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  • Lo Speciale

    Il dettaglio delle proposte operative finalizzate al miglioramento della qualità infrastrutturale e dei servizi alle aziende Cassandra (Asi): “Avanti con i progetti per le imprese” I tre interventi prevedono il ricorso a forme di finanziamento pubblico/private (oltre che un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti). Il presidente: “Proseguiamo nel nostro lavoro. Il resto è polemica politica che non interessa nessuno”.

    Il presidente del Consorzio Asi Salerno Gianluigi Cassandra

    di Ernesto Pappalardo

    “Andiamo avanti – dice a salernoeconomy.it il presidente del Consorzio Asi Salerno Gianluigi Cassandra – e lavoreremo fino all’ultimo giorno che abbiamo a disposizione per migliorare la qualità delle infrastrutture e dei servizi nelle zone insediative di nostra competenza. Il resto è polemica politica che non interessa nessuno”. Nello specifico, Cassandra fa riferimento a tre progetti che puntano a risolvere alcune criticità presenti nell’area industriale di Salerno.

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    Approfondimenti

    I nuovi scenari legati alle tecnologie digitali aprono insperate prospettive di crescita La comunicazione? Risorsa vincente per i territori Le grandi “arterie” dei social network hanno rivoluzionato i tradizionali meccanismi alla base della veicolazione delle informazioni. Ora è possibile colmare il gap che divide le comunità del Nord e del Sud del Paese.

    L'ammistratore di Gruppo Iovine Luca Iovine

    di Luca Iovine*

    La carenza o comunque la minore capacità di comunicare il proprio valore rispetto ad altri territori costituisce uno dei maggiori freni per le nostre imprese e per il Sud, spesso oggetto di pregiudizi e campagne mediatiche contro che, pur prendendo spunto da situazioni oggettive, ritraggono solo una parte della verità. Uno dei motivi sottostanti a questa situazione è che i grandi media, sia quelli tradizionali che quelli più innovativi, sono collocati prevalentemente al Nord. Oggi, tuttavia, si presenta un’opportunità legata proprio ai social network ed alla loro maggiore accessibilità e democraticità. Il Sud, seppur con meno risorse, può affermare una identità diversa, più completa che, però, richiede uno sforzo ed un coordinamento maggiori dell’intera società civile (famiglie, imprese, pubblica amministrazione).

    *Amministratore Gruppo Iovine
    (
    www.gruppoiovine.it)

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    I numeri dell'economia

    Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito/Dati aggiornati al 31 ottobre di quest’anno
    Campania, è boom di contratti di rete Negli ultimi dieci mesi + 71% rispetto alle attivazioni censite il 1° dicembre 2013 (fonte Unioncamere). Raddoppiato il numero di soggetti aderenti (+95,4%). Le imprese che fanno “sistema” reggono meglio alla crisi.

    Non si arresta la crescita delle reti d'impresa

    di Mario Gallo


    Al 31 ottobre 2014 sono oltre 9.000 le aziende italiane inserite in un contratto di “rete d’impresa” che, sull’intero territorio nazionale, ammontano a circa 1.800. Di questi 106 sono allocati in Campania e coinvolgono quasi 400 imprese della regione. I dati sono contenuti nel Quinto Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti di impresa pubblicato nei giorni scorsi. L’Osservatorio ha sottolineato anche la crescita del numero di reti che hanno come obiettivo la sostenibilità ambientale e la maggiore “tenuta” economica delle aziende che hanno aderito a questo percorso nel 2011 rispetto ai risultati economico-reddituali nel biennio 2012-2013.

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    Green Style

    Analisi Coldiretti/Risulta netta la preferenza per le pietanze della tradizione dei luoghi Street food? Ok, il prezzo è giusto La crisi spinge i cibi di strada: per tre italiani su quattro arancini e piadina si confermano il riferimento preferito anche per sperimentare nuove forme di “ristorazione” low cost.

    Quasi tre italiani su quattro (73 per cento) hanno acquistato nel 2014 cibo di strada, facendo registrare un vero e proprio boom per questa nuova forma alternativa di ristorazione low cost, nel tempo della crisi. E’ quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it dal quale risulta un incredibile successo dello “street food”, costituito da quegli alimenti già pronti per il consumo, che sono preparati o venduti soprattutto in strada. “Un fenomeno che - stima la Coldiretti - ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio in strada passeggiando”. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Sempre più evidente la scarsa consapevolezza dell’urgenza di tutelare il valore primario delle comunità locali Il territorio? Solo e abbandonato L’allarme sul dissesto idrogeologico conferma il grave ritardo nel prendere coscienza che ogni strategia di crescita passa attraverso la manutenzione attiva e virtuosa delle risorse ambientali del Mezzogiorno.

    La scarsa consapevolezza del valore del territorio inteso come bene collettivo sul quale “rifondare” il patto fiduciario tra cittadini ed Istituzioni (ad ogni livello) affiora in maniera inquietante in questi giorni nei quali intere regioni d’Italia vengono devastate dall’insistenza delle piogge autunnali. Non si tratta qui di entrare “solo” nel merito – senza dubbio sostanziale – della problematica del rischio idrogeologico (ed anche sismico per completare il quadro delle gravi criticità di cui si stenta a prendere atto): è sotto gli occhi di tutti il quadro catastrofico che emerge dalle varie mappature da tempo disponibili e ben note agli addetti ai lavori. Occorre fare un passo indietro, invece, per allargare lo sguardo ed avere davanti uno scenario disarmante che è la diretta conseguenza di come per decenni politica ed istituzioni hanno affrontato il tema della tutela e della “manutenzione” del tesoro più importante (sotto vari punti di vista, non ultimo quello della sua potenziale redditività per cittadini ed imprese) che abbiamo a disposizione. [continua]




    High/Low Style di Mariella Nardiello

    Questa settimana riflettori accesi sulle novità che arrivano dalle metropoli americane La nuova moda è “hipster” Evidente il contrasto tra vintage e tecnologia, reflex al collo e Macbook nella tracolla a postino. Le ragazze prediligono tagli corti e asimmetrici, capelli colorati o il classico shatush.

    Clicca sulla foto per osservare i dettagli
    La nuova moda? Arriva da Williamsburg e da quartieri di grandi centri cosmopoliti come New York, Chicago e San Francisco, per poi divulgarsi prepotentemente anche in Italia e in altre grandi città europee. Le strade di Milano raccontano, infatti, storie di ragazzi bianchi di classe medio alta, istruiti, anticonformisti, con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, che emulano lo stile di vita dei musicisti afroamericani degli anni ’40. Il termine HIPSTER, si fa risalire ad hop, un termine gergale per oppio, oppure alla parola wolof hip, che significa vedere o hipi, che significa aprire gli occhi; i jazzisti utilizzavano hep come termine generico per descrivere gli appassionati di jazz. [continua]




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