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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Le analisi pubblicate nelle ultime settimane confermano una sostanziale frenata della “ripresa” nelle regioni meridionali.
     
    Sud prigioniero della “guerra” dei numeri Superata la data del referendum costituzionale sarebbe il caso di entrare in una fase più “operativa”. Ma, si sa, conclusa una campagna elettorale, ne inizia sempre – purtroppo – un’altra anche molto prima di una non ben identificata scadenza nelle urne.

    La raffica di numeri (di fonte molto autorevole) diffusi nelle ultime settimane sullo stato di salute dell’economia della Campania e del Mezzogiorno lascia la sensazione che di fronte ad un rinnovato slancio ormai alle spalle - frutto di fattori non strutturali, per la verità -  ritorni a materializzarsi un periodo alquanto incerto in piena continuità con un ciclo di “galleggiamento” (e per lunghi tratti di diffuso arretramento) che è durato fin troppo al lungo. Se, poi, vogliamo aggrapparci alla retorica del segno più o dello zero virgola, possiamo certamente “ufficializzare” che la crisi è un paradigma superato. Ma sono tanti e tali gli indizi che certificano come non sia in atto una vera e propria ripartenza - pur cogliendo qua e la segnali molto positivi - che lascia molto perplessi il racconto così positivo della politica nostrana ben sostenuto dalla “narrazione” del governo centrale.  [continua]




    L'intervista

    Il workshop dedicato all’analisi delle filiere integrate per rilanciare la crescita sostenibile.  Adinolfi (M5Stelle): "Puntiamo sui turismi green" L'europarlamentare salernitana preannuncia tour nei principali siti culturali campani per verificare la possibilità di realizzare progetti finanziabili con fondi Ue basati sull'integrazione tra agricoltura, paesaggio, beni culturali ed ambiente.

    L'europarlamentare Isabella Adinolfi
    “Guardi, sentiamo parlare ogni momento di nuovi modelli di sviluppo economico basati su questa o quella parola/magica; sentiamo parlare di fiumi di soldi disponibili; sentiamo parlare Renzi e De Luca di valanghe di euro. Ma se ci guardiamo intorno vediamo soltanto gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese; ragazzi del Sud laureati e specializzati che con la valigia in mano provano a trovarsi un lavoro dignitoso a Londra o Berlino. E, allora, è giusto tentare di rimettere al centro della riflessione l’enorme giacimento che abbiamo sotto gli occhi e che fino ad oggi non abbiamo sfruttato come si può e si deve fare: turismo, paesaggio, ambiente, partendo dalla centralità dell’agricoltura che, non a caso, è il vero motore di rilancio in questi mesi dell’economia meridionale”. Isabella Adinolfi, salernitana, europarlamentare del Movimento Cinque Stelle sintetizza così i motivi che l’hanno spinta ad organizzare il workshop dedicato all’analisi delle filiere integrate (agricoltura, appunto, food, beni culturali ed ambientali, e varie tipologie di turismi) come motore di sviluppo dei nuovi sistemi locali nelle regioni meridionali. [continua]




    Lo speciale

    L’analisi della Banca d’Italia conferma il momento negativo del comparto dell’edilizia. Costruzioni ancora nel tunnel Produzione in calo nel 2016 e per il 2017 grande cautela da parte delle imprese: il comparto risentirà della forte riduzione dei bandi di opere pubbliche (dati Cresme). Ancora difficili le condizioni di accesso al credito.

    Continua la crisi del settore delle costruzioni
    (Er.Pa.) – Per le costruzioni il ciclo negativo non è ancora alle spalle. Anzi, si prospetta un 2017 caratterizzato dal calo dei bandi di opere pubbliche a causa del trend negativo tra gennaio ed agosto di quest’anno. A tutto ciò si aggiunge il permanere di un clima particolarmente difficile nelle relazioni con il circuito del credito. Sono queste le premesse del flusso in uscita delle imprese edili dal mercato con circa 2.000 cessazioni nel periodo gennaio/giugno 2016. Il quadro che emerge dall’analisi della Banca d’Italia presentata nei giorni scorsi e dedicata all’economia in Campania, evidenzia, quindi, un contesto in continuità rispetto agli anni precedenti, che sollecita una forte accelerazione delle progettualità legate alla captazione dei fondi europei prioritariamente nell’ambito della realizzazione di interventi infrastrutturali. Sono ovviamente comprensibili le preoccupazioni degli imprenditori che constatano l’eccessiva lentezza del passaggio alla fase operativa della spesa legata ai finanziamenti Ue. Un film già visto, per la verità, che non lascia presagire, purtroppo, nessuna significativa inversione di tendenza. [continua]




    Lo speciale 2

    L’indagine Unioncamere/Infocamere ha preso in considerazione il periodo giugno 2011-giugno 2016.
     
    Artigiani immigrati: boom di sarti e imprese di pulizia  Gli imprenditori provenienti dall’estero raddoppiano nelle sartorie (+129,7%),  dove sono leader i cinesi; nel segmento delle pulizie (+108,8%, rumeni, egiziani e albanesi) e  nel giardinaggio (+74,5%).

    Aumentano gli immigrati/sarti
    In un periodo relativamente breve si trasforma in maniera sostanziale la “geografia” delle ditte individuali guidate cittadini non italiani in alcuni segmenti del terziario. “Non solo imbianchini o muratori - si legge in una nota di sintesi di Unioncamere - ma sempre più sarti, specialisti di pulizie e giardinieri: la mappa dei mestieri artigiani degli stranieri sta cambiando volto. Negli ultimi cinque anni le imprese individuali dell’artigianato capitanate da immigrati stanno facendo registrare un vero e proprio boom in attività diverse dalle loro tradizionali. Gli imprenditori immigrati  sono più che raddoppiati nelle sartorie (+129,7%),  dove sono leader i cinesi, nelle imprese di pulizie (+108,8%), in larga parte condotte da rumeni, egiziani e albanesi, e  fortemente aumentati nelle ditte di giardinaggio (+74,5%), la metà delle quali guidate ancora una volta da  nativi della Romania e dell’Albania”.  [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Cresce l’attenzione intorno a tutto quello che ruota intorno all’alimentazione ed ai comportamenti a tavola. Coldiretti. E’ “food selfie mania”  Quasi un italiano su tre (30%) posta agli amici e conoscenti fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina. E il 25% partecipa a community e chat in incentrate sul cibo.

    È “food selfie mania” per quasi un italiano su tre (30%) “che posta agli amici e conoscenti fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina”. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della 66/ma “Giornata Nazionale del Ringraziamento” che la Coldiretti festeggia dal 1951 in tutta Italia, “per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori”. “Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una vera passione che ha contagiato almeno qualche volta il 19% degli italiani, spesso il 9% e regolarmente il 2% della popolazione.  Una testimonianza del valore della cultura del cibo che si è affermata come momento di socializzazione anche sul web”.  [continua]




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