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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’analisi basata sulle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere/Ministero del Lavoro, interviste realizzate tra febbraio e luglio 2016). Lavoro, non c’è posto per i laureati Nel 2016 ottengono solo il sei per cento dei  contratti programmati dalle aziende in provincia di Salerno. E le imprese considerano prevalentemente importante la capacità comunicativa scritta e orale (74%).

    Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) sabato 7 gennaio 2017.
    Sul podio dei cosiddetti “winning jobs” (profili più “gettonati” dal punto di vista delle imprese) in provincia di Salerno si collocano tre “mestieri” che delineano alla perfezione il quadro complessivo delle dinamiche occupazionali nel nostro territorio. In pole position troviamo cuochi, camerieri e baristi; sul secondo gradino addetti non qualificati nelle attività commerciali ed al terzo posto gli operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare. La “classifica” si base sulle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere/Ministero del Lavoro, interviste realizzate tra febbraio e luglio 2016).  [continua]




    I numeri dell'economia

    Il modesto incremento registrato deriva da un aumento della domanda di beni (+0,2%) e di servizi (+0,1%). Consumi, famiglie sempre prudenti L'indicatore Confcommercio (Icc) a novembre 2016 è salito dello 0,1% rispetto ad ottobre e dello 0,3% sullo stesso mese del 2015. Per gennaio 2017 previsto un aumento dello 0,2% congiunturale e dello 0,9% su base annua. 

    Famiglie attente ai consumi
    Si rimette in moto la dinamica dei consumi? La Confcommercio segnala un lieve “fermento”, che, però, ancora risente della preoccupazione diffusa sulle prospettive dell’economia ed in particolare del mercato occupazionale. Insomma, gli orizzonti confusi a livello nazionale ed internazionale non autorizzano ad allargare i cordoni della borsa, sebbene dopo anni di crisi le “buone intenzioni” da questo punto di vista non manchino. “Nel novembre scorso - si legge in una nota - l'indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc)  è cresciuto dello 0,1% rispetto ad ottobre e dello 0,3% su base annua.  [continua]




    Lo speciale

    I dati della proiezione sulla base dei rilevamenti Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2016.  Coldiretti. Export alimentare boom Raggiunta quota 38 miliardi. Circa i tre quarti dei flussi di merci in uscita si rivolgono ai Paesi dell’Unione Europea. Il mercato comunitario aumenta del 4%.
     

    2016 anno record per l'export agroalimentare
    “Record storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2016 ha raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38 miliardi di euro, grazie a una crescita del 3 per cento”. Si rileva da una proiezione della Coldiretti sulla base delle dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2016. “Quasi i tre quarti delle esportazioni - sottolinea la Coldiretti - interessano i Paesi dell’Unione Europea con il mercato comunitario che aumenta il proprio peso grazie a un incremento del 4%". [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    Il provvedimento allinea la normativa italiana al regolamento Ue n.1169/11. Latte. Origine in etichetta  Dal prossimo mese di aprile scatta l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima della filiera lattiero-casearia. Con ritardo si attiva una maggiore tutela per le produzioni Made in Italy.

    Il Decreto interministeriale, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prevede che siano indicati sia il Paese dove il latte è stato munto sia quello dove è stato trasformato. Il provvedimento allinea la normativa italiana al regolamento Ue n. 1169/11. Il decreto interministeriale entrerà in vigore dopo 90 giorni dalla pubblicazione. I produttori avranno sempre novanta giorni di tempo per smaltire le scorte delle vecchie etichette prive delle nuove informazioni introdotte.  [continua]




    Lo speciale 2

    A festeggiare l’Epifania in maniera tradizionale circa 16,8 milioni di italiani, un numero in crescita (di almeno 800mila persone) rispetto allo scorso anno. La befana? Vale 980 milioni di euro Indagine Confesercenti. Diminuisce la spesa media. Il budget stanziato per i dolci ai bambini è di 58 euro in media a persona, il 9% in meno del 2016.

    Befana sempre presente nelle case degli italiani
    “La tradizione – tutta italiana – della Befana resiste”. I numeri che emergono da un’analisi commissionata dalla Confesercenti evidenziano che “quest’anno ad acquistare la tipica calza con i dolci sono stati circa 16,8 milioni di italiani, un numero in crescita (di almeno 800mila persone) rispetto allo scorso anno”. Ma “diminuisce la spesa media per le calzette: per l’Epifania 2017 il budget stanziato per i dolci ai bambini è di 58 euro in media a persona, il 9% in meno del 2016. Complessivamente, il giro d’affari dovrebbe assestarsi sui 980 milioni di euro circa, quasi 45 milioni in meno rispetto allo scorso anno”.        [continua]




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