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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Bisogna chiedersi se non siamo ancora di fronte alla coda della crisi che non è, purtroppo, alle spalle. Lo sguardo lungo oltre i numeri “Non si può non tenere conto del quadro complessivo nel quale è immerso l’apparato economico e produttivo salernitano che influisce sulla qualità e sul tenore di vita della popolazione residente”.
     

    A volte ad inseguire i numeri si corre il rischio di perdersi dietro “segnali” che solo apparentemente delineano un quadro “positivo” o in miglioramento. La verità è che occorre procedere sempre con molta prudenza quando si tenta di mettere a fuoco le dinamiche di crescita (o di decrescita) di un territorio. In altre parole, è bene tenere presente in ogni caso alcuni indicatori sostanziali che permettono di analizzare la situazione anche in riferimento al contesto più generale, relativizzando i flussi di dati e ampliando l’orizzonte.  [continua]




    I numeri dell'economia

    L’indice di coesione sociale riferito alle aree sub-provinciali del territorio salernitano. Agro trainato dalle famiglie L’ampiezza delle reti di parentela è collegata al tasso di partecipazione al voto. Si conferma la crisi di fiducia nelle Istituzioni Pubbliche. 

    La famiglia sempre al centro delle dinamiche inclusive
    Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano “Il Mattino” (Edizione di Salerno) sabato 18 febbraio 2017.
    di Paolo Coccorese
    e Ernesto Pappalardo
    In tempi di crisi occupazionale e di contrazione dei redditi, il valore della coesione sociale diventa (o meglio, dovrebbe diventare) predominante nell’ambito delle politiche delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato. E, invece, arriva l’ennesima conferma che il più potente e funzionale “ammortizzatore sociale” resta sempre la famiglia, intesa prima di tutto nel suo nucleo fondante (genitori e figli), ma anche nella sua estensione più ampia ed articolata.  [continua]




    Lo speciale

    I dati contenuti nell’annuario 2016 dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Le alluvioni 2015 bruciano il Pil

    Il fabbisogno per il ripristino dei beni è valutato in 3,2 miliardi. Solo nel Salernitano 283mila persone esposte agli allagamenti e 500mila alle frane.

    Campania e prov Salerno ad alto rischio idrogeologico
    di Alfonso Schiavino
    Ricordate le alluvioni italiane del 2015? In effetti sono memorabili per vari motivi. Il primo motivo è strettamente economico: i fondi necessari per il ripristino raggiungono i 3,2 miliardi di euro, cioè lo 0,19% del Pil italiano. Oltre ai danni riflessi. Esemplari gli eventi che colpirono la Campania: quasi 700 milioni richiesti (record nazionale) e ripresa economica bloccata a Benevento. La nostra regione presenta un chiaro pericolo idrogeologico. Nel Salernitano, 283mila persone sono esposte ad alluvioni e 500mila alle frane.  [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    Crescita esponenziale dei consumi sia sui mercati europei, sia in quello degli Stati Uniti. Italia leader a Biofach 2017 I numeri della produzione nazionale: 60mila operatori di settore; 1,5 milioni di ettari coltivati (+ 7,5% rispetto al 2015); giro d’affari di circa 3 miliardi di euro. 

    di Lara Congiu
    I numeri di “Biofach 2017” confermano una volta di più che la fiera di Norimberga è il salone leader a livello mondiale degli alimenti biologici e della cosmesi naturale. Solo qualche dato per rendersi conto della strategicità assunta nel corso degli anni dalla kermesse. Dal 15 al 18 febbraio scorso “Biofach” ha ospitato 2.785 espositori (di cui 259 espressione del Vivaness). In otto padiglioni – estesi su una superficie di 47.543 mq netti - oltre 48.000 visitatori hanno avuto modo di visionare e valutare una proposta ampia e completa espressione di tutti i comparti merceologici.  [continua]




    Lo speciale 2

    Alcune considerazioni sul boom delle produzioni “poco naturali, ma ad alto rendimento economico”. “Il lattosio? Una nuova bufala” “La storia dell'intolleranza nasce prima di tutto da una proficua speculazione dell'industria alimentare ed in considerazione di alcuni forti interessi rintracciabili nel circuito medico e farmaceutico”.

    Cresce il numero di intolleranti al lattosio
    Riceviamo e pubblichiamo
    di Gioacchino  Majone*
    La “storia” dell'intolleranza al lattosio è innanzitutto una grande e proficua speculazione dell'industria alimentare, che evidenzia alcuni forti interessi rintracciabili nel circuito medico e farmaceutico. Interessi che “spingono” produzioni ad alto tasso tecnologico - nel momento della loro realizzazione -  ma  poco naturali e con un alto rendimento economico. Senza dubbio la materia prima non è di qualità, non ne è certa l'origine e mai potrà essere paragonata a quella che si utilizza per il latte di “Alta qualità”. 
    *Medico, Amministratore Azienda Agricola Vallepiana [continua]




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