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  • I numeri dell'economia

    I dati dell’analisi Unioncamere/Infocamere sulla dinamica dei flussi in entrata ed in uscita nei Registri delle Cciaa. Imprese in crescita in Campania Al 30 giugno 2016 sono state censite 10.689 iscrizioni e 6.805 cessazioni con un saldo positivo di 3.884 nuove attività (stock complessivo pari a 574.750 aziende). Il tasso di crescita si è attestato al +0,68 per cento (media Italia: +0,63%).

    Imprese: in Campania tasso di crescita dello 0,68%
    (Er.Pa.) – Il tessuto imprenditoriale della Campania e delle sue province – tranne quella di Caserta – nel secondo trimestre del 2016 ha evidenziato un tasso di crescita superiore alla media/Italia in piena sintonia con le dinamiche in atto al Sud che “anche al livello percentuale, si dimostra più dinamico del resto del Paese”. Il tasso di crescita complessivo delle regioni del Mezzogiorno “si attesta infatti a  +0,73%, in aumento rispetto agli ultimi due anni, contro lo 0,63% della media nazionale, un valore che ricalca esattamente quello registrato nello stesso periodo del 2015”. E’ questo lo scenario delineato dall’analisi di Unioncamere/InfoCamere (i dati sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it) diffusa lo scorso 26 luglio. [continua]




    Lo speciale

    Le dichiarazioni nel corso della rubrica di informazione economica “Smile every-where”sulle frequenze di Radio Kiss Kiss. Mundus Furiosus, tra paure e nuovi sfide L’ex ministro del Governo Berlusconi Giulio Tremonti definisce la tecnocrazia europea come un luogo frequentato da sonnambuli che si occupano delle questioni sbagliate (salvia e rosmarino) anziché intervenire su problemi seri, tra i quali sicurezza ed immigrazione.

    Giulio Tremonti
    di Luca Iovine*
    Il dubbio sull'attentato in Germania della scorsa settimana è stato, nelle fasi iniziali, se si trattasse di un gesto di uno sconsiderato o di un’iniziativa pianificata dell'Isis. Certo un enigma di non facile soluzione: atto di terrore o terrorismo? In tutti i casi azioni di folli!!! Qualcuno ritiene che fortunatamente (!?) si è trattato dell’atto di un pazzo, ispiratosi ai fatti accaduti circa cinque anni fa in Norvegia. C’è davvero da “rallegrarsi”? L’origine e le radici del gesto compiuto dal 18enne iraniano di Monaco sono ancora più incomprensibili di quelli che caratterizzano l’Isis; e purtroppo anche quelle generano gesti emulativi, che infettano l’ambiente, in una società dove la parola “virale” si è sganciata dal “virus” di origine genetica, per passare con i social media a condizionare in maniera virtuale le menti umane. Epidemie sociali e di valori. Oltre le immagini di Monaco a me personalmente preoccupano – molto - anche quelle che riguardano i “milioni” (!!!) di appassionati di “Pokémon GO” a caccia di mostri virtuali in giro per le città, espanse dalla tecnologia. Uno sport, quello della caccia ai Pokémon che non è nuovo, almeno per i nostri politici, sempre pronti ad individuare mostri e scheletri, veri o virtuali, nelle case dei loro avversari, dentro e fuori dei propri o degli altrui partiti. Il tasso di litigiosità della politica produce effetti negativi maggiori dei tassi di interesse su cui ciecamente e quasi esclusivamente, da circa un decennio, si concentra la politica monetarista europea, aspramente criticata da Giulio Tremonti nel suo libro “Mundus Furiosus”.
    *Marketing Manager del Gruppo Iovine Salerno
    [continua]




    Green Style di Mario Gallo

    Le decisioni del Consiglio dei Ministri del comparto primario dell’Unione Europea riunitosi nei giorni scorsi. Agricoltura, 21 milioni dall’Ue Interventi a sostegno della rete produttiva lattiero/casearia ed aumenti dei prezzi di ritiro dal mercato dell’ortofrutta (misura che sarà definita nel dettaglio con atti delegati).

    Si è tenuto a Bruxelles il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Unione europea, presente il Ministro Martina. Durante la riunione la Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di azioni per i settori in crisi, così come fortemente richiesto dall'Italia insieme a Francia, Spagna e Germania. Stabiliti nuovi interventi a sostegno del settore caseario (500 milioni) oltre ad azioni e stanziamenti diretti a vari altri settori tra cui quello ortofrutticolo. Destinati all’Italia 21 milioni. [continua]




    Lo speciale 2

    Il documento della Giunta Nazionale dell’Associazione di rappresentanza delle aziende del settore primario.
     
    Grano, emergenza Made in Italy Confagricoltura: “Intraprendere la strada dell’interprofessione, con parte agricola e parte industriale sedute allo stesso tavolo. Andranno condivisi accordi di filiera e definite regole alla base dei contratti che si sottoscriveranno”.

    Situazione preoccupante per il mercato cerealicolo italiano
    Cresce la preoccupazione per la grave situazione di crisi che si è andata determinando negli ultimi mesi nel comparto della produzione cerealicola Made In Italuy con particolare riferimento al grano duro. Una situazione che penalizza in particolar modo le aziende delle aree territoriali tradizionalmente impegnate in una tipologia di coltura che resta alla base della produzione della pasta, tra eccellenze primarie dell’export tricolore. “Anni di colpevole disinteresse per le produzioni estensive agricole italiane ed in particolare per quelle cerealicole, fanno sentire il morso di una crisi che coinvolge più del 30% della produzione agricola italiana”. Lo ha sottolineato la Giunta di Confagricoltura, esaminando la situazione del mercato cerealicolo, che vede un ulteriore calo delle quotazioni al termine della raccolta. [continua]




    Glocal di Ernesto Pappalardo

    I più recenti indicatori evidenziano dinamiche con il segno positivo, ma non bisogna  dimenticare il precipizio nel quale siamo caduti negli anni della crisi. E' l'ora degli investimenti
     
     
    Gli “embrioni” di ripresa nelle aree del Mezzogiorno finalmente si moltiplicano. E’ il momento di erogare effettivamente nuova spesa ed incentivare in questo modo partenariati attivi pubblico/privato.

    Da Unioncamere a Svimez, passando per altri importanti centri di ricerca pubblici e privati, arriva un messaggio molto chiaro: il Mezzogiorno è uscito – finalmente – dalla fase recessiva. Tra mille distinguo; tra mille differenze territoriali; tra mille strumentalità politiche: in ogni caso, pare di capire, il tunnel è alle spalle. O, almeno, siamo arrivati nel tratto finale, quello che precede di pochissimo l’uscita vera e propria. Va chiarito, comunque, che il nuovo scenario è ancora molto difficile da decifrare; che il “panorama” del tessuto imprenditoriale è molto diverso rispetto a sette/otto anni fa. Che è più facile fare la conta dei “sopravvissuti” che redigere l’elenco di quelli che sono svaniti nel grande burrone che ha inghiottito centinaia di aziende sane dal punto di vista della capacità industriale, ma in grave difficoltà sul versante della gestione finanziaria negli anni del credit crunch particolarmente feroce soprattutto nei confronti dei più piccoli.  [continua]




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