contatore accessi free Salerno Economy - Blog di informazione economica

ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Le analisi delle criticità “attrattive” delle aree meridionali contenute in due recenti studi della Svimez.
     
    Infrastrutture e logistica, il tallone d’Achille del Sud
     
    Indispensabile potenziare trasporto ferroviario e su gomma; intermodalità e piattaforme integrate per migliorare l’accessibilità dall’esterno e, nello stesso tempo, favorire la mobilità interna nelle aree del Mezzogiorno.
     

    Infrastrutture, logistica, trasporti sono asset indubbiamente sostanziali per immaginare qualsiasi politica di sviluppo concreta e non soltanto mediaticamente declamata del Mezzogiorno. Non mancano, del resto, innumerevoli richiami, appelli, inviti alla filiera istituzionale – dal Governo centrale in giù – affinché si tenga conto delle effettive condizioni in questi ambiti di riferimento in cui versa la maggior parte dei territori meridionali. La Svimez ha più volte segnalato la questione e più recentemente attraverso lo studio di Dario Musolino - “L’attrattività percepita di regioni e province del Mezzogiorno per gli investimenti produttivi” pubblicato sulla Rivista Economica del Mezzogiorno (Rem), il trimestrale diretto da Riccardo Padovani ed edito da Il Mulino - dove si legge che “ (…) politiche di investimento in infrastrutture di trasporto, politiche industriali e campagne specifiche di comunicazione sull’area sono gli strumenti necessari ad aggredire la scarsa attrattività del Sud”. [continua]




    L'intervista

    Entro fine anno sarà operativo un sito di circa 7.000 metri quadrati ben collegato con la rete autostradale.
     
    Nuovo hub logistico Mecar a Salerno
     
    Investimento di tre milioni di euro nella zona industriale per creare un polo dedicato ai servizi integrati per trucks. L’a.d. Gianandrea Ferrajoli: “Pronti a cogliere le nuove sfide del trasporto merci, a partire dalla digitalizzazione dei servizi e dalle innovazioni per l’ecosostenibilità, con i veicoli a metano liquido”.
     

    Gianandrea Ferrajoli, Ad Mecar
    (Re.Eco.) - “Un manager deve saper coniugare orizzonti internazionali con la capacità di creare valore aggiunto per il territorio nel quale vive ed opera. Le radici non vanno dimenticate, perché il tessuto di competenze e di relazioni sociali che hanno accompagnato il decollo e l’affermazione di un’azienda ne costituiscono un imprinting originario che si va arricchendo negli anni e le dà valore aggiunto.”
    Gianandrea Ferrajoli - 36 anni, un vasto curriculum di studi all’estero, in Gran Bretagna e negli Usa; dopo la laurea alla European Business School London, attualmente frequenta l’Owner and President Management Program della Harvard Business School; recentemente è stato nominato coordinatore della sezione Trucks di Federauto, l’associazione italiana dei dealer dell’automotive ‘allargato’ anche ai veicoli commerciali e industriali - ha preso in mano il timone operativo dell’azienda di famiglia nel 2009. La Mecar SpA - dealer multi/regionale dei brand Iveco, CNH e Petronas (lubrificanti e oli motore) - controlla una rete di assistenza articolata in 25 officine autorizzate che garantisce il pronto intervento 24 ore su 24, con un network di respiro europeo, il cui ‘cuore operativo’ è nel quartier generale di Nocera Superiore.
      [continua]




    Lo speciale 2

    L’analisi di Unioncamere sulle dinamiche delle iscrizioni nel periodo 2007/2016.
     
    Imprese extra-Ue, Campania prima al Sud
     
    Circa 40.000 gli immigrati che risultano in larga parte titolari di ditte individuali o soci (non di capitale) sul territorio regionale. I settori principali: commercio, costruzioni, alloggio e ristorazione.
     

    La ristorazione tra i settori trainanti delle imprese extra Ue
     (Er.Pa.) - In Campania sono 39.321 le persone nate in Paesi extra-Ue che risultano titolari di imprese o che ricoprono cariche di amministratori e soci (non di capitale) o che partecipano ad altro titolo all’attività aziendale. Nel dettaglio: i titolari (in larga parte di imprese individuali) sono 30.549; gli amministratori 5.701; i soci 2.304. L’incidenza percentuale di questi imprenditori extracomunitari operativi in Campania sul totale/Italia è del 6,9%. La Campania nella graduatoria delle regioni che prende in considerazione le imprese guidate da stranieri extra-Ue si colloca al sesto posto subito dopo il Veneto ed è la prima tra le regioni meridionali. In testa alla classifica la Lombardia seguita da Lazio, Emilia Romagna, Toscana e, appunto, Veneto e Campania. E’ questo il quadro delineato dalla ricerca Unioncamere resa nota nei giorni scorsi.

      [continua]




    Lo speciale

    Le criticità emerse nel corso del convegno che ha avuto luogo nella sede della Camera di Commercio di Salerno nei giorni scorsi. L’insolvenza? Ora è anche civile
     
    L’avvocato Rosa Maria Landi: “Il problema ha gravi riflessi dal punto di vista economico soprattutto per banche di territorio, piccoli imprenditori e professionisti. Gli strumenti individuati dal legislatore sono ancora troppo poco noti, ma potrebbero stimolare un incremento della liquidità circolante”.
     

    Avv. Rosa Maria Landi
    (Er.Pa.) - La crisi economica che ormai si protrae da diversi anni sta producendo i suoi effetti non solo sulle grandi aziende ma sta interessando quello che era il tessuto "sano" e "portante" della  economia  della nostra provincia ovverossia le piccole imprese,  i nuclei familiari, i professionisti. La problematica dell'insolvenza che fino qualche  anno fa  era relegata solo tra gli "addetti ai lavori" oggi interessa  tutto il tessuto sociale con evidenti riflessi negativi sullo sviluppo economico ed anche sociale”. L’avvocato Rosa Maria Landi - specializzata in diritto commerciale, promotrice di un importante convegno che ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la Camera di Commercio di Salerno (“L’insolvenza freno dell’economia. Analisi, rimedi, prospettive”, vedi scheda al termine dell’intervista) -  rimarca soprattutto i riflessi “diffusi” derivanti dal consistente calo di circolante a causa del lungo periodo di recessione che solo in questi ultimi mesi pare faticosamente giunto al termine.
      [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Le reazioni alla diffusione dei dati Istat inerenti il comparto primario non sono univoche. Non mancano richiami alle forti criticità che penalizzano le imprese.
     
    Agricoltura, non basta il Pil con il segno più
     
    La Cia: “Le aziende nel Mezzogiorno scontano ancora troppi problemi. Prima di tutto i prezzi sui campi crollati in media del 30% per olio e cereali”. Per non parlare del tasso di redditività e dei numeri sulle chiusure.
     

    Il Mezzogiorno riparte dall’agricoltura. Questo quanto emerge dall’analisi dei dati Istat che indicano un aumento record del valore aggiunto agricolo al Sud, cresciuto nel 2015 del 7,3 per cento, con un traino per  l'occupazione pari al +3,3 per cento. L’incremento dell’occupazione nei campi a livello nazionale è stato pari al 2,2 per cento portando il valore aggiunto nel 2015 a +3,8 per cento, il dato più elevato in Europa. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha così commentato via Twitter: “Più 7,3% Pil agricolo al Sud. Bene il segnale ma c'è ancora molto da fare”.
    Coldiretti: “Crescita valore aggiunto testimonia centralità settore agricolo”.
    Per Coldiretti la rinnovata centralità acquisita dal settore è confermata dal fatto che il valore aggiunto cresce in agricoltura quasi il triplo dell’industria (1,3%) e quasi 4 volte quello del commercio (+0,8%) contribuendo alla crescita del prodotto interno lordo dello 0,8% nel 2015. [continua]




Torna indietro Stampa