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  • Glocal di Ernesto Pappalardo

    Il dibattito sui nuovi modelli di sviluppo segnala l’urgenza di mettersi alle spalle la stagione del vetero/municipalismo. Tra smart city e smart land I territori “intelligenti” si collocano nella dimensione delle aree vaste e puntano ad interagire con le grandi reti per attrarre investimenti e flussi di turismi “taylor made”.

    Più si va avanti nel tentativo di mettersi alle spalle il ciclo recessivo terribile – non ancora superato nel Mezzogiorno e in molte altre zone del Paese – più prendono forma tentativi incentrati sulla necessità di valorizzare aree considerate “marginali” o “residuali” (da vari punti di vista, non solo da quello economico-produttivo), provando ad inserirle nel circuito virtuoso del rimbalzo dal locale al globale e viceversa. In altre parole, la disastrosa decisione di indebolire la dimensione istituzionale dell’area vasta - con un pasticcio veramente incomprensibile come quello che riguarda le Province - ha favorito la presa di coscienza da parte di Comuni “illuminati” (anche non necessariamente piccolissimi) del cosiddetto “salto di scala”.  [continua]




    I numeri dell'economia

    Nel 2014 il V.A. (a prezzi correnti) della provincia di Salerno è stato pari a 16,9 miliardi di euro (l’1,16% del totale nazionale).  La crisi? E’ costata 510 milioni  Nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2014 il valore aggiunto della provincia di Salerno è diminuito di 510 milioni di euro, pari al -2,9% (nostre elaborazioni su dati Istat).

    Valore aggiunto in discesa in provincia di Salerno
    Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (Edizione di Salerno) domenica 4 giugno 2017.
    di Paolo Coccorese
    ed Ernesto Pappalardo
    Quanto vale la ricchezza prodotta dal sistema economico in provincia di Salerno? Quali sono i “confini” in termini di peso complessivo dei vari comparti nel nostro territorio? E, soprattutto, quanto è costata la crisi alle aziende nei lunghi anni della recessione? Dare risposte a questi interrogativi consente di orientarci meglio nella “geografia” di interpretazioni, spiegazioni, “pretese” della politica e degli attori sociali che evidentemente non tengono sempre conto della realtà. [continua]




    Lo speciale

    Il documento, firmato nel mese di aprile del 2016, è stato riprogrammato dalla Regione Campania e approvato dal Governo. “Patto” con aeroporto e metro Fra i progetti da realizzare in provincia di Salerno:ferrovia dell'Università, Cilentana, implementazione della mobilità in Costiera Amalfitana, fondi per istituzioni culturali e Zona Economica Speciale (retro-porto).  

    La firma del Patto per la Campania (aprile 2016)
    di Alfonso Schiavino
    Un portafoglio di progetti specifici, dalla metropolitana alla Zona Economica Speciale per le aree retro-portuali dello scalo commerciale, più la quota parte dei programmi interprovinciali e regionali. Questi impegni “salernitani” sono scritti nella nuova stesura del Patto per lo Sviluppo della Campania, ratificata alcuni giorni fa dalla Regione. Fra gli interventi: aeroporto, Ruggi, fiume Sarno, strada Cilentana, mobilità in Costiera Amalfitana e ferrovia dell’Università. [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    “Un patrimonio che rappresenta uno dei migliori biglietti da visita del nostro Paese”. Il 2018 anno del cibo italiano Ministero dell’Agricoltura e Ministeri dei Beni Culturali e del Turismo in campo per promuovere la piena integrazione di due “filiere” in grado di attrarre flussi di visitatori da tutto il mondo.

    Il Ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) ed il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali hanno annunciato nei giorni scorsi che il 2018 sarà l'anno dedicato al cibo italiano. “Un patrimonio, quello del Made in Italy agroalimentare - si legge in una nota di sintesi del Mipaaf - che coniuga saper fare, bellezze artistiche e paesaggistiche, rappresentando uno dei migliori biglietti da visita del nostro Paese nel mondo.  [continua]




    Lo speciale 2

    Dopo la dinamica negativa nel corso del 2016 arriva l’inversione di tendenza. Si amplia il budget delle famiglie. Più alimenti confezionati Ismea. Trend particolarmente positivo per questa tipologia di offerta per la frutta fresca (+8,7%), gli ortaggi (+6,6%) e i prodotti ittici (+2,9%).

    Aumentano i consumi di alimenti confezionati
    Al momento dell’acquisto prevale la preferenza verso i generi alimentari confezionati. Il trend emerge dal report dedicato ai consumi elaborato da Ismea  (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) relativo al primo trimestre 2017. “In particolare - si legge in una nota di sintesi - a fronte di una spesa che segna un + 0,2% su base annua, sono i prodotti confezionati (provvisti di codice EAN) che registrano, nel primo quarto del 2017, una dinamica positiva con un recupero sui valori del 2016 dell'1,6%. Questa categoria incide ormai per oltre i due terzi (68%) sul carrello della spesa”.   [continua]




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