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  • I numeri dell'economia

    Domenica 5 marzo si entra gratis nei luoghi culturali dello Stato, dalla Grotta Azzurra alla Certosa di Padula. Musei & co. La Campania è di moda Fra il 2015 e il 2016 i visitatori e gli incassi sono diminuiti in Europa ma sono aumentati in Italia. Spettacolare il risultato di Paestum: 382.933 visitatori, 82.500 più del 2015, risalita dal 20° al 16° posto.

    Paestum tra i siti pił visitati
    di Alfonso Schiavino
    Domenica 5 marzo si entra gratis nei luoghi culturali dello Stato. In Campania sono disponibili 80 siti: musei, monumenti, gallerie, scavi, parchi, giardini monumentali e perfino la Grotta Azzurra. Visitarne qualcuno significa anche condividere una bella tendenza: questi posti, nel 2016, hanno fatto registrare oltre 8 milioni di biglietti staccati. Così la nostra regione ha conquistato il secondo posto nazionale nel relativo segmento turistico, dietro il Lazio (inarrivabile) e davanti alla Toscana. Paestum e Pompei hanno richiamato più persone e hanno trascinato l’Italia a un nuovo primato. [continua]




    Lo speciale

    Spettatori in fuga (-9,8% rispetto al campionato 2008-2009), tassi di riempimento (55%) molto più bassi che in Germania e Inghilterra. Il calcio? Ripartire dagli stadi Per il Censis la costruzione di nuovi impianti “ha impatti economici rilevanti su Pil, occupazione, redditi derivati e, se sono anche sistematicamente riempiti di spettatori, i benefici economici creati possono raggiungere livelli via via più elevati”.

    Gli stadi inglesi tra i pił frequentati al mondo
    Il calcio resta lo sport più amato, ma il suo rilancio passa attraverso la costruzione di nuovi stadi – più funzionali – che vanno gestiti in maniera manageriale ed in sintonia con i bisogni di un pubblico molto più variegato di quello di qualche anno fa. Il Censis evidenzia che il problema di fondo non è solo quello di realizzare nuovi stadi, ma, soprattutto, quello di mettere in pratica politiche attrattive ed in sintonia con la domanda di servizi di qualità proveniente dai potenziali spettatori. “Se si fanno gli stadi - si legge in una nota - bisogna anche saperli riempire. Oggi l'attrattività degli impianti della serie A italiana è molto bassa, se si considera il gran numero di persone che amano e seguono il calcio in Italia".  [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    Trend positivo (+7,3%%) molto più consistente rispetto al Centro-Nord (+1,6%). Agricoltura traino del Sud Il Rapporto Ismea/Svimez evidenzia l’ottima performance del settore primario nel 2015 e nel 2016. In crescita valore aggiunto, esportazioni, investimenti e occupazione. Aumenta il peso dell’imprenditoria giovanile.     

    I segnali erano già molto evidenti, ma ora la logica dei numeri conferma che il settore primario può essere considerato uno dei punti di forza dell’economia delle regioni meridionali. Il Rapporto Ismea/Svimez presentato nei giorni scorsi evidenzia come negli ultimi due anni gli indicatori principali del comparto abbiano delineato un trend positivo superiore anche a quello del Centro/Nord. “Protagonista della ripresa dell’economia meridionale - si legge in una nota di sintesi Ismea/Svimez - è l’agricoltura: la sua crescita (+7,3%%) è molto maggiore di quella dell’agricoltura del Centro-Nord (+1,6%) e, nell’area, estremamente migliore di quella dell’industria (-0,3%) e dei servizi (+0,8%)".   [continua]




    Lo speciale 2

    Dopo quasi un anno dall’entrata in vigore della norma si può tentare di stilare un primo bilancio. Nuovo codice appalti, luci e ombre L’obiettivo di semplificare la complessa materia relativa alle opere pubbliche e di accelerarne i tempi di realizzazione non appare raggiunto. I risultati vengono giudicati contraddittori e non sempre convincenti.

    Valutazioni contrastanti sul nuovo Codice degli Appalti
    di Francesca Agovino*
    Il decreto legislativo 50/2016 con i suoi 217 articoli ha rivoluzionato il Codice degli Appalti, così come disciplinato dal Dlgs 163/2006. Dopo quasi un anno dall’entrata in vigore della norma, si può tentare di stilare un primo bilancio. Sicuramente il provvedimento, che in primis si proponeva - dettando linee di indirizzo generali piuttosto che fornire una capillare regolamentazione - di semplificare la materia, ha suscitato reazioni contrastanti e risultati altrettanto contraddittori, se è vero che il 17 febbraio scorso è arrivata in Consiglio dei Ministri la bozza di un decreto correttivo, integrata dalle osservazioni dell’Anac.
    *Responsabile Certificazioni Aziendali Gruppo Iovine
    info@gruppoiovine.it
    089-7728547

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    Glocal di Ernesto Pappalardo

    Cresce il segmento delle telecomunicazioni, ma lo zoccolo duro si concentra nel commercio, nelle costruzioni e nel turismo. Imprese “under 35” con il segno più In provincia di Salerno la rilevazione di Unioncamere (31 dicembre 2016) segnala un indicatore del 10,8%. In Campania la quota di questa tipologia di aziende è pari al 13,7% sul totale delle imprese iscritte nei registri camerali. 

    Il tasso di crescita delle imprese “under 35” in provincia di Salerno continua ad essere sostenuto. La rilevazione più recente di Unioncamere (al 31 dicembre 2016) segnala un indicatore del 10,8% a fronte della media nazionale del 10,2%. A conti fatti si tratta di 16.215 imprese (con un saldo positivo pari a 1.770 unità) che collocano il Salernitano al 25° posto nella specifica graduatoria di riferimento. La nostra provincia precede  Benevento (58° posto, +9,4%); Avellino (65° posto, +9,2%) e Caserta (66° posto, +9,1%), ma segue quella di Napoli che si trova in 18ma posizione con un tasso di crescita dell’11,7%. La percentuale di Salerno corrisponde esattamente alla media regionale. In Campania, va aggiunto, la quota di aziende “under 35” è pari al 13,7% sul totale delle imprese iscritte nei registri camerali: un dato superiore alla media/Italia che si attesta al 10%.  [continua]




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