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ICEA - Istituto Certificazione Etica e Ambientale

  • I numeri dell'economia

    I numeri non sempre spiegano da soli le ragioni del declino economico e produttivo. Città dell’Agro? Smart land “possibile” “A partire dall’agro/alimentare è necessario intrecciare una nuova storia del territorio. Come non pensare, per esempio, al recupero del patrimonio archeologico (Nuceria Alfaterna, solo per citare l’attrattore per così dire strutturale)?

    La mappa della provincia di Salerno
    di Pasquale Persico
    e Ernesto Pappalardo
    Questo articolo è apparso sul Mattino (Edizione Salerno) giovedì 24 novembre. E’ il primo di una serie di approfondimenti che si pongono l’obiettivo di contribuire ad individuare i nuovi profili economici e produttivi potenzialmente realizzabili sul territorio provinciale diviso in quattro sub/comprensori.
    I numeri non sempre spiegano da soli le ragioni del declino economico e produttivo della provincia di Salerno ben prima della grande crisi recessiva. La permanente condizione di area lontana - insieme con l’intera regione, per la verità -  da standard di sviluppo adeguati alla domanda di crescita drammaticamente disattesa, sollecitano oggi una riflessione di più ampia portata per tentare di individuare un nuovo “profilo” prima di tutto in sintonia con la vocazione di lunga durata dei luoghi e delle comunità che ad essi conferiscono dinamismo vitale.  [continua]




    Lo speciale

    La gratifica natalizia “mangiata" da tasse mutui, bolli, canoni, rimborsi e debiti delle famiglie. La tredicesima, un “salasso fiscale” L’analisi Adusbef/Federconsumatori. Per scopi più piacevoli su 34,4 miliardi ne restano 5,1, “che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze, ma non servirà a rilanciare i consumi”.

    Tredicesime erose dalle tasse
    La grande attesa per la tredicesima mensilità? Nella maggior parte dei casi si trasforma in una difficile “resa dei conti” con tasse, bollette, pendenze debitorie da mettere a posto con il doppio stipendio di fine anno. “Dopo il salasso fiscale di novembre - scrivono Federconsumatori ed  Adusbef in una nota stampa - che impone versamenti di imposte entro la fine del mese di circa 55 miliardi di euro all’erario tra Iva, acconti Irpef, addizionali Irpef, Irap, Ires e ritenute, con imposte, tasse e tributi che superano 490 mld di euro l’anno, tra  due settimane saranno pagate le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,40 miliardi di euro così ripartite: 9,2 miliardi ai pensionati (come nel 2014) 9,5 miliardi ai lavoratori pubblici (+1,00%); 15,7 mld  (0,6%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario)”. [continua]




    Lo speciale 2

    Potranno usufruire dell’agevolazione gli “under 40” che intendono impegnarsi nel comparto primario. Fondi PSR per giovani imprenditori agricoli La Regione Campania ha prorogato al 24 gennaio 2017 la data per presentare le domande di accesso. Le risorse complessivamente destinate ai “primi insediamenti” ammontano ad oltre undici milioni di euro.

    Gaetano Longobardi www.contributipmi.it
    di Gaetano Longobardi*
    I giovani imprenditori agricoli della Campania hanno ancora tempo per accedere ai contributi P.S.R. (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 (Misura 6.1.1. “Riconoscimento del premio per giovani agricoltori che per la prima volta si insediano come capo azienda agricola”). Con il Decreto Dirigenziale n. 88 del 17 novembre 2016, infatti, la Regione Campania ha prorogato al 24 gennaio 2017 il termine ultimo per presentare le domande di accesso alla Misura. Le risorse complessivamente destinate all’iniziativa ammontano ad € 11.250.000,00. Potranno presentare la domanda di agevolazione i giovani imprenditori agricoli, di età non superiore a 40 anni, che scelgono la sfida di attivare un’azienda nel settore primario. 
    *Fondatore ed Amministratore del sito www.contributipmi.it
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    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il quadro è, ormai, abbastanza chiaro. La correlazione investimenti/ripartenza è del tutto evidente. Sviluppo e politiche “scoordinate” Al momento, la “bi/polarizzazione” del tessuto produttivo - tra aziende che si sono ristrutturate ed appaiono in grado di competere e resistere alla concorrenza e le altre che sembrano rinchiuse, ormai, in una dimensione sempre più residuale - è lampante.

    Il quadro è, ormai, abbastanza chiaro. La correlazione investimenti/ripartenza è del tutto evidente. Le varie analisi sulle dinamiche dell’economia meridionale e campana che sono state rese note nelle ultime settimane confermano abbondantemente questa interdipendenza (ammesso che ce ne fosse davvero bisogno). E confermano che proprio la “disperata” accelerazione della spesa dei fondi Ue nel secondo semestre del 2015 ha consentito di produrre un effetto molto significativo sull’aumento del Pil. Come confermano anche che la buona perfomance del turismo è stata dovuta in qualche modo a fattori per così dire “esterni”.  [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    L’analisi sulla dei dati del Crea che prende in considerazione “la devastazione provocata dalle acque nelle campagne”.   Il conto salato del maltempo Coldiretti tira le somme. Gravissimi danni all’agricoltura “che, per effetto dei cambiamenti climatici, con gli eventi estremi ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio”.

    L’impatto sulle coltivazioni agricole delle frequenti avversità del ciclo climatico diventa sempre pesante non solo in termini di danneggiamento del patrimonio strutturale dei territori, ma anche sotto il profilo dei riflessi finanziari sulle produzioni. “L’ondata di maltempo fa salire il conto dei danni all’agricoltura che per effetto dei cambiamenti climatici con gli eventi estremi ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali”. E’ questo il quadro che emerge dall’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati del Crea, che prende in considerazione “la devastazione provocata dalle acque nelle campagne, dal Piemonte alla Liguria, dalla Calabria alla Sicilia”.  [continua]




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