 2001. Sono, in particolare, Sud e Isole a registrare il calo più marcato, passando dal 37% al 28%. Questo uno dei risultati dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, che da tredici anni Acri, l’Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio Spa, realizza insieme ad Ipsos in occasione della 89° Giornata Mondiale del Risparmio, celebrata a Roma lo scorso 30 ottobre. Il dato di fondo emerso dall’analisi è costituito dalla riduzione della propensione al risparmio da parte degli italiani anche se, negli ultimi dodici mesi, tale trend, che durava dal 2010, sembra avere avuto una inversione di tendenza, testimoniato dalla crescita, dal 28 al 29%, di coloro che sono riusciti a risparmiare e dalla diminuzione, dal 31 al 30%, delle famiglie in saldo negativo. [continua]




    Approfondimenti

    Censis/La ricerca presentata nel corso dell’assemblea generale dell’Upi Le Province? “Le uniche in grado di governare l’area vasta”

    Giuseppe De Rita: “La loro dimensione territoriale è centrale nel Paese”
    “Necessario mantenere e rafforzare un governo del territorio unitario” 

     “La dimensione territoriale provinciale rimarrà centrale nei destini del nostro Paese. E questo vale a maggior ragione oggi, nell'attuale fase di crisi economica e finanziaria e di grande difficoltà della società civile”. Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, ha sintetizzato così i risultati della ricerca sulle modalità di governo dell’area vasta. “Nella gran parte delle province italiane - ha proseguito De Rita - si registra una capillare distribuzione sul territorio di popolazione, imprese e servizi, cui corrisponde una complessa trama di relazioni. Si pone dunque con forza l'esigenza di mantenere e rafforzare un governo di area vasta unitario e coerente. Dalla ricerca emerge che questa è un'esigenza diffusa, assolutamente non limitabile ai territori delle province oggi destinate a tramutarsi in città metropolitane”.  [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’analisi del Censis/La dimensione provinciale resta predominante Tra neomunicipalismi ed “Aree vaste”

    Per promuovere sistemi territoriali di sviluppo competitivi risulta
    indispensabile non depotenziare gli Enti intermedi di governo

    Tra gli elementi – ormai ciclici – della strategia dell’annuncio politico merita un posto di rilievo l’abolizione delle Province. Un tema ampiamente sfruttato demagogicamente da vari attori partitici, che, peraltro, è ancora aperto ad ulteriori “innovative” iniziative in termini di ristrutturazione istituzionale. L’analisi del ruolo delle Province che ha proposto nei giorni scorsi il Censis – in occasione dell’assemblea generale dell’Upi – rimette al centro del ragionamento, invece, la questione della rappresentanza e della soggettività politico-istituzionale dei territori, recuperando un “asset” estremamente rilevante: l’area vasta. [continua]




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