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  • Lo speciale 2

    L’impegno sul territorio della Sezione di Salerno della Junior Chamber International (JCI). “Speaking competition”, sfida “a colpi” d’inglese I candidati dovranno presentarsi con un discorso di tre minuti sui temi di Expo 2015. Il vincitore sarà ospitato a Milano nel mese di maggio, dove avrà luogo la finale nazionale e parteciperà in Turchia (giugno) alla gara conclusiva.

    Daniele Iovine, Presidente di JCI Salerno
    “Speaking competition”, sfida “a base” di lingua inglese. E’ questo il tema centrale dell’iniziativa della Junior Chamber International (JCI) nella quale è fortemente impegnata anche la sezione salernitana presieduta da Daniele Iovine. Al progetto ha aderito l’Istituto “Sabatini-Menna”, sede della finale provinciale della gara in comunicazione d’inglese riservata a giovani  di età compresa tra 18 e 40 anni. Il progetto, su scala mondiale, ogni anno vede scendere in campo ragazzi e ragazze di ogni parte del mondo. Il vincitore della “Speaking competition” salernitana sarà ospitato a Milano dove durante Expo 2015, nel prossimo mese di maggio, si svolgerà la finale nazionale. Il vincitore della competizione nazionale dovrà, poi, partecipare in Turchia alla sfida di livello europeo che è stata programmata per giugno. [continua]




    Lo Speciale

    Le strategie per fare ripartire la domanda di credito nel territorio provinciale. Banca di Salerno: "Pronti ad incrementare gli impieghi" Il direttore generale Canoro: “Segnali di ripresa, maggiori richieste dalle imprese per investimenti, ma permangono gravi problemi strutturali. Si amplia l’offerta di servizi consulenziali ad aziende e famiglie”.

    Vincenzo Canoro, direttore generale della Banca di Salerno
    (Er.Pa.) - “Finalmente sta prendendo forma uno scenario economico e produttivo più dinamico anche a livello locale. In questo primi mesi dell’anno registriamo da parte delle imprese una maggiore domanda di erogazione del credito per investimenti e non soltanto per ristrutturazione del debito. Ma resta debole la propensione delle famiglie ad uscire dal risparmio tradizionale a conferma del permanere delle preoccupazioni per il futuro. In ogni caso, contiamo di incrementare gli impieghi nel corso di quest’anno anche attraverso operazioni di affiancamento consulenziale sia delle aziende che dei nuclei familiari”. Vincenzo Canoro, direttore generale della Banca di Salerno, fotografa così la situazione congiunturale in atto ed anticipa a salernoeconomy.it le linee strategiche della Bcc della città capoluogo di provincia per il prosieguo del 2015.  [continua]




    Approfondimenti

    L’analisi tecnica delle dinamiche introdotte dal “Jobs Act” varato dal Governo Renzi. Tutele crescenti: passo avanti per “riformare” il lavoro Dal 1° marzo è entrato in vigore il nuovo contratto che prevede maggiore flessibilità in uscita, ma i licenziamenti non sono diventati per nulla “facili”. Si configura una situazione complessa anche all’interno di una stessa azienda.

    Il contratto a tutele crescenti per disincentivarne altre forme
    ​di Antonio Viviano*
    Il Jobs Act punta all’uso del contratto a tempo indeterminato come naturale tipologia contrattuale per l’assunzione dei lavoratori. Per questo motivo le azioni del governo sono orientate alla disincentivazione delle altre forme contrattuali. L’introduzione del contratto a tutele crescenti si incammina proprio su questa strada e segue l’esonero contributivo, per tre anni, dal versamento dei contributi Inps da parte del datore di lavoro. La fattispecie contrattuale è stata (ed è) oggetto di critica da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, che vedono, in questo nuovo contratto a tempo indeterminato, una riduzione delle tutele a favore dei lavoratori dipendenti. Leggendo con attenzione il decreto ed applicando concretamente le norme in esso contenute ci si rende conto che questo approccio a tratti allarmistico non trova fondamento, ma che, la nuova tipologia contrattuale predetermina in maniera chiara le sanzioni a carico del datore di lavoro.
    [continua]




    Green Style

    AgrOsserva (Ismea/Unioncamere)/Per l’anno in corso segnali di cauto ottimismo. Imprese agricole, saldo e Pil negativi Nel 2014 si è registrata una diminuzione del -2,5% delle aziende, ma è proseguita  l'espansione dell'industria alimentare con un incremento di 691 unità rispetto al 2013 (+1%).

    ​di Mario Gallo
    E’ stato un 2014 difficile per l’agroalimentare italiano, condizionato da alcuni elementi, quali le avversità atmosferiche e la difficile situazione geopolitica, che hanno inciso negativamente sul settore soprattutto riguardo il saldo nati/mortalità imprese (-2,5%), il Pil agricolo (stimato in calo di oltre un punto percentuale) ed i prezzi alla produzione (-5,5%). Ma la presenza di alcuni dati positivi, evidenziati soprattutto nell’ultimo trimestre del 2014, alimentano un cauto ottimismo per l’anno in corso. E’ questo lo scenario che emerge dal rapporto AgrOsserva - l'Osservatorio di Ismea e Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano -  relativo al quarto trimestre del 2014.
    [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Dopo le primarie permangono i dubbi sulla capacità di ritrovare la piena unità dei democrat. Pd, finirà mai la “guerra” tra territori? Terminata la competizione per individuare il candidato governatore, si pone il problema di avviare un reale percorso di condivisione del progetto politico capace di aggregare in una visione di crescita tutte le aree della regione.

    E’ stata una settimana infarcita di analisi e di commenti sul dopo-primarie del Pd. Si è scritto, per la verità, di tutto. Approfondimenti, dotte disquisizioni sotto il profilo giuridico per provare a capire bene che cosa accadrà in caso di vittoria di Vincenzo De Luca e via discorrendo. Eppure, si è letto poco o nulla – come prevedibile, per la verità – su alcuni temi che dovrebbero, invece, essere al centro di quello che un tempo si declamava come il “progetto politico” dei candidati in corsa. Perché la verità è che nell’era della meta/comunicazione disintermerdiata - e cioè della comunicazione della comunicazione che imperversa sui social network bypassando (nel bene e nel male) i “famosi” cancelli delle redazioni, con buona pace dei sempre più auto/referenziali e solitari giornalisti (o di quel che ne resta) – più che il racconto della realtà, conta la narrazione di tutto quello che è necessario per creare consenso. E, allora, prende forma un tipo di approccio ai problemi ed alle cose che si dovrebbero fare al servizio dei cittadini della Campania che è quasi totalmente orientato in base ad un registro “epico”, capace di evocare quelli che gli anglosassoni definiscono “animal spirits”. Parole come “guerra”, “lotta”, “vittoria”, “sconfitta” vengono trasportate nella dimensione “manichea” del “bene” e del “male”, dell’”amico” e del “nemico”. Insomma, non è più una sfida politica, ma una “battaglia per la vita”. [continua]




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