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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Analisi e dati recenti confermano la capacità attrattiva del patrimonio artistico di tante aree del Mezzogiorno. Turismo & occasioni perdute Offerte troppo frammentate; poco dialogo tra i “pezzi” di un’unica “filiera” che dovrebbe mettere insieme i punti di forza dei territori: ambiente, enogastronomia, musei e giacimenti archeologici.

    Il giacimento di tesori artistici e culturali resta il fattore attrattivo in termini turistici più importante che abbiamo in Italia e nel Mezzogiorno. E’ una considerazione confortata da tutta una serie di numeri e di analisi che sono state rese note recentemente e che anche l’Osservatorio dedicato al turismo della Confcommercio conferma in maniera molto chiara. “Nei prossimi tre mesi, la motivazione di viaggio principale degli italiani rimane quella di visitare musei, monumenti o mostre”, si legge in una nota di sintesi. Quasi quattro italiani su cinque hanno intenzione di trascorrere le proprie vacanze in Toscana, Lazio e Lombardia con una motivazione estremamente chiara: viaggiare a scopo culturale.  [continua]




    I numeri dell'economia

    In termini assoluti nell’intera provincia di Salerno le persone che cercano lavoro sono passate da 44.491 a 71.023 unità.  La crisi “costa” caro ai lavoratori Tra il 2007 ed il 2014 il tasso di disoccupazione nei nostri territori è aumentato di 5,9 punti percentuali, arrivando a toccare il 17,2% (rispetto ad una media nazionale del 12,7%). 

    In forte crescita la disoccupazione in prov Salerno
    Questo articolo è stato pubblicato venerdì 3 marzo sul quotidiano “Il Mattino” (Edizione Salerno).
    di P. Coccorese e E. Pappalardo
    Tra il 2007 (quando ebbe inizio la recessione economica mondiale) ed il 2014 il tasso di disoccupazione in provincia di Salerno è aumentato di 5,9 punti percentuali, arrivando a toccare il 17,2% (rispetto ad una media nazionale del 12,7%), senza contare la drammatica “variante” della disoccupazione giovanile che nel 2011 ha toccato il 45,8% rispetto al 34,7% che si è registrato nell’intero Paese.  [continua]




    Lo speciale

    A livello nazionale le vincite equivalgono al 77,3% delle puntate, ma nella nostra regione la percentuale scende al 76,6%. Campania, scommesse a 6,8 mld Spesi per lotterie e altri giochi legali 18,6 milioni al giorno, 770mila euro ogni ora. Le vincite ammontano a 5,2 miliardi. A vantaggio dei privati e dell’erario 1,6 mld.

    Spesa miliardaria in Campania per giochi e scommesse legali
    di Alfonso Schiavino
    I campani nel 2015 hanno speso 6,8 miliardi per scommesse, lotterie e altri giochi legali sottoposti all’Amministrazione dei Monopoli: 18,6 milioni al giorno, 750mila euro ogni ora. Le vincite ammontano a 5,2 miliardi. Una semplice sottrazione ci dice che abbiamo ceduto 1,6 miliardi ai privati e all’erario. Un calcolo più articolato ci rivela che siamo pure andati maluccio. A livello nazionale le vincite equivalgono al 77,3% delle puntate, ma in Campania la percentuale scende al 76,6%. Quasi tutto il Nord è nella media o la supera: i giocatori del Trentino Alto Adige “recuperano” il 79,2%. [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    Tra le regioni più “vocate” rientrano la Toscana, il Lazio, la Campania, la Puglia e la Sicilia. I fiori? Valgono 2,5 miliardi Circa 27mila le aziende impegnate nel settore per un totale di 100mila addetti e quasi 29mila ettari di superficie agricola complessivamente occupata.

    La ricchezza del Made in Italy si articola in una serie di segmenti produttivi che non sempre sono adeguatamente valorizzati rispetto alla loro effettiva incidenza sull’economia dei territori. Il florovivaismo - ad esempio - estende i suoi positivi effetti in numerose regioni italiane, anche se nell’immaginario collettivo è associato, invece, solo a determinate aree del Paese. A leggere i dati del Ministero delle Politiche Agricole ci si rende conto di quanto sia radicato e, soprattutto, di quante potenzialità siano ancora inespresse.  [continua]




    Lo speciale 2

    I dati contenuti nel report della Fondazione Symbola presentato nei giorni scorsi all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Il design tricolore leader in Ue Con 4,4 miliardi di euro di fatturato (poco meno dello 0,3% del Pil nazionale) l’Italia è seconda tra le grandi economie europee dopo la Gran Bretagna (8,8 miliardi), davanti a Germania (3,6), Francia (1,9) e Spagna (1,0).

    Design italiano tra i pił amati all'estero
    Il report “Design economy” di Fondazione Symbola - presentato nei giorni scorsi all'Istituto Italiano di Cultura di Madrid dal direttore di Symbola  Domenico Sturabotti – conferma che il comparto continua ad essere uno dei riferimenti strategici del Made in Italy nel mondo. “Il design - si legge in una nota di sintesi - si è dimostrato negli  anni di crisi come una delle più solide strategie anticrisi: le oltre 175.000 imprese di design europee hanno prodotto nel 2015 una ricchezza di circa 26 miliardi di euro, il 49,4% in più del 2010. E il nostro Paese, in questo quadro, mantiene un ruolo di leadership. A cominciare dal numero di imprese: 29 mila, meno delle 34mila francesi, ma più delle 23mila tedesche, delle 21mila inglesi, delle 5mila spagnole". 

      [continua]




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