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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • L'intervista

    Come cambiano le tendenze delle famiglie al momento dell’acquisto degli alimenti da mettere in tavola. “La spesa? Vince il food di qualità” D’Antonio: “Le produzioni tipiche, la tracciabilità, l’attenzione alla salubrità si incrociano con i nuovi stili di vita. Si apre un nuovo e grande mercato dove diventa prioritario il rapporto di fiducia tra le aziende ed il consumatore finale”.

    Giuliano D'Antonio
    (Er.Pa.) - “Siamo di fronte ad un cambiamento di stili di vita epocale, l’approccio all’alimentazione si configura come un momento fortemente incentrato sull’attenzione alla salute e, quindi, sulla ricerca della qualità dei prodotti. Non sorprende, dunque, la crescita dei consumi che fanno riferimento a filiere tracciate e monitorate nel percorso che va dal campo alla tavola. La nuova frontiera dell’agricoltura e dell’intero comparto agro-alimentare è proprio questa: rispondere alla domanda di sicurezza da un lato; assicurare - dall’altro - un contenuto compatibile con la richiesta di salubrità del cibo”. Giuliano D’Antonio, agronomo, esperto di tecniche di coltivazione biologica, analizza i dati diffusi dall’Ismea che fanno riferimento ai primi otto mesi (gennaio-agosto) dell’anno in corso ed evidenziano come, nel caso delle produzioni ad Indicazione Geografica  (IG)  “il valore aggiunto crei valore”. La spesa dei prodotti agroalimentari in genere (a peso fisso) è cresciuta dell'1,2% su base annua, quella dei prodotti Dop e Igp è aumentata del 7% in valore (+12,1% in volume). 
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    Lo speciale

    Si avvicina il periodo dell’anno più caratterizzato dalla propensione agli acquisti. Consumi. Salernitani alle prese con il budget natalizio In media un nucleo familiare residente nella nostra provincia può contare su 1.378 euro al mese. Il dato nazionale si attesta a 1.910 euro. In provincia di Milano - prima della classe - disponibili, 2.398 euro.
     

    Budget ridotti anche per la spesa alimentare
    (Er.Pa.) – Si avvicina il periodo dell’anno più caratterizzato dalla propensione agli acquisti, ma non sempre l’intenzione e la predisposizione alla spesa si abbinano con le effettive disponibilità finanziarie dei nuclei familiari. Lo scenario complessivo in provincia di Salerno si profila - per la verità, in continuità con gli anni scorsi – non esattamente in linea con comportamenti espansivi sul piano dello shopping natalizio. Per comprendere bene in quale perimetro di capacità di spesa si muovono le famiglie salernitane occorre tenere presente alcuni indicatori sostanziali. In media un nucleo familiare residente nella nostra provincia destina ai consumi 1.378 euro al mese (Il Sole 24 Ore, dicembre 2015). Giusto per capirci: la media nazionale (Istat, 2015) si attesta a 1.910 euro. Ma, giusto per capire come siamo distanti dai primi della classe, in provincia di Milano i consumi medi mensili per famiglia sono pari a 2.398 euro. [continua]




    Lo speciale 2

    Nell’edizione 2016 di Smau Milano è tornato Italia RestartsUP, l’evento organizzato dall’Ice.
     
    StartUp, la sfida è globale Diventa sempre più strategico individuare i partner idonei per costruire percorsi comuni di business. Nel corso delle giornate della manifestazione le agende degli incontri B2B sono state redatte secondo le preferenze espresse dagli investitori esteri e consegnate a ciascun partecipante registrato e ammesso.

    Luca Iovine
    di Luca Iovine*
     Nell’edizione 2016 di Smau Milano è tornato Italia RestartsUP, l’evento organizzato dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) in collaborazione con Ministero dello Sviluppo Economico e Smau. L’iniziativa ha fatto incontrare startup e operatori dell’ecosistema dell’innovazione italiani (incubatori, acceleratori, fondi di investimento, agenzie regionali) con una delegazione di investitori internazionali attraverso appuntamenti one to one.
    *Company Trainer
    @LucaIovine6
     Per riascoltare il podcast dell’intervista andata in onda su Radio Kiss Kiss clicca qui: http://kisskiss.it/ascolta-le-repliche/sermons.html?catid=148
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    Green Style di Mario Gallo

    I risultati di un’indagine sulle nuove abitudini di acquisto confermano il divario sociale e territoriale che si è creato in base al reddito percepito. Ecco il food social gap Il Censis: “Il crollo dei consumi minaccia la dieta italiana”. Nell'ultimo anno calano gli acquisti di carne da parte del 45,8% delle famiglie a basso reddito contro il 32% di quelle benestanti.

    La notizia appare come l’ulteriore conferma delle dinamiche socio/economiche prodotte dalla grande crisi anche sul piano dei comportamenti relativi ai consumi delle famiglie che – alle prese con le ristrettezze economiche – hanno tagliato le spese per gli alimentari. L’analisi del Censis - (“Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando. Il valore sociale dell'alimento carne e le nuove disuguaglianze”) presentata nei giorni scorsi a Roma - fornisce chiare indicazioni in questo senso e “scatta” una fotografia molto concreta di come si siano create ampie distanze negli stili di vita imposti dal lungo periodo di recessione. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il giro di affari della manifestazione salernitana segnala numeri importanti che potrebbero ancora crescere con l’ampliamento del cartellone ed il sostegno dei privati. Luci d’artista, occasione da non sprecare Se si tirano le somme, nell’area comunale è presumibile pensare che si arrivi a sforare una ricaduta di circa 10 milioni di euro. Ampliando il raggio di azione alle zone limitrofe della provincia, il movimento complessivo si attesterebbe intorno ai 15 milioni di euro. 

    E’ sempre difficile provare a calcolare le ricadute economiche di una manifestazione messa in campo da un’Amministrazione pubblica. Non si opera in una logica d’impresa ed i ricavi non sono solo di natura economica. Tuttavia, nel caso di “Luci d’Artista” è possibile immaginare alcuni flussi in entrata nel territorio salernitano partendo da numeri certi e ponendo in evidenza un aspetto prioritario: siamo di fronte ad un’importante operazione di marketing della città capoluogo e dell’intera provincia. Considerazione condivisa da addetti ai lavori e da manager di manifestazioni che hanno raggiunto nel tempo numeri/record. Come per esempio “Eurochocolate” che ogni anno a Perugia convoglia qualcosa come novecentomila visitatori in dieci giorni attivando cinquanta euro di spesa media pro capite per un giro di affari complessivo di circa 45 milioni di euro.  [continua]




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