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  • Green Style di Mario Gallo

    Via libera in sede di Conferenza Stato-Regioni all’importante strumento di programmazione. Ecco il “Piano” per il “Bio” Dieci directory operative per conseguire obiettivi strategici in un settore in continua crescita. Diventa prioritario ampliare le superfici ed elevare i livelli di competitività sui mercati interni ed esteri.

    Nei giorni scorsi è stato approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni il Piano Strategico Nazionale del Biologico. Il Piano, risultato del lavoro portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali insieme con tutta la filiera, prevede una serie di obiettivi mirati per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all'agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 attraverso un set composto da dieci azioni specifiche. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    La crisi di credibilità delle Istituzioni ha generato risposte politiche che determinano veri e propri vuoti nella catena di trasmissione del “comando”. I gravi rischi del “decisionismo” La riflessione di Giuseppe De Rita evidenzia la diffusa deresponsabilizzazione che deriva dai processi di verticalizzazione ed accentramento del potere “disintermediato”.

    In tempi di verticalismo decisionale è sempre più difficile immaginare scenari meno negativi di quelli attuali per le comunità locali. Soprattutto per quelle in ritardo di sviluppo e alle prese con un difficile percorso di ripartenza dopo gli anni più duri della crisi (peraltro non ancora del tutto alle spalle nelle regioni del Mezzogiorno). L’analisi di Giuseppe De Rita (Corsera del 22 marzo scorso - nella foto) mette in guardia dai rischi insiti nel processo di accentramento dei meccanismi di governo. De Rita giustamente invita a fare attenzione a quali possono essere le conseguenze di una scarsa condivisione delle decisioni all’interno della “filiera” delle Pubbliche Amministrazioni: il primato del comando nelle mani del vertice senza una catena di trasmissione adeguata in grado di coinvolgere le “periferie” diventa “nullo”, non capace, cioè, di produrre risultati concreti. [continua]




    Lo Speciale

    L’analisi di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio. Immigrati, 30.000 “ditte” in Campania Marocco “Paese Top” a livello regionale. In Italia 100.000 imprese individuali (a guida extra Ue) in più in 5 anni, +22mila nel 2015 (+6,8%). Anche Cina e Albania le nazioni leader tra gli imprenditori con passaporto straniero. Una su tre è artigiana, il 21% è donna.

    Oltre 5mila le aziende con guida extra Ue nel Salernitano
    (Er.Pa.) - La presenza di imprese guidate da cittadini provenienti da Paesi extra-Ue è sempre più radicata sul territorio nazionale e costituisce, ormai, un riferimento estremamente positivo nell’ambito delle dinamiche della nati/mortalità. In provincia di Salerno il tasso di incidenza di ditte individuali (con titolare extra-Ue) sul totale di questa tipologia di aziende è pari al 7,3%. In termini assoluti si tratta di 5.145 aziende su un totale di 70.252 ditte individuali. A guidare la graduatoria regionale – per tasso di incidenza – è la provincia di Caserta con il 14 per cento (7.476 ditte individuali su 53.450). Dopo Terra di Lavoro si colloca la provincia di Napoli con l’11,1% (14.802 ditte individuali su 132.895). Al terzo posto il Salernitano; seguono la provincia di Avellino (5,2%, 1.407 ditte individuali su 27.070) e la provincia di Benevento con il 3,7% (822 ditte individuali su 22.129). [continua]




    L'acquario di Luca Iovine

    Lo scenario che emerge dalla ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con la Polizia Postale. Cyberbullismo: più casi sul web, ma le famiglie minimizzano Il 52% dei presidi italiani ha dovuto gestire il problema. I genitori hanno poca consapevolezza e tendono a sminuire il fenomeno (afferma l'81% dei dirigenti scolastici).

    Internet č l'ambiente dove si verificano pių fenomeni di bullismo
    Con la diffusione di internet e dei nuovi strumenti di comunicazione è cambiato anche lo scenario di riferimento  “sociale” degli adolescenti e dei giovani più in generale. Il mondo virtuale, però, nasconde non poche insidie e le famiglie sembrano in netto ritardo nel percepire le problematiche educative che sono direttamente collegate a questa nuova realtà. Si tratta di criticità di non poco conto, che generano nelle nuove generazioni ansie ed angosce che vanno affrontate senza esitazioni, anche perché i fenomeni negativi sono di ampia portata e vanno contrastati in maniera efficace. [continua]




    Il lavoro

    Il mutamento degli scenari economici e produttivi impone ad aziende e sindacati un cambiamento di mentalità. No sgravi? No contratti a tempo indeterminato La conferma arriva dai dati pubblicati dall’Inps che si basano sulle denunce contributive di gennaio 2016: -23%. E’ la prima conseguenza della Legge di Stabilità 2016 che ha ridotto l’alleggerimento degli oneri dovuti fino ad un tetto di € 3.250 annui.

    A minori sgravi conseguono meno contratti a tempo indeterminato
    Del costo del lavoro e della sua difficile sostenibilità ne abbiamo parlato più volte, ribadendo che le azioni dell’Esecutivo devono essere mirate alla riduzione del cuneo fiscale e che questa directory operativa rappresenta il faro delle politiche di riferimento in Italia. La conferma di quanto affermato la troviamo nei dati pubblicati dall’Inps basati sulle denunce contributive di gennaio 2016: -23% di contratti a tempo indeterminato. [continua]




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