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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    I risultati della ricerca condotta nell'ambito del progetto “Fuori dal letargo: soluzioni per una buona crescita”. Contro la crisi? “Cash cautelativo” L'analisi del Censis. Il 67,2% (e il 69,3% dei millennials) teme il declassamento sociale.Il 65,4% del ceto medio ha paura di dovere rinunciare al proprio benessere. Mobilità sociale bloccata e insicurezza diffusa.

    Gli effetti del lungo periodo recessivo non sono soltanto materiali e concretamente presenti nella quotidianità delle persone e delle famiglie. Esistono anche conseguenze di tipo psicologico che, però, generano allo stesso tempo comportamenti statisticamente rilevabili (e rilevanti), perché pesano sul ciclo economico. La recente ricerca del Censis condotta nell'ambito del progetto “Fuori dal letargo: soluzioni per una buona crescita” - realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo-Regione Lombardia - consente una ricostruzione molto dettagliata ed approfondita di come il rischio percepito di perdere posizioni nella scala sociale induca una fetta consistente della popolazione a non mettere in movimento il proprio reddito ed i propri risparmi in maniera adeguata rispetto alle possibilità economiche di cui dispone.  [continua]




    I numeri dell'economia

    L’analisi dei dati della Banca d’Italia riferiti alla provincia di Salerno ed ai suoi sub-comprensori. Credito solo alle famiglie Il credit crunch non è stato superato e nella nostra provincia ha colpito principalmente le costruzioni (-6,5%) ed il manifatturiero (-5,5%). Le richieste di nuovi prestiti da parte delle imprese campane nel 2016 indirizzate  al sostegno del circolante e in misura ridotta agli investimenti.

    Prestiti bancari ancora difficili per le imprese
    Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (Edizione di Salerno) mercoledì 3 maggio 2017.
    di P. Coccorese
    ed E. Pappalardo
    Il rapporto tra banche e imprese continua a rimanere problematico in provincia di Salerno. E non è una “questione” di visione rispetto allo stato attuale delle cose. E’ semplicemente la “certificazione” sancita dai numeri che provengono dalla Banca d’Italia. Se si disaggrega il dato complessivo relativo all’andamento degli impieghi bancari nel 2016, si comprende che l’incremento è dovuto in primo luogo ai finanziamenti alle famiglie, che sono cresciuti del 3,2% assorbendo il 36,4% del totale dei prestiti, mentre quelli alle imprese (che ammontano al 51,7% del totale provinciale) si sono ampliati soltanto dello 0,4%.  [continua]




    Lo speciale

    Il Documento Economia e Finanza del Governo tratteggia il futuro delle ferrovie. L'Alta Velocità si ferma a Salerno Il Def prevede un aggiornamento per velocizzare le linee meridionali. Le differenze nella diffusione della tecnologia innovativa lungo la rete ferrata hanno isolato intere aree del Paese.

    L'Alta Velocità non scenderà oltre Salerno
    di Alfonso Schiavino
    L’alta velocità ferroviaria rimarrà ferma a Salerno. Le due linee del Mezzogiorno ulteriore – quella che scende lungo il Tirreno e quella che raggiunge Metaponto sulla via di Taranto – saranno solo aggiornate, se tutto andrà bene e comunque nell’orizzonte del 2030. Questa previsione, sintetizzata nel Documento Economia e Finanza del Governo, stride come una doppia frenata imprevista. Perché il testo riconosce che l’Alta Velocità ha isolato le aree scollegate dal sistema. E perché 3 anni fa, sempre nel Def, Renzi prometteva di portare subito l’Alta Velocità nel Sud del Sud. [continua]




    Lo speciale 2

    I dati riferiti alla Campania ed alle sue cinque province estrapolati dall’analisi elaborata dal sistema camerale. Imprese in frenata nel Salernitano Nel primo trimestre dell’anno in corso la dinamica relativa alla nati/mortalità segnala un calo pari a -0,35%. A fronte di 2.029 iscrizioni, si sono registrate 2.450 cessazioni, con un saldo negativo di 421 aziende.

    Trend negativo per il tasso di crescita delle imprese
    (Er.Pa.) – In provincia di Salerno nel primo trimestre dell’anno in corso la dinamica relativa alla nati/mortalità delle imprese segnala un calo pari a -0,35%. A fronte di 2.029 iscrizioni, si sono registrate 2.450 cessazioni, con un saldo negativo di 421 aziende. La percentuale è più alta di quella regionale (-0,07%) - che però, può giovarsi della perfomance positiva della provincia di Napoli (+0,15%) – e di quella nazionale (-0,26%). Si colloca dietro il territorio salernitano solo la provincia di Avellino (-0,44%), mentre il Casertano (-0,19%) ed il Sannio (-0,21%) hanno fatto meglio.  [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    La proposta di istituire un Fondo Internazionale di Solidarietà per garantire il diritto al minimo vitale nei Paesi più poveri. La grande guerra dell’acqua I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenziano che quella a disposizione di oltre due miliardi di persone è contaminata. Il libero accesso a questo bene fondamentale risulta un “miraggio” e manca un’Authority a livello globale.

    di Katya Madio
    Il mancato accesso all'acqua potabile è una grande emergenza mondiale ed aumenterà ancora se non cambieranno le politiche di investimento. Come ha evidenziato Papa Francesco, il 25 febbraio scorso, “la terza guerra mondiale potrebbe avvenire per mancanza di acqua”, sottolineando la necessità,  come, per altro, riconosciuto dall’ONU nel 2010, che ogni persona ha diritto all’accesso di acqua potabile e sicura in quanto essa rappresenta un diritto umano essenziale nonché una delle questioni cruciali nel mondo attuale”. [continua]




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