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  • I numeri dell'economia

    Emergono due paradossi: pochi ragazzi tesserati e nemmeno un Centro Tecnico Federale. Calcio, Campania culla di campioni Da Donnarumma a Insigne, la nostra regione è la terza “fornitrice” di giocatori (27) che militano in  Serie A. Sul podio ci precedono il Lazio (35) e la Lombardia (39).

    Lorenzo Insigne, campione 'Made in Campania'
    di Alfonso Schiavino
    La Campania è la terza “fornitrice” di calciatori che militano in serie A: ora sono 27, da Donnarumma a Insigne. Sul podio ci precedono il Lazio (35) e la Lombardia (39), regione che ha il doppio degli abitanti. Siamo in campo ma dobbiamo migliorare. Secondo nostre elaborazioni, il massimo campionato coinvolge attualmente 219 calciatori nati in Italia. Quasi la metà viene da Lombardia (39), Lazio (35) e Campania (27). Rilevante è la Toscana (25). Altri contingenti a doppia cifra assicurano Veneto (18) ed Emilia Romagna (16). Discreto è l’apporto di Calabria (9), Friuli e Liguria (8) e Marche (7). Residuali appaiono Piemonte (6), Sicilia (5), Sardegna e Umbria (4), Abruzzo (3), Val d’Aosta e Puglia (2) e Trentino Alto Adige (1). [continua]




    Lo speciale

    Il rapporto è stato curato dall’Area Politiche Regionali e per la Coesione Territoriale di Confindustria e da Cerved. 

     
    Pmi, segnali di ripartenza al Sud
     
    “Nel complesso i risultati ottenuti nel Mezzogiorno sono positivi ma i miglioramenti in atto sono ancora insufficienti per recuperare i livelli di redditività pre-crisi, come mostra l’analisi dei bilanci”.

    Avvio di ripresa per le Pmi nel Mezzogiorno
    “I segnali positivi che iniziavano ad essere visibili lo scorso anno si rafforzano sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo: nel 2015, infatti, le PMI più deboli (peraltro in numero minore inferiore rispetto al passato) confermano la tendenza a ridurre la taglia o ad uscire dal mercato, le sopravvissute si rafforzano e migliorano i risultati economico-finanziari”. [continua]




    Green Style a cura di: Medicert

    Punti di forza e criticità del nuovo strumento che potrebbe consentire una maggiore dinamicità del comparto. E il Bio attende il Testo Unico La norma intende programmare lo stanziamento di risorse attraverso l’attivazione di  uno specifico fondo; rafforzare il ruolo della ricerca; promuovere l’aggregazione imprenditoriale della filiera e disciplinare la vendita delle sementi.

    Riceviamo
    e volentieri pubblichiamo
    di
    Katya Madio
    Nel mese di ottobre dello scorso anno (2016) è stata presentata una proposta di legge - ancora oggi all’esame della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati - in materia di “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”. Primo firmatario della proposta il deputato Pd, Massimo Fiorio e Alessandra Terrosi, relatrice della riforma. Oggetto della norma è l’agricoltura biologica, un settore che, nel 2016, ha superato i 4,8 miliardi di euro di fatturato di cui 1,6 legati all’export, e che vede coinvolte secondo la FederBio, 60.000 aziende agricole. [continua]




    Lo speciale 2

    In caso di nuove aliquote i consumi avvertirebbero una drastica contrazione: circa 305 euro in meno a famiglia.
     
    Aumenti Iva? Spesa giù di 8,2 mld Simulazione della Confesercenti. “Impatto negativo sul Pil  per 5 miliardi di euro. Possibili fino a 10mila chiusure d’impresa. L’incremento delle aliquote colpirebbe cultura e turismo, ma anche servizi e beni essenziali:  trasporti, farmaci, uova, carne e pesce”.

    In caso di aumento Iva gelata dei consumi
    L’ipotesi di un eventuale aumento dell’Iva - più volte smentito dal Governo e dalle forze politiche, ma sempre al centro dell’attenzione a livello Ue, ma anche sul versante interno in considerazione della complessa situazione degli equilibri finanziari e di bilancio da rispettare - preoccupa non poco la rete del commercio e dei servizi, oltre che le famiglie. La simulazione realizzata dalla Confesercenti (in collaborazione con Ref Ricerche) conferma i timori espressi in questi mesi e delinea uno scenario difficilmente sostenibile sui due versanti: imprese e consumatori.  [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    L’analisi dei dati contenuti nell’indagine della Banca d’Italia relativa alle valutazioni dei visitatori. Maiori al top per gli stranieri La località della Costiera Amalfitana al vertice della classifica di gradimento stilata dai turisti provenienti dall’estero. Seguono Ravello e Positano. Poi tre comuni della zona a sud di Salerno: Centola-Palinuro, Agropoli e Ascea.

    Questo articolo è stato pubblicato sul Mattino (Edizione di Salerno) venerdì 31 marzo 2017.
    di Paolo Coccorese
    ed Ernesto Pappalardo
    Hanno tutti buoni voti in “pagella”, sfiorano in alcuni casi i dieci/decimi. Ma tra i primi della classe non mancano sorprese. I giudizi dei turisti stranieri che hanno visitato la provincia di Salerno aiutano a ricostruire la “geografia” di quella parte di economia che funziona ed attrae risorse anche da queste parti. Una “geografia” che a livello internazionale poggia quasi per intero il suo appeal sul “brand” della Costiera Amalfitana.  [continua]




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